venerdì 15 novembre 2019

Dalla Voce di Mantova del 14 novembre 2019
Questione ponte, petizione dei commercianti di Quistello
SI ALLARGA IL FRONTE CONTRARIO AL NO BY-PASS
Richiamo alla Provincia per evitare la chiusura ma anche alla Regione per un sostegno concreto al settore nell’Oltrepò
QUISTELLO Un richiamo alla Provincia di Mantova per mettere in campo tutte le soluzioni necessarie atte ad evitare la chiusura del ponte ma anche una accorata richiesta di aiuto alla Regione affinchè consideri un sostegno al settore penalizzato dalla situazione più favorevole di cui godrebbero gli esercenti nei vicini comuni dell’Emilia: questo il contenuto della petizione firmata da una settantina di commercianti quistellesi (praticamente tutti gli esercenti del centro storico del paese rivierasco) indirizzata a Palazzo Lombardia, Palazzo di Bagno e ai sindaci. Nella petizione i commercianti evidenziano la situazione di crisi in cui versa il settore del commercio nell’Oltrepò a seguito del sisma del 2012 e i consistenti aiuti che arrivano dalla Regione Emilia-Romagna in paesi come Concordia, Reggiolo e Mirandola: «Alla Regione - si legge nella lettera - chiediamo di non fermarsi ai confini legislativi comprendendo che Quistello e Concordia sulla Secchia, Moglia e Novi, Gonzaga e Reggiolo, San Giovanni del Dosso e Mirandola, stanno come il centro storico di Milano ai Navigli, e che un intervento fortemente positivo in un’area inevitabilmente attrae persone, cittadini, imprese, impoverendo e svuotando l’altra; e di mettere in campo per le attività d’impresa iniziative analoghe a quanto avvenuto nella vicina Emilia, ribadendo che la gestione di una calamità non può avere confini legislativi. Alla Provincia chiediamo di scongiurare la chiusura del Ponte ma anche di completare opere come la Po.Pe. e migliorare il trasporto pubblico locale».
Nicola Antonietti
A SAN BENEDETTO PO
Incontro tra sindaco esercenti lunedì 18
I commercianti di Quistello si sono mossi - e non è escluso che anche in altri comuni dell’Oltrepò avvenga lo stesso - ma anche a San Benedetto le questioni del ponte e del sostegno al commercio restano caldissime: nella serata di lunedì 18 alle 21, in sala consigliare a San Benedetto, il sindaco Roberto Lasagna e l’amministrazione incontreranno gli esercenti. Non si tratta di una convocazione straordinaria, dato che la riunione era stata fissata diversi giorni fa ma l’evolversi degli eventi - sia per quanto riguarda il ponte sia per quanto riguarda l’azione dei commercianti saranno sicuramente al centro della riunione in programma.
(nico)

Oltrepomantovanonews.it

Ponte di San Benedetto: il 18 in Provincia Morselli fa il punto sui lavori


link https://oltrepomantovanonews.it/cronaca/ponte-di-san-benedetto-il-18-in-provincia-moreselli-fa-il-punto-sui-lavori/?fbclid=IwAR2LCBmC0cTCdLshEWyduFTtNBTivSDb6n2hlMCOLi7ViN4v74KeqWDjyM8

mercoledì 13 novembre 2019

Non accetteremo silenziosamente una chiusura, è necessario che la Provincia si renda conto che chiudere il ponte significa isolare il Basso Mantovano.
Vi chiediamo di condividere il post, vogliamo far arrivare il messaggio a quante più persone possibili



Nel 1993 il Basso Mantovano viveva la sua prima fase d'isolamento, sono passati 27 anni e siamo ancora qua tristemente al punto di partenza... ci sembra impossibile che un pool di esperti con tutte le nuove tecnologie a disposizione non riesca a studiare una soluzione che impedisca l'isolamento.




lunedì 11 novembre 2019

TeleMantova 10 novembre 2019



TeleMantova 06 novembre 2019




TeleMantova puntata del 06 novembre 2019



TeleMantova Puntata del 06 novembre 2019 tra la gente


Dalla Gazzetta di Mantova del 11 novembre 2019
Le minoranze firmano un documento congiunto: nel mirino il no al bypass
«Vogliamo vedere le delibere d'incarico e le relazioni tecniche dei consulenti»

