
Il COMITATO VOGLIAMO IL PONTE è nato con lo scopo di vedere ultimato il NUOVO PONTE tra SAN BENEDETTO PO e BAGNOLO SAN VITO, principale arteria della viabilità Mantovana. La viabilità ridotta da quasi trent’anni sta già causando innumerevoli danni al territorio e ai cittadini. Un’ulteriore chiusura definitiva troppo prolungata per ultimare il nuovo ponte metterebbe definitivamente in ginocchio il territorio.
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sabato 2 novembre 2019
venerdì 1 novembre 2019
GAZZETTA DI MANTOVA - Venerdì 01 Novembre 2019
Ponte, pool di esperti analizza la proposta Toto: entro una settimana si decide
Morselli (Provincia): «Se passerà il vaglio, sarà solo questione di budget»
Si studia la "chiusura minima":
una super rampa evita-cantiere
Francesco Romanisan benedetto po. L'ora della decisione è scoccata. Entro una settimana, la Provincia deciderà come proseguire i lavori di riqualificazione del ponte sul Po fra Bagnolo e San Benedetto. Mentre prosegue la costruzione dei due tronconi per valicare il tratto in alveo, sopra il fiume, il segmento in golena, fra il fiume e l'argine dalla parte benedettina, resta ancora in surplace. Due le ipotesi principali: una sistemazione statica connessa ad un miglioramento sismico, oppure la stessa sistemazione statica delle strutture abbinata però al completo adeguamento sismico, in modo da uniformare questa parte con quella in costruzione in alveo. Differenti, nelle due ipotesi, le stime di costo, ma anche di periodo di chiusura totale al traffico. Ma la novità è la proposta della Toto costruzioni, la capofila del raggruppamento di imprese che si è aggiudicata l'appalto da 33,4 milioni di euro per la riqualificazione del tratto in alveo danneggiato dal sisma del 2012. L'idea sarebbe quella di costruire una "super rampa" che colleghi il ponte provvisorio varato in alveo in sede provvisoria in modo da garantire un bypass dell'intero fronte del cantiere. Consentendo quindi l'abbattimento in alveo e la sistemazione in golena senza chiudere al traffico. Che passerebbe appena a valle del ponte esistente su quello provvisorio collegato alla viabilità ordinaria.A spiegarlo la stessa Provincia che dopo aver annunciato la volontà di giungere ad un chiarimento sulle modalità del cantiere entro fine mese ora aggiorna la tempistica. «Ormai siamo al dunque - annuncia il presidente provinciale Beniamino Morselli -. L'opera è complessa e sono intervenuti dei rallentamenti che ci hanno fatto slittare il termine di decisione. A questo punto la scelta su come proseguire il lavoro sarà fatta entro la prossima settimana».Le due ipotesi sul tappeto sono già state illustrate ai due sindaci, Roberto Lasagna per San Benedetto Po e Roberto Penna per Bagnolo San Vito. «Il progetto cardine, quello che è in stadio più avanzato, prevede la sistemazione statica del tratto in golena, che quindi sarà percorribile da tutti i carichi, anche eccezionali - spiega Morselli - Questo lavoro sarà abbinato ad un miglioramento sismico. Questo "piano A" costerebbe secondo i nostri calcoli 2 milioni e 350 mila euro, che abbiamo già disponibili e comporterebbe la chiusura totale al traffico per circa 3 mesi. Il "piano B" consegue sempre il miglioramento statico, ma raggiunge lo stadio di adeguamento sismico. E sarebbe il primo ponte sul Po a raggiungerlo. Obiettivo ambizioso che però comporta costi stimati sui 9-10 milioni e tempi di chiusura totale di almeno sette mesi. Toto sarebbe disponibile a scalare opere per circa 2 milioni mentre la Regione al momento potrebbe intervenire con circa 2,5 milioni a far valere sul capitolo dei danni del terremoto 2012. Resterebbe quindi la necessità di reperire circa 2 milioni e mezzo e siamo in contatto con la struttura Commissariale per verificare ulteriori possibili stanziamenti». La proposta della Toto, un "super bypass" azzererebbe la variabile della chiusura al traffico. «Un pool di esperti da noi nominati la sta verificando. se supererà il vaglio, allora fra piano A e B sarà solo questione di budget perché la chiusura al traffico sarebbe di fatto quasi azzerata». E la risposta arriverà la prossima settimana.
