
Il COMITATO VOGLIAMO IL PONTE è nato con lo scopo di vedere ultimato il NUOVO PONTE tra SAN BENEDETTO PO e BAGNOLO SAN VITO, principale arteria della viabilità Mantovana. La viabilità ridotta da quasi trent’anni sta già causando innumerevoli danni al territorio e ai cittadini. Un’ulteriore chiusura definitiva troppo prolungata per ultimare il nuovo ponte metterebbe definitivamente in ginocchio il territorio.
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venerdì 17 luglio 2020
mercoledì 15 luglio 2020
Fonte Mantovauno.it del 15 luglio 2020
Ponte di S.Benedetto, Azione: “si superi lo stallo e si terminino i lavori”
SAN BENEDETTO PO – Anche Azione, il partito dell’ex ministro Carlo Calenda, prende posizione sulla vicenda del ponte di San Benedetto Po e lo fa attraverso il Consigliere regionale Niccolò Carretta e il Coordinatore provinciale Vanni Mantovanelli che dichiarano: “Come Azione seguiamo con apprensione le evoluzioni dell’annosa vicenda del Ponte di San Benedetto Po. Non ci interessa prendere le parti politiche di nessuno, se non quelle di un territorio che da otto anni attende questa importante infrastruttura. Con buon senso e con coraggio si superi questo stallo e si terminino i lavori, che è l’unica priorità che tutti dovrebbero avere.”
Fonte Voce di Mantova del 15 luglio 2020
Uno spiraglio per il ponte
La Regione spinge la trattativa
L’assessore Terzi mette allo stesso tavolo Provincia e Toto
Lasagna fiducioso: “Speriamo questa sia la volta buona”
SAN BENEDETTO PO - Dopo mesi di agonia si apre uno spiraglio per il ponte sul Po. Dal tanto atteso incontro che si è svolto ieri in Regione, emerge come l’assessore alle infrastrutture Claudia Maria Terzi abbia messo allo stesso tavolo Provincia e Toto alla ricerca di un’intesa. Proprio in merito il sindaco di San Benedetto Roberto Lasagna si dice fiducioso che l’attuale situazione possa portare ad un esito positivo. «Sono contento - afferma Lasagna - perché l’intervento dell’assessore regionale Terzi è stato decisamente convincente sia nei confronti di Toto che della Provincia di Mantova. Mi pare che fino a questo momento la Regione sia stata in grado di intavolare una trattativa tra le due parti e la speranza è che la cosa possa chiudersi in modo positivo in tempi brevi. Non c’è ancora nulla di definitivo e questo deve essere chiaro. Speriamo solo che la trattativa possa andare in porto in modo definitivo.» . Insomma quella che era la speranza di sindaci, comitato e associazioni di categoria, pare si stia concretizzando: la Regione insomma pare stia assumendo il ruolo di ente super partes che potrebbe mettere d’accordo i due contendenti, ovvero Provincia di Mantova e Toto Costruzioni. A seguito dell’incontro che si è tenuto ieri, la Regione ha già comunicato che a breve ne verrà convocato un altro, sempre nella sede regionale a Milano. Ieri, oltre al sindaco Lasagna e all’assessore regionale Terzi, erano presenti anche il sindaco di Bagnolo San Vito Roberto Penna, il commissario per il sisma Roberto Cerretti, la vicecomissarria e consigliere regionale Claudia Cappellari, il presidente della Provincia di Mantova Beniamino Morselli in videoconferenza insieme a funzionari e personale sia della Provincia che della Regione. Ciò su cui la trattativa si starebbe maggiormente concentrando sono i termini dell’accordo tra le due parti, tra i quali anche la caserma dei carabinieri di via Chiassi alla quale la società abruzzese, alla fine, si sarebbe detta non interessata. Ovvio che nella trattativa rientrerebbe anche la citazione a giudizio avanzata da Toto nei confronti della Provincia - citazione che, dopo un periodo di screzi, il Covid e i primi giorni della ripresa, ha definitivamente - almeno fino ad ora - fermato i lavori. Il cantiere quindi per adesso resta al palo, come del resto lo è ancora da gennaio. Ma nonostante tutta la situazione, decisamente intricata, qualche speranza ora c’è. Non solo per San Benedetto ma per tutto il territorio. Come affermava ieri un sindaco della zona, anche se non direttamente interessato, «speriamo che con la Regione si risolva qualcosa, in caso contrario davvero non riusciamo più a venirne a capo»
Fonte Mantovauno.it 14 luglio 2020
Ponte di S.Benedetto: ottimismo dopo il vertice in Regione. Si confida in uno sblocco dei lavori già nel prossimo incontro
SAN BENEDETTO PO – C’è ottimismo dopo l’incontro in Regione sul ponte di San Benedetto Po al punto che c’è chi azzarda ad ipotizzare il raggiungimento di un accordo tra Provincia e Toto per il ritiro dei contenziosi legali e la conseguente ripresa dei lavori già nel prossimo vertice che dovrebbe essere fissato la prossima settimana.
