sabato 12 ottobre 2019

Se c'è anche solo una possibilità di avere un ponte completamente nuovo e antisismico va portata avanti. Dopo 30 anni e tanti soldi già spesi NON PERDIAMO L'OCCASIONE DI AVERE IL PONTE!!!
Dalla Gazzetta di Mantova del 12 ottobre 2019
Vertice sul ponte
Fondi grazie al sisma?
San Benedetto Po. Probabile contributo extra per i lavori del ponte. A dirlo il consigliere regionale Alessandra Cappellari che ieri ha tiunito il grupp odi lavoro post sisma. «È stata evidenziata la disponibilità della struttura commissariale ad un possibile contributo economico ulteriore per l'opera, laddove fosse provato e quantificato il danno da sisma subito dal ponte». Per conoscere l'entità dei danni, i sindaci hanno chiesto un vertice con Provincia e Toto costruzioni, che sta riqualificando il ponte «per fare il punto insieme sui lavori, sui tempi e sulle necessità finanziarie residue». Sulla ricostruzione privata - verrà valutata la possibilità di concedere una proroga rispetto alla data del 31 dicembre 2019 individuato come termine ultimo per la chiusura delle pratiche».

Questi ulteriori fondi possono davvero fare la differenza tra:
AVERE UN PONTE TUTTO NUOVO ALL'AVANGUARDIA
O
AVER SPESO MILIONI PER UN LAVORO A METÀ

Dalla Voce di Mantova del 12 ottobre 2019
Fondi residui del post sisma per sostenere il nuovo ponte

SAN BENEDETTO PO - Un ulteriore contributo a sostegno del nuovo ponte di San Benedetto Po, in questo caso proveniente dalla Struttura Commissariale Regionale per il post sisma 2012, qualora fosse comprovato il danno subito dal ponte e dal viadotto golenale a seguito del terremoto: questa, in sostanza, una delle ipotesi emerse ieri nel corso dell’incontro a Mantova tra i sindaci del cosiddetto “gruppo-ristretto” e la rappresentanza della Struttura Commissariale, guidata dal consigliere delegato Alessandra Cappellari. Sono passati pochissimi giorni dalla riunione di Palazzo di Bagno tra Provincia e Comuni e il ponte di San Benedetto ritorna ancora d’attualità, in questo caso in un incontro in cui si parla di ricostruzione post sisma ma anche di rilancio di un territorio che non può essere rallentato da una possibile lunga chiusura del ponte: «Nel corso dell’incontro - ci ha spiegato Alessandra Cappellari - è stata evidenziata la disponibilità della struttura commissariale a giungere ad un possibile contributo economico ulteriore per l'opera, laddove fosse provato e quantificato il danno da sisma subito dal ponte. Lo scopo - ha aggiunto il consigliere regionale è trovare una soluzione condivisa e, e per questo non escludo di chiedere una riunione con la Provincia e con la Toto, per soluzioni che non comportino interruzioni della viabilità». Ieri inoltre è stato evidenziato che che alcuni Comuni non hanno ancora proceduto ad analizzare parte delle richieste relative al contributo previsto per la ricostruzione privata: «Per questo - ha commentato - verrà valutata la possibilità di concedere una proroga rispetto alla data del 31 dicembre 2019 individuato come termine ultimo per la chiusura delle pratiche. Si è anche ragionato sulla possibilità di utilizzare risorse regionali, provenienti dall'assessorato allo Sviluppo Economico, per individuare, insieme all'assessore Alessandro Mattinzoli, una misura ad hoc mirata all'attività di nuovi insediamenti produttivi nelle aree colpite dal sisma.



martedì 8 ottobre 2019

Dalla Gazzetta di Mantova del 8 ottobre 2019
I lavori al ponte accelerano
I sostegni sono già in posizione
SAN BENEDETTO PO. Superati i problemi finanziari e di approvvigionamento dei materiali che avevano rallentato il cantiere, la società PontePo (Toto costruzioni e Vezzola spa) sta accelerando i tempi per il varo del nuovo ponte sul Po. Sulle due sponde del fiume si stanno assemblando le due enormi piattaforme in acciaio corten brunito che, con i grandi archi asimmetrici, sosterranno l'impalcato stradale. Inoltre, sui pilastri già costruiti in alveo sono stati già montati due "pulvini", i sostegni sui quali appoggerà l'intera opera in sede provvisoria. Il primo pulvino, sulla riva di San Benedetto Po, è composto di tre elementi in acciaio corten del peso complessivo di 150 tonnellate. È stato posizionato sulla pila in golena, sulla sponda destra del fiume Po. Si tratta del primo appoggio che sosterrà l'impalcato del ponte durante la fase di varo, nei 18 giorni che vedranno la demolizione della vecchia struttura e la deviazione del traffico sul nuovo, in posizione provvisoria. Alcuni giorni fa è seguito il secondo appoggio, dal lato di Bagnolo San Vito. Per poter procedere al varo serve solo l'appoggio centrale.Proseguono, intanto, i lavori di assemblaggio e di saldatura della prima campata del nuovo ponte. Ad oggi la lunghezza dell'impalcato in costruzione nel cantiere di Bagnolo San Vito ha superato i 50 metri. Questo mentre sulla riva opposta è stato aperto il cantiere di San Benedetto Po, dove sono stati già depositati tutti i conci in acciaio corten che costituiranno l'altro impalcato. È imminente l'inizio dei lavori di assemblaggio e di saldatura di questa seconda campata, la più lunga, con i suoi 180 metri di lunghezza.L'attuale cronoprogramma, dopo la concessione della prima deroga, prevede la consegna delle opere entro il 23 dicembre. Ma concretamente si andrà alla prossima estate. Da decidere, almeno ufficialmente, le modalità di cantiere della parte in golena.
Francesco Romani


