mercoledì 20 novembre 2019

Ponte di S.Benedetto, 60% in più la resistenza sismica in golena. By pass pericoloso. La Provincia pagherà A22 durante la chiusura


SAN BENEDETTO PO – Il 23 dicembre scade il termine per i lavori del nuovo ponte di San Benedetto Po ma è da tempo che si sa che il raggruppamento di imprese Toto-Vezzola non rispetterà questa data. Unica possibilità per le ditte di non “andare in penale” accettare dalla Provincia l’affidamento dei lavori di potenziamento del ponte in golena e portare avanti quindi due cantieri in contemporanea che dovranno essere conclusi non oltre il maggio/giugno 2020.
E’ quanto spiegato stamani dal presidente della Provincia Beniamino Morselli, affiancato dal dirigente dell’area lavori pubblici e trasporti Giovanni Urbani, dal Responsabile unico del procedimento del ponte Giuliano Rossi e dal direttore lavori Antonio Covino. E’ stata questa l’occasione anche per illustrare nel dettaglio le argomentazione che hanno portato al no di Palazzo di Bagno alla proposta di bypass avanzata dalla Toto, ovvero la strada provvisoria in golena da affiancare al tratto golenale del ponte. Vi sono criticità geognostiche, strutturali, viabilistiche perchè si creerebbe un pericoloso imbuto con quasi diecimila mezzi al giorno dirottati su una piccola strada, e idrauliche
A confermare la pericolosità del by pass sono stati gli approfondimenti dei tecnici della Provincia e di tre tecnici esterni che hanno seguito tutti i lavori del ponte: gli ingegneri Ballio, ordinario di idraulica al Politecnico di Milano, Colleselli, docente di geotecnica all’Università di Brescia e Poluzzi, professore di tecnica delle costruzioni all’università di Bologna Per il potenziamento del tratto golenale del ponte la Provincia ha stanziato due milioni e 375 mila euro. Con un altro milione di euro, per cui la speranza è di un coinvolgimento economico della Regione, si arriverebbe a un aumento della potenza sismica del manufatto in golena del 60% oggi richiesta solo per i nuovi edifici pubblici
Tre mesi circa il tempo di chiusura del ponte per il potenziamento della parte in golena. Un periodo che sarà ovviamente durissimo per chi oggi lo deve attraversare quotidianamente. La Provincia si è già attivata con Autobrennero per non far pagare il pedaggio tra Mantova sud e Pegognaga e viceversa e in questo caso lo stesso ente dovrebbe accollarsi una cifra molto alta quantificabile ad oggi tra i 500 e i 750 mila euro a seconda del numero di coloro che decideranno di percorrere il tratto in autostrada. La Camera di Commercio interverrà poi con 50 mila euro per andare incontro alle imprese. A giugno comunque dovrebbe essere tutto finito
link
https://mantovauno.it/cronaca/ponte-di-s-benedetto-60-in-piu-la-resistenza-sismica-in-golena-by-pass-pericoloso-la-provincia-paghera-a22-durante-la-chiusura/?fbclid=IwAR15MYCeRrm9ftGcfntwnsHvl4J7LOOFdbGYFUh6p_MCBnpCu-t1RHpaSzg
20 Novembre 2019 da Gazzetta di Mantova
Da amministratori e commercianti della zona rabbia e incredulità dopo il "no" della Provincia al bypass per il ponte
«Siamo amareggiati, mancano certezze»
san benedetto po. Amarezza. È il sentimento comune espresso dall'amministrazione, dal Comitato Civico "Vogliamo il ponte" e dai rappresentanti di categoria all'indomani della decisione della Provincia di bocciare il bypass e di riconfermare la chiusura del ponte sul Po per tre mesi al fine di consentire i lavori sulla parte golenale. È il sindaco Roberto Lasagna che dà voce alle ansie e alle domande di tanti cittadini, chiedendosi chi e quando riaprirà il ponte qualora si presentassero intoppi tecnici o burocratici a fermare o rallentare i lavori. «Siamo ancora nel campo delle ipotesi - esordisce Lasagna - ma i dati oggettivi non ci fanno ben sperare. Per questo credo che si sarebbe potuto fare qualche studio in più sul bypass per dare una viabilità alternativa ai cittadini. Invece la sensazione è che il bypass sia stato bocciato fin da subito. Vedremo il come, il quando e la durata della chiusura, perché ad oggi tutto è stato disatteso. Rischia di essere vanificato tutto quello che, con grande fatica, abbiamo messo in campo per dare impulso al paese. Le attività lungo l'ex statale Romana vedranno dall'oggi al domani una forte riduzione del fatturato. Non è certo con piccoli incentivi che si può alleviare la penalizzazione completa di un territorio». Calca la mano il sindacao di Quistello, Luca Malavasi: «La ditta esecutrice dei lavori sino ad oggi non ha rispettato una tempistica tra tutte quelle promesse; in una situazione normale sarebbe già stata mandata a casa, nel nostro caso invece, le affidiamo ulteriori lavori senza gara per non far scattare le penali!». Aggiungendo: «I 50mila euro per le attività commerciali sono la più grossa presa in giro! Pensate al benzinaio, al bar, alle attività lungo la statale... quella somma realmente basta appena per loro! Tutti gli altri... a bocca asciutta! Alla fine si darà un contentino a tanti che non accontenta nessuno!»Da parte sua Lorenzo Capelli presidente di Confartigianato Mantova afferma: «Non entro in questioni tecniche, ma non possiamo permettere che la chiusura superi giugno. Da troppo tempo le imprese sono in sofferenza. L'unica nota positiva è che la Provincia si è espressa, speriamo mantenga quanto promesso». «Accettiamo la decisione a malincuore - gli fa eco Dino Barbi di Confcommercio - Quando ci sarà la chiusura vogliamo garanzie concrete per la riapertura entro i tre mesi». Anche Paolo Lavagnini del Comitato "Vogliamo il ponte" si dichiara totalmente amareggiato da questa decisione della Provincia. «Non ci sarà da parte nostra - spiega - alcuna mossa ostativa alla decisione. Però dispiace constatare come, di fronte a 3000 firme dei cittadini, la Provincia non ci abbia mai convocato. Pure noi abbiamo saputo le decisioni dalla stampa». Per informare la cittadinanza il Comitato intende organizzare un'assemblea pubblica per l'inizio di dicembre.
Oriana Caleffi