L’incontro odierno è stato organizzato a Milano, dunque in presenza al contrario di quello della scorsa settimana, e ha visto la partecipazione di Provincia, Toto, l’assessore regionale alle infrastrutture Claudia Maria Terzi, i sindaci di san Benedetto Po Roberto Lasagna e Bagnolo San Vito Roberto Penna, nonchè il consigliere regionale Alessandra Cappellari e il dirigente Roberto Cerretti, entrambi in rappresentanza della Struttura commissariale per il post sisma.
Pare che l’assessore Terzi abbia incalzato più volte i due contendenti, dunque Provincia e Toto, per far si che questi arrivino il prima possibile un accordo. Sul tavolo sono state messe tutte le criticità che hanno causato lo stop dei lavori, comprese le ragioni che hanno portato Toto a citare in tribunale la Provincia e viceversa. Tra queste la questione della caserma dei carabinieri di via Chiassi in città.
Il bando per la gara d’appalto infatti prevedeva che la Provincia cedesse a chi si fosse aggiudicato i lavori la proprietà dell’immobile, valutato 3 milioni e 800 mila euro. Cifra che andava ad aggiungersi ai 30 milioni di euro stanziati dalla Regione.
Toto contesta oggi questo passaggio perchè sostiene che, non avendo Palazzo di Bagno rinnovato il contratto d’affitto con il Ministero, l’immobile ha perso parte del suo valore. L’azienda vuole quindi i 3 milioni e 800 mila euro in denaro.
Dall’altra parte la Provincia sostiene che non si può cambiare un contratto frutto di una regolare gara d’appalto che Toto ha altrettanto regolarmente firmato.
Come se ne esce? Sembra che interverranno anche dei giuristi per sbrogliare la complicata situazione ma il tutto lascia pensare che si procederà con una transazione.
