domenica 29 novembre 2020

Fonte La Voce di Mantova del 27 novembre 2020 

di Nicola Antonietti

Il Comitato “Vogliamo il Ponte” chiede chiarezza sul viadotto golenale
San Benedetto Il cantiere per il nuovo ponte in alveo a San Benedetto Po procede bene ma, accanto alla soddisfazione per un prosieguo senza intoppi, per il comitato “Vogliamo il Ponte” c’è anche la richiesta di una maggiore chiarezza sulla tipologia di intervento prevista per il viadotto golenale.
Una richiesta che non è certo di secondaria importanza, perchè solo la sistemazione del viadotto consentirà di togliere quel divieto di transito ai veicoli pesanti che rischierebbe di restare con un ponte in alveo nuovo ma con un viadotto ancora nelle condizioni attuali: «Sul ponte in alveo possiamo dirci soddisfatti - spiegano i referenti del Comitato - Ma chiediamo maggiore chiarezza sulla tipologia di intervento per la parte golenale su cui, al momento, non abbiamo ancora certezze. Al di là di questo aspetto che resta comunque fondamentale, per noi resta prioritaria anche un’azione che scongiuri la chiusura prolungata del ponte: per questo motivo invitiamo la Provincia a riconsiderare l’ipotesi di un by-pass o comunque l’attuazione di tutti gli accorgimenti necessari per evitare la chiusura prolungata del ponte stesso, il territorio non potrebbe sopportare una situazione di questo genere».
A suffragare le preoccupazioni del Comitato anche le stime fatte da Confindustria che ha calcolato un “salasso” per il sistema produttivo del territorio - nelle condizioni attuali del ponte, dal 2012 a oggi - di circa 30 milioni di euro l’anno. E un’eventuale chiusura “brucerebbe” altri 1,2 milioni di euro al mese: «Per questo motivo restiamo sempre dell’idea che una concertazione continua con il territorio sia fondamentale - concludono dal Comitato - Indipendentemente da chi sarà il nuovo presidente della Provincia, auspichiamo che riprenda con maggior forza il dialogo con sindaci, associazioni di categoria, comitati e territorio in genere. Concludendo: siamo soddisfatti dello stato di avanzamento dei lavori ma continueremo a vigilare»



24 novembre 2020 Realizzazione pile in alveo


 




Fonte Gazzetta di Mantova del 25 novembre 2020

Soddisfazione per l'avanzamento del cantiere, ma riemerge la vecchia questione
«Puntiamo a una struttura il più possibile sicura, ma senza una chiusura lunga»
Ponte antisismico e bypass
Il comitato torna alla carica

SAN BENEDETTO PO - Il comitato Vogliamo il Ponte segue con attenzione l'avanzamento dei lavori per il nuovo ponte sul Po. «Siamo molto soddisfatti - fanno sapere - di come proseguono i lavori sul ponte. Li stiamo monitorando costantemente e ne teniamo informata la cittadinanza pubblicando sui social le fotografie del cantiere e i relativi articoli di giornale. Tuttavia, in attesa della nuova governance provinciale (le elezioni per Palazzo di Bagno sono slittate causa Covid alla prossima primavera, ndr), vogliamo richiamare l'attenzione su due aspetti: l'intervento sul tratto di ponte in golena e l'eventuale ripensamento sul bypass». Il Comitato fa presente un'esigenza largamente condivisa dal territorio: che il progetto per il viadotto sia antisismico nella misura più elevata, in modo da avere un'opera finita del tutto sicura e in grado di sopportare il traffico pesante, senza più limitazioni. Ma a questo punto sorgerebbe un problema: «Se, come tutti si augurano - spiega Sandro Cavazzoli - si sceglierà questa opzione, è evidente che i tempi dell'intervento si allungheranno, comportando una chiusura alla circolazione per parecchi mesi, con un impatto decisamente pesante sull'economia. Lo dico perché sono un artigiano già penalizzato dalla lunga vicenda del ponte e ora anche dal Covid. Per questo penso che sia necessario riprendere in considerazione la possibilità di utilizzare il bypass». Questa eventualità era stata scartata dalla Provincia per la mancanza di sicurezza del percorso prospettato, che avrebbe utilizzato una rampa di collegamento con il ponte nuovo collocato provvisoriamente in alveo. Tale soluzione avrebbe consentito di ridurre la chiusura a quella ventina di giorni necessari per il definitivo trasferimento in sede del nuovo manufatto, permettendo nel frattempo di lavorare sul viadotto in golena che ha una lunghezza di più di 200 metri. Il comitato, con questa proposta, prova a rilanciare la palla al centro, in attesa della nuova giunta provinciale. C'è la fiducia che l'accelerazione avuta dal cantiere favorisca nuove valutazioni con riguardo alle esigenze dei cittadini e all'economia di tutto un territorio.
Oriana Caleffi ©