Il ponte diventa caso politico
Interrogazione in Provincia

Non solo i sindaci della zona, il comitato civico "Vogliamo il ponte", singoli cittadini, partiti, associazioni di categoria. Ora anche le minoranze consiliari in Provincia pongono sotto accusa il parere con il quale Palazzo di Bagno ha bocciato l'ipotesi di bypass, una strada di raccordo che avrebbe consentito di non chiudere al traffico il ponte sul Po durante i lavori di demolizione e ricostruzione. Un'interrogazione congiunta è stata presentata dai gruppi "Cambiare Insieme" e "La Provincia dei Comuni". Unite, dunque, le opposizioni nel chiedere chiarezza, ma anche nel porre seri dubbi sulle procedure seguite sino ad oggi dalla Provincia.Il ponte danneggiato dal sisma del 2012 e chiuso al traffico pesante è stato oggetto di un appalto di riqualificazione indetto dall'amministrazione provinciale grazie a 30 milioni messi a disposizione dalla Regione. L'appalto da 33,4 milioni ha riguardato solo il tratto in alveo (sul letto del fiume) ed è stato affidato alla Toto costruzioni (capofila). Mentre i lavori di costruzione del nuovo tratto in alveo sono in esecuzione (termine previsto estate 2020), si è parallelamente proceduto ad avviare l'iter di un secondo lavoro, per riqualificare anche il tratto di 270 metri in golena dal lato di San Benedetto Po. «Lo studio su questo tratto era già in atto nel 2017 - spiega Stefano Meneghelli, sindaco di Guidizzolo, primo firmatario della interrogazione - perché ad oggi, dopo due anni, non c'è ancora il progetto esecutivo? Se c'è un'alternativa fra un adeguamento sismico al 100% ed uno al 60% ci pare logico tenere aperte le due soluzioni e provare a privilegiare la prima».Ma i dubbi più forti sono relativi al parere consegnato solo pochi giorni fa ai sindaci con il quale l'area Lavori pubblici della Provincia, integrata da tre ingegneri esperti, boccia il bypass, la soluzione individuata dalla Toto costruzioni che avrebbe evitato la temuta chiusura totale al traffico per mesi (dai 3 ai 5 mesi per la sistemazione sismica; da un anno a due per l'adeguamento al 100% antisismico). «Tutti gli enti interessati hanno espresso il loro apprezzamento per il bypass - prosegue Meneghelli - i sindaci lo sostengono. Nonostante questo l'Aipo, l'agenzia che si occupa della sicurezza idraulica, non è stata contattata dalla Provincia per avere il proprio importante parere. Non solo. Noi chiediamo di sapere sulla base di quale incarico e delibera siano stati coinvolti tre tecnici esterni e che ci sia consegnato il verbale dell'incontro in Provincia con la relazione tecnica. Sinora nessuno le ha viste. Ma non si può tenere nascosta ai cittadini, che avranno i disagi per la chiusura del ponte, una cosa di tale importanza».
Francesco Romani




Ci sembra doveroso fare alcune precisazioni visto alcuni post comparsi sui social e internet dove il nostro logo e nome è stato utilizzato senza nostra autorizzazione, che poi hanno portato a commenti poco piacevoli.
Ci siamo costituiti con il solo e unico obiettivo il nuovo Ponte, il Ponte che serve per lavorare, che serve nella quotidianità.
Noi fondatori siamo lavoratori come qualsiasi cittadino della Provincia di Mantova e riteniamo fondamentale sottolineare che siamo lontani dalla politica e non vogliamo che siano messi simboli politici sulla nostra azione, pensiamo che il ponte sia necessario a tutti e non debba essere strumento di lotte di potere.
Come cittadini ci siamo presentati ai Sindaci, alla Provincia e al Presidente di Regione Lombardia per questo è stato riconosciuto il valore del Comitato come voce del territorio.
Se qualche foto ritrae componenti del comitato assieme ad esponenti politici dipende dal fatto che sono amministratori di enti pubblici e non da vicinanza politica.
Il comitato a differenza di un movimento politico si scioglierà quando il ponte sarà finito.
Siamo una squadra unita e come tale condividiamo ogni decisione e qualsiasi cosa venga pubblicata su questa pagina e sul blog
Speriamo di aver fatto chiarezza una volta per tutte, grazie del vostro aiuto