Sul tavolo è stata messa anche la questione dei tempi di chiusura del cantiere ma su questo nessuno dei partecipanti, nè da parte dell’azienda nè delle istituzioni, vuole dire approfondire l’argomento. Si dice sia stato imposto un “no comment della Regione” sul vertice e chissà per quale motivo visto che i cittadini hanno tutto il diritto di sapere cosa succederà, sia perchè i 33,8 milioni di euro per la costruzione del ponte sono loro essendo fondi pubblici e sia per i pesantissimi danni che hanno subito e stanno subendo a causa dei ritardi nella realizzazione del manufatto. Ma appunto, ormai i ritardi accumulati fanno venire meno qualsiasi certezza riguardo ogni possibile data di fine lavori. L’esperienza purtroppo è la migliore maestra
Fonte Gazzetta di Mantova del 15 luglio 2020
Ponte, ora si tratta con la mediazione dell'assessore Terzi
Faccia a faccia Toto e Provincia. Il tavolo proseguirà
I sindaci plaudono all'iniziativa: «Ma aspettiamo»
San Benedetto Po - Un incontro durato due ore nel quale Toto e Provincia si sono confrontati apertamente davanti all'assessore lombardo alle Infrastrutture Claudia Maria Terzi. Una mediazione chiesta a gran voce dal territorio nel tentativo di superare l'impasse che sta tenendo bloccata la ripartenza del cantiere di riqualificazione del ponte. Un lavoro da 33,8 milioni bandito dall'amministrazione provinciale nel 2015 ed affidato al colosso abruzzese delle costruzioni che doveva restituirlo costruito a gennaio 2019. Ma i ritardi accumulati, i contenziosi, le accuse reciproche e da ultimo le denunce incrociate, hanno portato l'opera sull'orlo dello stop definitivo. Cosa che comporterebbe il ritornare ad una gara per trovare chi volesse completare un cantiere completato al 33%.Ieri, al termine dell'incontro, le bocche sono rimaste cucite. I partecipanti, dal consigliere Alessandra Cappellari, ai sindaci si sono astenuti dal rilasciare dichiarazioni nel merito, segno evidente dell'importanza della trattativa che sul piatto ha il completamento di un'opera decisiva per le sorti di un'area con 50mila residenti, 2mila aziende.Trapela qualche timido sprazzo di ottimismo. «Bisogna plaudire all'azione magistrale della Terzi» si limitano a dire Roberto Lasagna, primo cittadino di San Benedetto Po ed il collega Roberto Penna di Bagnolo. L'opera di mediazione avrebbe cercato di smussare le asperità fra azienda e Provincia, che hanno accettato di far proseguire la trattativa.Ma da qui a dire se riuscirà la mediazione della Regione a far trovare un punto d'intesa, ne passa. Da quanto emerso nelle scorse settimane, uno degli scogli più ardui da affrontare è il valore della caserma dei carabinieri di via Chiassi, edificio che da contratto servirà al saldo finale e il cui valore di 3,8 milioni è stato stimato con una perizia (accettata dalla Toto). Ma non tutte le clausole, lamenta l'azienda, sarebbero state rispettate da Palazzo di Bagno ed ora il valore dell'immobile sarebbe di molto inferiore. Da qui un contenzioso per uscire dal quale stata chiesta la mediazione regionale. Da ambienti della Provincia filtra cautela. La trattativa sarebbe ancora al punto già fatto un anno fa in Regione, con la ditta che non è ancora rientrata al lavoro. E nemmeno la Regione avrebbe accettato di fornire soluzioni legali all'inghippo. L'intenzione del presidente Beniamino Morselli è quello di cercare fino all'ultimo una soluzione. Si capirà più avanti se emergerà, oppure no.
Francesco Romani©
13 luglio 2020 Fonte Mantovauno.it
Ponte di San Benedetto, domani il tavolo di confronto per far ripartire il cantiere
MILANO – Si terrà domani martedì 14 luglio, alle ore 16, presso l’assessorato ai lavori pubblici di Regione Lombardia, il tavolo di confronto sbloccare la situazione riguardante il ponte di San Benedetto. Al summit i due sindaci di San Benedetto Po e Bagnolo San Vito, rispettivamente Roberto Lasagna e Roberto Penna, che si siederanno al tavolo con la Provincia di Mantova, la ditta incaricata dei lavori (la Toto) e la Regione, l’Assessore ai lavori pubblici Claudia Maria Terzi che cercherà di mediare. “Da anni abbiamo assistito a continui rinvii e promesse: il cantiere è partito a singhiozzo tra mille intoppi – dice il sindaco Lasagna -. Ora, grazie al forte interessamento della Regione Lombardia, principale ente finanziatore, che ha già versato un terzo dei 30 milioni, cerchiamo di trovare una soluzione, anche grazie alla mediazione dell’Assessore regionale. Non era mai stata fatta una riunione con la ditta in questione, sentiremo anche la loro versione, vedremo quali proposte verranno fatte. L’importante è completare l’opera, che è vitale per la nostra economia, perché questa situazione di stallo mortifica il territorio. Speriamo di giungere ad un accordo che permetta di avere il ponte, così come era stato stabilito: darebbe una ventata di ottimismo a tutta la nostra zona, e di questi tempi ce n’è proprio bisogno”. Com’è noto, il nodo della faccenda riguarda la caserma dei carabinieri di via Chiassi. Il bando per la gara d’appalto prevedeva che la Provincia cedesse a chi si fosse aggiudicato i lavori la proprietà dell’immobile, valutato 3 milioni e 800 mila euro. Cifra che andava ad aggiungersi ai 30 milioni di euro stanziati dalla Regione. Toto contesta oggi questo passaggio perchè sostiene che, non avendo Palazzo di Bagno rinnovato il contratto d’affitto con il Ministero, l’immobile ha perso parte del suo valore. L’azienda vuole quindi i 3 milioni e 800 mila euro in denaro. Dall’altra parte la Provincia ha sempre sostenuto che non si può cambiare un contratto frutto di una regolare gara d’appalto che Toto ha regolarmente firmato. Vorrebbe dire modificare a posteriori un bando di gara, a cui hanno anche partecipato altri soggetti, e ciò è ovviamente vietato per legge.