lunedì 28 ottobre 2019
Dalla Voce di Mantova del 27 ottobre 2019
Ponte ristrutturato senza chiusure: il Comitato sollecita le istituzioni
Gli esponenti di “Vogliamo il Ponte”chiedono un progetto che preveda la realizzazione di un by-pass per scongiurare l’interruzione del traffico
SAN BENEDETTO PO - La ristrutturazione del tratto golenale del ponte sul Po di San Benedetto può essere attuata senza chiusure: ne sono convinti gli esponenti del Comitato “Vogliamo il Ponte” che ieri hanno inoltrato una lettera alla Provincia di Mantova (e per conoscenza al governatore lombardo Attilio Fontana, al consigliere regionale Alessandra Cappellari e ai sindaci di San Benedetto e Bagnolo Roberto Lasagna e Roberto Penna). La mancata chiusura si potrebbe ottenere avviando uno studio di fattibilità per un by-pass sulla parte golenale destra. In tal modo, lasciano intendere gli esponenti del Comitato, si potrebbe concludere ogni tipo di intervento senza interruzioni di traffico, senza isolare il territorio e ponendosi anche al riparo da eventuali ritardi che, dal punto di vista tecnico, potrebbero presentarsi in corso d’opera. Nella lettera il Comitato sottolinea che «la presentazione dei progetti di ristrutturazione/rifacimento della parte golenale, stando a quanto annunciato in assemblea pubblica lo scorso 1° agosto, doveva avvenire a metà settembre. Ci auguriamo - prosegue la lettera - che tale ritardo sia legato allo studio di una soluzione che permetta la e realizzazione di un by-pass sulla parte golenale destra». Questa soluzione, per gli esponenti del Comitato, rappresenta la strada ottimale «per non pesare ulteriormente su un territorio già provato da diversi disagi negli ultimi trent’anni e che verrebbe messo definitivamente in ginocchio da una chiusura totale del traffico».
Nicola Antonietti
Dalla Gazzetta di Mantova del 27 ottobre 2019
I cittadini hanno scritto al presidente della Provincia: «Sembra che i soldi ci siano Fate tutto il possibile per non far morire il paese»
Il comitato del ponte: «Un bypass in golena per evitare la chiusura»
SAN BENEDETTO PO. Che la costruzione di un bypass in golena sia la soluzione per evitare la chiusura del ponte? Ne è certo il comitato "Vogliamo il ponte" che si è costituito a San Benedetto Po nel luglio scorso dopo che la Provincia aveva annunciato un'interruzione al traffico per almeno 5 mesi. Ora il comitato ha indirizzato al presidente Beniamino Morselli una lettera con la richiesta di informazioni sullo stato di avanzamento dei lavori della parte in alveo e, in particolare, con il sollecito per la presentazione del progetto di ristrutturazione o rifacimento del viadotto in golena del ponte sul fiume Po. La stessa è stata inviata al governatore Attilio Fontana, alla consigliera Alessandra Cappellari, all'Aipo e ai sindaci di San Benedetto Po e Bagnolo San Vito. «Il nuovo progetto comprensivo del sistema antisismico - esordisce Sandro Cavazzoli, portavoce del Comitato - avrebbe dovuto essere presentato a metà settembre, come dichiarato da Morselli nell'assemblea pubblica di agosto, ma a tutt'oggi non ci sono notizie. Quanto all'informazione ufficiale da parte della Provincia, siamo ancora all'ipotesi di una chiusura del ponte per cinque mesi per i lavori necessari sulla parte in golena». «Come comitato - prosegue Cavazzoli - siamo del tutto contrari alla chiusura che isolerebbe il paese ma anche tutto il Basso Mantovano, già enormemente provato da trent'anni di viabilità limitata. Come è stato segnalato nei mesi scorsi dalle associazioni di categoria e dai cittadini, la preclusione totale al traffico metterebbe definitivamente in ginocchio il territorio. Per questo chiediamo che la Provincia prenda in considerazione l'opportunità di realizzare un bypass nell'ex cava Rondelli con la costruzione di una rampa che permetta al traffico leggero di utilizzare il ponte nuovo, in attesa che siano completati i lavori sul viadotto ammalorato». Il comitato sottolinea che la Toto non ha escluso questa idea, ritenendola fattibile. Non comprende, invece, l'ostilità della Provincia nel verificare questa ipotesi, che non richiederebbe la chiusura di nemmeno un giorno. «Se c'è per San Benedetto una possibilità di sopravvivere - conclude Cavazzoli - vogliamo che venga attentamente valutata, tanto più che sembra che i soldi ci siano. Sul viadotto possono poi utilizzare il tempo che serve». Si tratterebbe di deviare il cantiere nella vasta area dell'ex cava Rondelli, dove il terreno è consolidato e il pericolo di allagamento per una piena del Po è abbastanza remoto.
Oriana Caleffi
Video girato nel 2012 da Lombardi nel Mondo, poco dopo l'installazione delle strettoie, purtroppo malgrado tante promesse tutto è ancora così.
https://www.youtube.com/watch?v=f_nRSMhwBG0&fbclid=IwAR27wQEWsCcArkcxYjRT5cF41M02DnNOCbqyLgkd1xdhfmcgY-Z0cKFpD3U
https://www.youtube.com/watch?v=f_nRSMhwBG0&fbclid=IwAR27wQEWsCcArkcxYjRT5cF41M02DnNOCbqyLgkd1xdhfmcgY-Z0cKFpD3U
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