Fonte Gazzetta di Mantova del 11 giugno 2020
Confcommercio: la Regione faccia da intermediario per sbloccare la situazione
E intanto parte la denuncia per i danni a un sensore sul manufatto: sabotaggio?
Impasse sui lavori del ponte:
le imprese chiamano Fontana
San benedetto Po - Continua a far discutere la situazione del ponte di San Benedetto Po, i cui lavori di riqualificazione sono fermi da mesi. E mentre i commercianti propongono una soluzione di mediazione, la Provincia scopre un danneggiamento volontario di un sensore di monitoraggio del manufatto, facendo partire una denuncia. L'ennesimo stop, la fumata nera dopo il vertice fra l'appaltatore, la Provincia, e l'esecutore, la Toto costruzioni, per la riqualificazione del ponte di San Benedetto Po, lascia senza parole e fortemente preoccupato il mondo imprenditoriale. Il faccia a faccia di martedì tra la Toto Costruzioni e l'amministrazione provinciale si è concluso, per l'ennesima volta, con un nulla di fatto. L'incontro avrebbe dovuto riappacificare i due protagonisti di una vicenda che sembra a tanti essere sfuggita di mano. Agli evidenti ritardi sul cronoprogramma la Provincia, dopo mesi di pazienza, ha reagito minacciando e poi emettendo sanzioni. La Toto ha replicato citando davanti al tribunale delle imprese di Brescia la Provincia per "inadempienza contrattuale".Un braccio di ferro irto di irrigidimenti e forse fraintendimenti al quale si è aggiunto sabato un episodio destinato a far discutere: il danneggiamento volontario di un sensore di monitoraggio dei movimenti del ponte, attivo dal 2018 sul lato Bagnolo, che è risultato tolto dalla sua sede e spostato. La Provincia ha sporto denuncia e gli atti sono sul tavolo della Procura. Una ragazzata o un ben più grave atto di sabotaggio? «Siamo tutti basiti. Imprenditori, cittadini, istituzioni - commenta con amarezza e rincrescimento Dino Barbi, presidente di Confcommercio a San Benedetto Po - un intero territorio e la sua economia, fatta di oltre 5mila imprese e 50mila cittadini, sono intrappolati in un tunnel senza via d'uscita. È necessario e urgente l'intervento di un terzo soggetto, di più alto livello istituzionale, che faccia da intermediario tra le parti e provveda a concordare con la stazione appaltante e Toto lo sblocco del cantiere e a seguire i lavori fino alla loro conclusione». La proposta del mondo del commercio si affianca a quella del comitato di cittadini "Vogliamo il ponte" che aveva suggerito l'invio di un "commissario ad acta", stante la presunta incapacità dell'appaltatore di far procedere i lavori. «La Regione - prosegue Barbi- è l'ente più indicato, e anche quello più direttamente interessato ad un epilogo positivo della vicenda, dato che ha finanziato l'opera con 30 milioni. Sono anni che assistiamo a cronoprogrammi e promesse puntualmente disattese, rallentamenti continui, e blocchi dei lavori del cantiere. Il nostro territorio, già provato dal sisma del 2012, dalla crisi economica, da un isolamento pluridecennale, e ora anche dall'emergenza Covid-19, a questo punto esige, al più presto e definitivamente, un'infrastruttura moderna e funzionale che possa servire degnamente tutto il territorio».Ma su cosa si è incagliata la trattativa? Pur nel riserbo dei protagonisti dettato dalla delicatezza e dall'importanza della posta in gioco, alcuni punti di scontro sono pubblicamente emersi. Il primo è la questione della caserma dei carabinieri di via Chiassi, che nel contratto firmato nel 2015 è messa come saldo finale dei lavori per un importo stimato di 3,8 milioni. Toto contesta che la Provincia sarebbe stata inadempiente, non procedendo a rinnovare il contratto con il ministero dell'Interno e rendendo quindi impossibile avviare trattative di compravendita. La Provincia replica che la Toto ha sottoscritto tutte le clausole del contratto e variarle ora potrebbe esporre l'ente ad una richiesta di danno erariale. A questo contenzioso economico si aggiunge quello sulla sistemazione del ponte golenale, un contratto aggiuntivo non ancora firmato. Non è un segreto che Toto puntasse ad una sistemazione sismica al 100% con chiusura totale al traffico più lunga, ma azzerata dalla costruzione di un bypass stradale mentre la Provincia ha optato per una sistemazione "ridotta". Nodi di uno stallo che sta prolungando i disagi della chiusura al traffico pesante, che dura dal 2012.
Francesco Romani©