link https://mantovauno.it/cronaca/ponte-di-san-benedetto-domani-il-tavolo-di-confronto-per-far-ripartire-il-cantiere/?fbclid=IwAR1ZbNawA-SyJ1XAxu4W3grJ7BbrG9Q0ZVhFNMFyJNw6ma5LOE6E_1O9bHw
lunedì 13 luglio 2020
11 luglio 2020 Fonte Mantovauno.it
La Regione convoca un incontro ristretto sul ponte di S.Benedetto. Martedì il vertice per tentare di far ripartire i lavori
SAN BENEDETTO PO – E’ fissata per martedì prossimo 14 luglio la convocazione da parte di Regione Lombardia del tavolo di confronto sui lavori del ponte di San Benedetto Po in cui ci sarà il richiesto incontro tra Provincia e Toto.
E’ un incontro per la verità molto ristretto perchè sono stati convocati solo l’Amministrazione Provinciale, Toto Costruzioni e i due sindaci di San Benedetto Po Roberto Lasagna e quello di Bagnolo San Vito Roberto Penna. Esclusi gli altri sindaci del territorio che avevano preso parte invece al precedente incontro ma esclusi anche i Consiglieri regionali mantovani, cosa che lascia non solo molto amaro in bocca ma pure qualche perplessità.
Perchè un incontro ristretto solo a quattro soggetti quando le conseguenze dello stop del cantiere si stanno riflettendo su un’area molto ampia e perchè non coinvolgere i diretti referenti del politici del territorio mantovano? Si dava abbastanza per certo che non sarebbero stati convocati i referenti del Comitato Vogliamo il Ponte ma perchè escludere le altre istituzioni?
L’incontro deve assolutamente servire a trovare una soluzione per superare le questioni che hanno portato allo stop dei lavori e a dare il via alle citazioni giudiziarie sia da parte di Toto nei confronti della Provincia che il vice versa.
Il bandolo della matassa pare che sia ancora il problema della caserma dei carabinieri di via Chiassi. Il bando per la gara d’appalto prevedeva che la Provincia cedesse a chi si fosse aggiudicato i lavori la proprietà dell’immobile, valutato 3 milioni e 800 mila euro. Cifra che andavano ad aggiungersi ai 30 milioni di euro stanziati dalla Regione.
Toto contesta oggi questo passaggio perchè sostiene che, non avendo Palazzo di Bagno rinnovato il contratto d’affitto con il Ministero, l’immobile ha perso parte del suo valore. L’azienda vuole quindi i 3 milioni e 800 mila euro in denaro.
Dall’altra parte la Provincia ha sempre sostenuto che non si può cambiare un contratto frutto di una regolare gara d’appalto che Toto ha regolarmente firmato. Vorrebbe dire modificare a posteriori un bando di gara, a cui hanno anche partecipato altri soggetti, e ciò è ovviamente vietato per legge.
