12 ottobre 2020 Arrivano i pezzi degli archi.

Il COMITATO VOGLIAMO IL PONTE è nato con lo scopo di vedere ultimato il NUOVO PONTE tra SAN BENEDETTO PO e BAGNOLO SAN VITO, principale arteria della viabilità Mantovana. La viabilità ridotta da quasi trent’anni sta già causando innumerevoli danni al territorio e ai cittadini. Un’ulteriore chiusura definitiva troppo prolungata per ultimare il nuovo ponte metterebbe definitivamente in ginocchio il territorio.
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lunedì 12 ottobre 2020
Fonte Gazzetta di Mantova del 9 ottobre 2020
La piena è un ricordo, riaprono i ponti
Ieri San Benedetto, oggi Torre d'Oglio
Terminata l'allerta e le limitazioni al traffico legate ai timori per la sicurezza. Il colmo adesso è già nel delta del Po
MANTOVA - La piena è passata, e la viabilità in provincia di Mantova sta tornando lentamente alla normalità. Lo stop alla circolazione sui ponti di San Benedetto Po e di Torre d'Oglio (tra Viadana e Marcaria), scattato lunedì con l'arrivo dell'ondata massima sul Po, viene revocato dalla Provincia. Ieri mattina, già nelle prime ore del giorno, è toccato al ponte sul Po tra San Benedetto e Bagnolo San Vito, oggi identica decisione dovrebbe arrivare per il celebre ponte in chiatte di Torre d'Oglio.Nel caso di San Benedetto, a far decidere per la riapertura è stato il definitivo ritorno ai livelli non critici del Po, dopo che mercoledì la piena, rallentando il proprio passo, aveva costretto gli enti competenti a rinviare il ripristino della viabilità. Lo stop alla circolazione a San Benedetto era scattato dalle 16 di lunedì per il timore che il legname trasportato dalla corrente, finendo contro i piloni del ponte e lì fermandosi in una specie di diga, potessero esercitare una pericolosa pressione sulla struttura, già provata nella stabilità dagli anni e dalle scosse del terremoto del 2012. Proprio per questi problemi è in corso la costruzione del nuovo viadotto: il cantiere sta proseguendo a spron battuto dopo lunghi mesi di inattività.Quanto a Torre d'Oglio, cioè il ponte su barche lungo la provinciale 57 tra Cesole e Viadana, il problema è legato all'altezza del fiume su cui galleggiano le chiatte, vale a dire l'Oglio. Il livello già lunedì era troppo alto, a causa del rigonfiamento del Po e a catena dell'Oglio, per questo si era deciso per lo stop alle auto e ai mezzi pesanti già dalla prima mattina. Ora la situazione è in corso di risoluzione: «Il livello del fiume si sta abbassando in conseguenza del calo del Po dopo il passaggio dell'ondata di piena» informava ieri Palazzo di Bagno. Eppure era presto ieri per riaprire: «La strada all'imbocco del manufatto su chiatte rimane ancora allagata. Restano inoltre grossi ammassi di legna e detriti vari trasportati dalla corrente contro le barche e sulle rampe di accesso». Oggi anche questi problemi dovrebbero risolversi.Quanto alla piena del Po, il suo colmo ha già da tempo lasciato il Mantovano. Nella notte tra mercoledì e ieri era a Pontelagoscuro, nel Ferrarese, con 1. 25 metri sullo zero idrometrico, raggiungendo già i rami del delta, come informa l'Autorità del Po, «con livelli di moderata criticità sia all'idrometro di Ariano che di Cavanella». «Lungo il Po di Goro - riferisce l'Aipo - si sono riattivati alcuni fontanazzi che sono stati subito ripresi e gestiti dal personale». Ieri pomeriggio solo nel tratto tra Sermide, Pontelagoscuro e Polesella permanevano ancora «livelli di criticità ordinaria ma con un graduale decremento in atto». Il personale dell'Aipo «rimane attivo per il monitoraggio dei livelli e delle opere idrauliche di competenza, in particolare nei tratti ancora interessati al passaggio della piena, in stretto coordinamento con tutti gli enti facenti parte dei sistemi di protezione civile regionali e locali». Ma ormai la mini-piena è un ricordo.
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