domenica 10 novembre 2019

No by-pass: si allarga il fronte dei sindaci
SAN BENEDETTO PO - Come prevedibile si allarga a vista d’occhio il fronte dei sindaci che dice “no” alla bocciatura del by-pass per scongiurare la chiusura per tre mesi del ponte di San Benedetto e che appoggia la richiesta di chiarimenti inviata dal primo cittadino Roberto Lasagna all’amministrazione di Palazzo di Bagno. Subito erano arrivate le sottoscrizioni dei sindaci di Bagnolo, Quistello e Pegognaga e ieri si sono aggiunte quelle dei primi cittadini di Ostiglia, Magnacavallo, Poggio Rusco, San Giovanni, San Giacomo, Moglia, Sermide e Felonica e Borgo Mantovano; una richiesta compatta di maggiori chiarimenti sia sul progetto su cui si sono pronunciati gli esperti nominati dalla Provincia ma anche sulle motivazioni che hanno spinto gli stessi esperti a dare il parere e, infine, sulla mancanza di un parere richiesto ad Aipo. Richiesta compatta che arriva da amministrazioni di colore diverso, a dimostrazione di come la vicenda vada oltre gli schieramenti politici e sia sentita con preoccupazione dal territorio. Nel frattempo, nella giornata di ieri, il comitato “Vogliamo il Ponte”ha risposto a una lettera arrivata dall’area lavori pubblici e trasporti di Palazzo di Bagno: in essa gli esponenti del comitato oltre a ribadire come prevedibile - il no alla chiusura per tre mesi, chiedono alla Provincia di partecipare a un’assemblea pubblica in cui verrà illustrata la situazione aggiungendo anche alcune considerazioni. Accanto alle perplessità sul rispetto dei tempi e sul fatto che «si poteva studiare una soluzione alternativa per non isolare il territorio», gli esponenti di “Vogliamo il Ponte”si chiedono se «in una valutazione dei costi dell'opera si è tenuto conto che l'attuale situazione comporta al territorio una perdita annua di 30 milioni di euro e che la chiusura totale si stima porti una perdita ulteriore 1,3 milioni di euro mensili circa (stime fatte da Confindustria e associazioni di categoria), e se in chiave di sicurezza si è tenuto conto di come ambulanze, vigili del fuoco e forze dell'ordine in caso di necessità da Mantova possano arrivare tempestivamente nel Basso Mantovano: dovranno fare l'autostrada o una strada d'argine esempio Borgoforte?». La situazione è dunque estremamente tesa anche perchè, data la perentorietà del parere espresso dagli esperti - non esistono le condizioni di sicurezza per realizzare il by-pass - difficilmente ci saranno ripensamenti.
Nicola Antonietti


GAZZETTA DI MANTOVA - Domenica 10 Novembre 2019
Richiesta alla Provincia di rendere noti gli atti
E' pioggia di adesioni
San Benedetto Po.
All'appello di solidarietà lanciato dal sindaco Roberto Lasagna, dopo il no della Provincia al bypass, stanno rispondendo con il loro assenso i primi cittadini del Basso Mantovano. Nei giorni scorsi Lasagna aveva chiesto ai colleghi di sottoscrivere la lettera da lui inviata ai presidenti Morselli e Fontana, a Cappellari, al prefetto Carolina Bellantoni, con la quale richiedeva copia dello studio di fattibilità del bypass, delle valutazioni espresse dai tre saggi incaricati degli approfondimenti tecnici, come pure le motivazioni per non aver domandato il parere dell'Aipo. A tutt'oggi, oltre a Penna, Zilocchi e Malavasi, i primi firmatari del documento, hanno dato la loro adesione Borsari di Borgo Mantovano, Primavori di Ostiglia, Maretti di Moglia, Marchetti di Magnacavallo, Zacchi di Poggio Rusco, Brandani di San Giacomo delle Segnate, Bortesi di Sermide Felonica e Zibordi di San Giovanni del Dosso. «In attesa di una risposta della Provincia - commenta Lasagna - apprezzo moltissimo questa attestazione di solidarietà dei miei colleghi e la loro costante attenzione verso il territorio. Lunedì ho intenzione di fare il punto della situazione, incontrando anche il Comitato "Vogliamo il ponte" e i rappresentanti delle associazioni di categoria».Intorno alla necessità di studiare alternative alla chiusura del ponte, si sta creando una forte coesione di valutazioni e di intenti tra amministratori, cittadinanza e mondo del lavoro. Anche Carlo Lasagna di Confagricoltura si esprime contro la chiusura e a favore del bypass, ricordando che le aziende agricole sono penalizzate già dal 2012 con le limitazioni al traffico pesante, che hanno coinvolto i trattori ma anche tutti gli automezzi per il trasporto dei prodotti dell'agricoltura. Pure Regione Lombardia si sta interessando del problema e c'è la possibilità di ottenere ulteriori risorse per un intervento completamente antisismico sulla parte del ponte in golena. «Con l'impegno di tutti vogliamo trovare - conclude il sindaco - la soluzione che penalizzi il meno possibile un territorio già tanto provato».Intanto il dirigente della Provincia Giovanni Urbani ha risposto al Comitato Vogliamo il ponte che lamentava la bocciatura del bypass. Una bocciatura avvenuta attraverso un parere di "esperti" del quale i sindaci e i cittadini hanno al momento preso atto, ma del quale non è stata fornita alcuna "prova" (verbale datato della riunione, atto protocollato). Urbani ha contestato aspetti formali, ma ha evitato di rispondere nella sostanza: «Lo abbiamo invitato a San Benedetto - spiega uno dei referenti - a chiarire perché non è stato chiesto il necessario parere Aipo e i dubbi rimasti irrisolti».
Oriana Caleffi

9 Novembre lettera a Ultimissime Mantova per dissociarci dall'articolo pubblicato

È DOVEROSO SEGNALARE CHE DIFFIDIAMO QUALUNQUE MOVIMENTO POLITICO E NON , AD UTILIZZARE IL NOSTRO LOGO.
SIAMO UN COMITATO APOLITICO COME SOTTOLINEATO PIÙ VOLTE.
Precisazione doverosa soprattutto nei confronti di chi credendo in noi ha firmato la nostra petizione .



Lettera ricevuta dal Dr Urbani e la risposta del Comitato