Cosa dire in sintesi sulla conferenza stampa della Provincia di oggi sul ponte….
L’11 giugno 2019 la Provincia comunica la volontà di chiudere dal 1 agosto 2019 il ponte per 5 mesi per ultimare i lavori in golena e intervenire in alveo…
Oggi 18 novembre 2019 i lavori in alveo sono lontani dall’essere conclusi… forse l’ultimazione per maggio/giugno 2020, per la parte in golena non è ancora stato presentato un progetto esecutivo…
e ci chiedono di avere fiducia che la chiusura totale sarà solo di 3 mesi…
Il territorio deve sopportare il sacrificio per avere un ponte “a due velocità”:
330 mt parte in alveo 100% antisismico
270 mt parte in golena al 60% antisismico, che ci fa temere la necessità di nuovi interventi in futuro
Sugli ipotetici rimborsi previsti per pendolari e imprese, cosa dire … offensivi, ridicoli…
A questo punto, visto che non coprono minimamente i danni che subiremo, perché non utilizzare i fondi per migliorare l’intervento della parte in golena e fare veramente un ponte tutto nuovo?
Non stiamo e staremo fermi a guardare, non ci arrendiamo, nei prossimi giorni vi aggiorneremo sulle iniziative che porteremo avanti.


Morselli: «Bypass troppo pericoloso». Fondi in arrivo per il miglioramento sismico
Trattative con l'A22 per rimborsare il pedaggio ai pendolari. Fine lavori in giugno
La Provincia conferma il suo no
Il ponte chiuderà per tre mesi

san benedetto po. Un dato è certo: il ponte sul Po chiuderà al traffico per circa tre mesi. Ma per essere precisi sulle tempistiche bisognerà aspettare metà dicembre. La Provincia è irremovibile e non dà spazio a soluzioni alternative ma assicura di impegnarsi per limitare i disagi. Bocciata quindi l'ipotesi del bypass proposta dalla Toto: «Non ci sono le condizioni minime di sicurezza». Ieri, a Palazzo di Bagno, il presidente Beniamino Morselli, affiancato da Antonio Covino, direttore dei lavori al ponte e Giuliano Rossi, responsabile unico di provvedimento, ha fatto il punto della situazione. «Ci prendiamo la responsabilità della scelta - sottolinea Morselli - Due le ragioni che ci hanno portato a escludere il bypass in area golenale (che avrebbe consentito di mantenere il transito dei veicoli ndr): la sicurezza idraulica e la viabilità. La golena difatti è soggetta a esondazioni del Po. Ma i timori non riguardano solo il tratto che, secondo il disegno della Toto, sarebbe dovuto essere costruito nel piazzale dell'ex cantiere Rondelli, ma anche la sommità arginale che le macchine dovrebbero poi percorrere per tornare sulla provinciale. Via Argine Po è di proprietà comunale con una larghezza di 4/5 metri. Non è adeguata per sostenere un traffico giornaliero medio di 9.500 veicoli». È un No che non lascia spazio a repliche quello preso interpellando tre esperti contattati già per i lavori in alveo: Francesco Ballio, professore di idraulica al politecnico di Milano, Francesco Colleselli, professore di geotecnica a Brescia e Raffaele Poluzzi, professore di tecnica delle costruzioni a Bologna. Bocciata anche l'idea di un eventuale senso unico alternato con l'introduzione di un semaforo per alleggerire il traffico sull'argine: «Così rischiamo solo incidenti». Solo in modo informale invece è stata contattata Aipo, l'agenzia per il Po.La fine dei lavori al ponte era prevista per il 23 dicembre. Ora la Toto ha una proroga di altri sei mesi per terminare il manufatto. A giugno dunque il cantiere dovrebbe essere concluso, pena per la Toto la perdita del 10% dell'appalto. Nel frattempo Morselli è in trattative con l'A22 per rimborsare il biglietto ai pendolari nella tratta Pegognaga-Mantova sud. Una proposta che andrebbe ad alleggerire le tasche della Provincia di più di un milione di euro. Il pedaggio è di 70 centesimi. E un milione potrebbe arrivare dalla Regione che, come ricorda Morselli, ha già speso per il manufatto sul Po circa 30 milioni. Un budget che va sommato ai 3,8 milioni della Provincia per il ponte in alveo e ai 2 milioni e 375 per il viadotto in golena. Il milione della Regione permetterebbe di raggiungere il miglioramento sismico del 60%: «una percentuale che viene imposta alle strutture pubbliche come le scuole» spiega Morselli. E Palazzo di Bagno è pronto poi a investire 50mila euro per supportare le imprese della bassa mantovana.
Barbara Rodella