Fonte Gazzetta di Mantova del 11 luglio 2020
Toto rilancia: pronti a ripartire se si risolve il nodo caserma
La proposta alla Provincia: finiamo il ponte e accettiamo super penali per i ritardi
Il comitato: una soluzione ragionevole. La Regione convoca le parti per martedì
SAN BENEDETTO PO - L'intenzione, messa nero su bianco, dalla Toto è quella di completare la riqualificazione del ponte di San Benedetto Po. Sul piatto della trattativa, oggi bloccata con i lavori fermi da mesi, il colosso abruzzese delle costruzioni, vincitore dell'appalto, è disposto a mettere il ritiro della citazione in giudizio contro Palazzo di Bagno (che a sua volta ha chiesto al tribunale di far tornare la Toto sul cantiere), una garanzia fidejussoria di 2 milioni e l'accettazione di una superpenale di 37.500 euro al giorno se sforerà il nuovo termine di fine lavori. Elementi a supporto della dichiarata volontà di finire il tribolato cantiere. In cambio, la richiesta è quella di risolvere consensualmente il contestato contratto preliminare di compravendita con il quale la Provincia si era impegnata a cedere alla Toto l'edificio della caserma provinciale dei carabinieri di via Chiassi come parte del pagamento dell'appalto in aggiunta ai 30 milioni dati dalla Regione. Un immobile il cui valore, sulla carta, è stato stimato in 3,8 milioni, ma che per Toto oggi è molto meno poiché la Provincia non ha rinnovato il contratto di locazione con il ministero dell'Interno. Mancanza che per la Toto significa inadempienza contrattuale. Al posto della caserma, Toto chiede il corrispettivo in soldi. È questa la sostanza della proposta transattiva con la quale Toto ha formalizzato alla Provincia la disponibilità a ritornare sul cantiere e terminare le opere con la fissazione di un nuovo termine dei lavori e la rinuncia da parte della Provincia a irrogare le penali maturate. Proposta che è stata resa nota ieri anche ai sindaci, alla Regione e al Comitato Vogliamo il ponte. Che dice: «Chiudere intanto i lavori sembra una soluzione ragionevole». Toto ha rilanciato, ritenendo impraticabile la proposta della Provincia che prevedeva, invece, a fronte del ritiro della citazione in giudizio e del ritorno sul cantiere della Toto, la stipula di un "patto di retrovendita" della caserma. Toto avrebbe dovuto comunque accettare come pagamento l'immobile, e rivenderlo poi alla Provincia in cambio dei soldi spettanti per i lavori. Una complessa procedura che per i legali della Toto si presta facilmente a nullità. Se proposta e controproposta riguardano il ponte in alveo, resta il dubbio su quello in golena, non ancora appaltato. La Provincia non sembra intenzionata ad affidarlo a Toto, che ha sempre posto seri dubbi sulla scelta di sviluppare solo operazioni di rinforzo (meno costose) senza far raggiungere a quella parte di ponte gli stessi coefficienti di sicurezza sismica del tratto in alveo, con il risultato di avere due distinte sezioni di un unico ponte con risposte sismiche diverse. Intanto la Regione ha convocato, come promesso dall'assessore alla Mobilità Claudia Maria Terzi, Provincia e Toto per la prossima settimana, già martedì, per cercare di appianare i contrasti e far ripartire il cantiere fermo ormai da cinque mesi.
Francesco Romani©
confcommercio
«Ok la mediazione della Regione e i tempi rapidi»
«Una delle nostre richieste, un soggetto terzo in grado di mediatore e trovare un accordo tra le parti sbloccando finalmente il cantiere del nuovo ponte sul Po, è stata accolta». A dichiararlo il presidente di Confcommercio Mantova, Ercole Montanari, e il suo rappresentante a San Benedetto Dino Barbi. «L'incontro Toto, Provincia e Regione avverrà già la prossima settimana. Questo ci conforta».
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