Da Voce di Mantova 8 ottobre 2019
San Benedetto, no a lunghe chiusure, sì a eventuali progetti a “ponte aperto”
La richiesta arriva dai sindaci e dal Comitato, si attende la fine di ottobre per sapere quale intervento sarà fatto sul viadotto in golena

IERI LA RIUNIONE A PALAZZO DI BAGNO
SAN BENEDETTO PO - Sì a qualunque progetto preveda chiusure il più ridotte possibili del manufatto se non addirittura, qualora fosse possibile, nessuna chiusura: questo quanto ribadito ieri nella riunione di Palazzo di Bagno sul ponte di San Benedetto dai sindaci del territorio e dagli esponenti del comitato “Vogliamo il Ponte”, all’amministrazione provinciale. Va precisato - e su questo punto è stato categorico il presidente della Provincia Beniamino Morselli - che a fine ottobre si capirà qualcosa di più sugli sviluppi del cantiere per il nuovo ponte, e soprattutto verrà presa la scelta progettuale sul cosiddetto viadotto golenale: una scelta, hanno ribadito il sindaco di San Benedetto Po Roberto Lasagna e gli altri primi cittadini, insieme agli esponenti del Comitato, che comunque deve prevedere il minor tempo possibile di chiusura del ponte se non addirittura la “non chiusura”. Va da sè, a questo punto, che la soluzione più probabile sia quella di un miglioramento sismico del viadotto golenale, soluzione per la quale - ha spiegato il presidente della Provincia Beniamino Morselli - esiste già uno stanziamento certo di 2,5 milioni e una progettazione in corso; la soluzione del viadotto totalmente antisismico, oltre a rappresentare un esborso quadruplicato (occorrerebbero 10 milioni) non ha al momento una progettazione in corso. Senza contare, ma questo si è intuito da qualche rumors che è filtrato alla fine della riunione, che se la raccolta fondi e la progettazione in tempi celeri rappresentano due punti estremamente difficili ma non impossibili da realizzare, qualora si decidesse di optare per la totale antisismicità del viadotto ci si troverebbe in una sorta di “cul de sac”, in cui sarebbe praticamente impossibile realizzare questo intervento - si tratterebbe, peraltro, del primo intervento di questo genere in Italia - senza lunghi periodi di chiusura. Ovvero quello che sicuramente i sindaci del territorio non vogliono per non decapitare la viabilità nel territorio e di fronte al quale anche la Provincia, con un progetto di adeguamento quasi pronto, avrebbe non poche perplessità. Non si è comunque solo discusso del viadotto golenale nel corso della riunione di ieri in cui, a dimostrazione dell’importanza di questo cantiere, hanno partecipato i deputati Andrea Dara (Lega), Anna Lisa Baroni (Forza Italia) e Matteo Colaninno (Italia Viva) oltre ai consiglieri regionali Antonella Forattini (Pd) e Andrea Fiasconaro( Movimento Cinque Stelle): i sindaci - in testa Lasagna e il collega di Bagnolo San Vito Roberto Penna hanno espresso l’auspicio che il cantiere del nuovo ponte in alveo prosegua senza interruzioni e si concluda quanto prima.
Nicola Antonietti



lunedì 7 ottobre 2019

7 ottobre 2019 da Oltrepo Mantovano News

Ponte di San Benedetto: si va verso il miglioramento sismico del viadotto golenale


San Benedetto Po A fine ottobre si capirà qualcosa di più sugli sviluppi del cantiere per il nuovo ponte di San Benedetto, e soprattutto verrà presa la scelta progettuale sul cosiddetto viadotto golenale: questo l’esito della riunione dii oggi a Palazzo di Bagno tra l’amministrazione provinciale, i sindaci del territorio, i deputati e i consiglieri regionali mantovani e il Comitato Vogliamo il Ponte. Una scelta, hanno ribadito il sindaco di San Benedetto Po Roberto Lasagna e gli altri primi cittadini, insieme agli esponenti del Comitato, che comunque deve prevedere il minor tempo possibile di chiusura del ponte se non addirittura la “non chiusura”. Va da sè, a questo punto, che la soluzione più probabile sia quella di un miglioramento sismico del viadotto golenale, soluzione per la quale – ha spiegato il presidente della Provincia Beniamino Morselli – esiste già uno stanziamento certo di 2,5 milioni e una progettazione in corso; la soluzione del viadotto totalmente antisismico, oltre a rappresentare un esborso quadruplicato (occorrerebbero 10 milioni) non ha al momento una progettazione in corso. I sindaci hanno inoltre espresso l’auspicio che il cantiere del nuovo ponte in alveo prosegua senza interruzioni e si concluda quanto prima.
Nicola Antonietti

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