Fonte Voce di Mantova del 11 giugno 2020
Sabotaggio? Manomesso il sistema di monitoraggio del vecchio ponte
Ignoti hanno alterato il meccanismo portando a rilevare spostamenti inesistenti del manufatto
La Provincia denuncia
SAN BENEDETTO PO - In una situazione già così pesantemente tormentata, mancava solo il sabotaggio: eppure questo è quello che la Provincia di Mantova ha rilevato nella giornata di sabato scorso quando i tecnici di Palazzo di Bagno hanno rilevato che quanto segnalato dai sensori era purtroppo vero, e cioè che qualcuno aveva manomesso e danneggiato il sistema di monitoraggio che la Provincia aveva installato sul ponte di San Benedetto nel 2018 per rilevare eventuali spostamenti. Un episodio davvero sconcertante - che segue di pochi mesi un fatto analogo - e che rende ancora più tormentata una vicenda, quella legata a questo manufatto, che sembra non conoscere la parola “fine”. Dando una brevissima notazione tecnica, il sistema di monitoraggio consta di tazze livellometriche collegate tramite tubazioni, contenenti uno speciale liquido (miscela di acqua e glicerina) e che consentono di rilevare anche il minimo spostamento della struttura già esistente, la cui apertura in sicurezza deve sempre essere garantita: nella giornata di sabato i sensori avevano registrato una serie di misure non regolari ma che, al contempo, non erano affatto giustificabili con lo stato della struttura, prontamente verificato e risultante nella più assoluta normalità. Cos’era dunque accaduto? Secondo quanto osservato dagli stessi tecnici che, a fronte di una situazione di normalità avevano ovviamente rivolto le loro attenzioni all’impianto di monitoraggio qualcuno aveva manomesso la tubazione del fluido interno al sistema, in corrispondenza del primo livellometro dell’impianto (sul lato di Bagnolo San Vito), che è stata estratta dalla propria sede, piegata e riposta
all’interno dell’avvolgimento isolante impiegato come protezione termica della linea. Il fatto è stato prontamente segnalato ai carabinieri e gli atti sono già arrivati alla Procura di Mantova; ora resta da capire chi e perchè abbia messo in atto un sabotaggio di questo genere, per di più in un momento particolarmente delicato dato che il cantiere per il nuovo ponte, a causa delle frizioni tra Provincia e Toto, è ancora fermo dopo la pausa forzosa imposta dal lockdown.
Nicola Antonietti
Nel frattempo il comitato chiama a raccolta il mondo produttivo del territorio
SAN BENEDETTO PO - Mentre quest’ultimo episodio rende ancora più tormentata la vicenda del ponte di San Benedetto Po, nel territorio c’è ancora fibrillazione per
la situazione di stallo in cui si trova il cantiere: situazione di stallo che ha ovviamente allarmato gli esponenti di “Vogliamo il ponte” che hanno lanciato l’idea di un documento unico del territorio in cui esprimere tutte le perplessità legate a una situazione che sta causando, inevitabilmente, un danno alla stessa struttura economica di San Benedetto e dei territori limitrofi. Nella giornata di ieri vi sarebbe infatti stato un intenso scambio di telefonate tra gli esponenti del Comitato, il sindaco di San Benedetto Roberto Lasagna e i rappresentanti delle associazioni di categoria del mondo produttivo e non è escluso che nei prossimi giorni si arrivi anche alla stesura di un documento unico in cui si evidenzia il malessere del territorio per la situazione. Resta poi da interrogarsi su quanto durerà questo stallo dato che la “fumata nera” di martedì tra Provincia e Toto non avrebbe comunque azzerato i margini di una trattativa che potrebbe, a sorpresa, riprendere.
(nico)