mercoledì 22 giugno 2022

Pubblichiamo la lettera inviata questa mattina al Ministero per la richiesta di Commissariamento dell'appalto.


San Benedetto Po, 22 giugno 2022
Oggetto: Il ponte sul Po tra i comuni di Bagnolo San Vito e di San Benedetto Po sulla S.P. ex S.S. n° 413 “Romana”
Richiesta nomina commissario straordinario
Pregiatissimi,
lo scorso 18 gennaio 2022 siamo stati ascoltati dalla VIII COMMISSIONE AMBIENTE CAMERA DEI DEPUTATI per parlare della situazione drammatica del nostro ponte sul Po tra i comuni di Bagnolo San Vito e di San Benedetto Po sulla S.P. ex S.S. n° 413 “Romana”.
Questo Ponte è fondamentale per il Mantovano per la sua collocazione strategica perché rappresenta il punto di passaggio praticamente obbligato per l’intera zona sud est della Provincia fondamentale via di collegamento con le province confinanti dell’Emilia Romagna e verso il casello autostradale di Mantova Sud dell’A22.
L’attuale ponte fu realizzato a metà degli anni 60 dall’ANAS in sostituzione del precedente in barche in questo specifico punto dove il fiume Po ha la larghezza minore e il fondale più profondo fino a 14 m
Purtroppo, già nel 1987 sono iniziati i primi problemi strutturali, mentre a ottobre 1993 la prima chiusura totale al traffico, a causa della grossa piena che ne danneggia fortemente la stabilità. A dicembre dello stesso anno il ponte viene riaperto ma con barriere che bloccano il passaggio dei mezzi pensanti.
Dal 1993 al 2012 si susseguono diversi periodi di chiusura totale e limitazione al traffico che creano danni ingenti al territorio.
Gli interventi di manutenzione eseguiti negli anni hanno avuto il solo effetto di appesantire la struttura e causare l’abbassamento di alcune campate.
Nel 2010 Il Ponte passa da ANAS alla Provincia
Il sisma del 2012 ha indebolito irrimediabilmente un ponte già ammalorato, inevitabile il nuovo blocco del traffico pesante regolato tramite strettoie agli accessi, queste limitazioni sono tutt’ora presenti.
Il ponte ha una lunghezza totale di 615 mt divisi tra 330 mt di parte in alveo e 285 mt di parte in golena, la struttura è inserita nel catasto ponti della Provincia di Mantova e tenuta sotto monitoraggio tramite sensori.
Nel settembre 2013 la Provincia di Mantova inizia gli studi del progetto per il nuovo Ponte per i soli 330 mt della parte in alveo, ad aprile 2017 avviene la consegna del cantiere all’appaltatore, fine lavori prevista per inizio 2019.
Dopo 5 anni ci troviamo ad avere solo metà ponte, in posizione “provvisoria” perché la gara d’appalto prevedeva il rifacimento della sola parte in alveo, pur essendo anche la parte in golena ammalorata e deteriorata.
Ma la cosa peggiore è che per i lavori in golena anziché andare in variante al contratto d’appalto originale, come da delibera della Commissione Tecnica, incaricata a settembre 2021 per dirime alcune controversie sul primo appalto, si decide, solo oggi, giugno 2022 di indire una nuova gara.
Una nuova gara d’appalto comporta almeno ulteriori 4/5 anni prima di vedere l’opera finita, sempre che non vada deserta, questo tempo l’attuale ponte e il territorio, non ce l’hanno. La cosa per noi inaccettabile è che questa ultima situazione arriva dopo mesi e mesi di cambi di decisioni da parte della stazione appaltante Provincia di Mantova, ma quello che crediamo grave, nonostante diverse relazioni tecniche che già dal 2013 dicessero che anche la golena andava completamente rifatta.
Per noi è rimasto inspiegabile che, nonostante fosse chiaro già dal 2014 che anche la parte di golena fosse completamente da rifare al 100% antisismica, solo a fine 2018 si inizia a pensare al progetto, perché con il solo intervento sulla parte in alveo, l’opera risulta “zoppa” e le attuali strettoie che limitano il traffico rimangono come i disagi.
La viabilità ridotta da oltre trent’anni sta causando innumerevoli danni, ritardi e/o ulteriori chiusure rischiano di affossare definitivamente il basso mantovano.
Il ponte serve 53.000 abitanti pari al 13% della popolazione della Provincia di Mantova, un’area economica che conta quasi 5.000 imprese tra industrie, artigiani e attività commerciali
Nell’attuale situazione di transito interdetto ai mezzi pesanti è usato da 9.000 mezzi circa al giorno
Confindustria dal 2012 ad oggi ha stimato, in situazione di circolazione limitata, danni all’economia pari a 30 milioni annui, ai cui vanno aggiunti ulteriori 1,3 milioni al mese in situazione di chiusura totali. Parliamo di oltre 360 milioni di Euro e non sono stati considerati i costi sostenuti dai privati cittadini e i danni dal 1987 al 2012.
Questa situazione ha indebolito il territorio della bassa mantovana, molteplici attività hanno chiuso, il turismo è diminuito e si è registrato un calo demografico per emigrazione.
Altro grave problema nei momenti di totale chiusura al traffico è che il territorio è letteralmente isolato non è né facile né veloce raggiungerlo per i mezzi di soccorso provenienti dalla città, i veicoli sono costretti ad utilizzare strade alternative, si allungano i percorsi, aumentano i costi e si intasano e congestiono altre arterie stradali, aumenta l’inquinamento.
Per questi motivi, davanti al rischio di ulteriori 4/5 anni minimi necessari per finire l’opera, sempre se la vedremo mai finita, perché tra noi cittadini lo sconforto è tanto, temiamo diventi una cattedrale nel deserto, siamo a chiedere il vostro intervento per risolvere la situazione tra le parti, Provincia e ditta appaltatrice.
Più volte per il nostro ponte abbiamo chiesto la nomina di un commissario, ma purtroppo non è avvenuto, siamo a chiederlo nuovamente, perché crediamo sia l’unica soluzione.
Dal sisma sono passati 10 anni e tanti fondi pubblici riteniamo siano stati sprecati in perizie, relazioni, pareri, per non arrivare a nulla, ulteriore tempo, porterà solo ad ulteriori sperperi.
È necessario fare qualcosa per evitare gli errori del passato.
Abbiamo bisogno di un Commissario Straordinario per la gestione dell’appalto
Il territorio ha bisogno di ponti sicuri e duraturi nel tempo, interventi continui, ma non risolutivi rappresentano solo una pezza costosa e non la soluzione al problema.
COMITATO VOGLIAMO IL PONTE
Allegati:
- Dossier ponte
- Relazioni lavori di golena Studio Polaris
- Relazione 2013 Ing. Siviero







 

domenica 19 giugno 2022

 

Lettera aperta

VOGLIAMO CHIARIMENTI

 

 

 

San Benedetto Po, 19 giugno 2022

   

 

 

Vista l’ennesimo cambio di scenario, che, come al solito, apprendiamo solo dagli organi di stampa, con la presente siamo a chiedere nuovamente un incontro con tutte le parti in cui ci vengano chiariti i seguenti punti:

-          motivazioni della necessità del cambio di strategia per il contratto della parte in golena;

-          tempi della gara d’appalto e dell’inizio del nuovo cantiere;

-          come si svilupperà la nuova viabilità;

-          tempi di chiusura totale del tratto stradale per i lavori di golena e traslazioni impalcati.

Ci meraviglia che il 20 gennaio 2022 l’Assessore alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile della Regione Lombardia Terzi sia venuta a “inaugurare” il nuovo ponte, comunicando che, a breve, ci sarebbe stata la firma del contratto per la golena, ed oggi, si decide di andare a gara.

Ci stupisce ancora di più che il 6 maggio 2022 la Provincia in una conferenza pubblica presenti uno scenario, il 7 giugno questo scenario viene discusso con la ditta appaltatrice e a distanza di pochi giorni, le carte cambino ancora.

Ci chiediamo come mai le amministrazioni di San Benedetto Po e Bagnolo San Vito e tutte le altre amministrazioni locali che hanno rinunciato ai contributi del terremoto a dicembre 2020 per la variante al contratto non facciano sentire il proprio disappunto.

Mercoledì 22 giugno 2022 ore 18.30 ci troveremo per una conferenza stampa sotto il ponte di San Benedetto Po, vicino all’attracco fluviale, per discutere e ragionare sui nuovi danni al territorio.