Pregiatissimi,
purtroppo a causa delle avverse condizioni climatiche è nuovamente slittato il rifacimento dell’asfalto tratto in alveo ponte ai giorni 22 e 23 ottobre 2024.
Visto che non si è potuto effettuare nei mesi precedenti l’intervento, salvo siano presente motivi contrattuali vincolanti, tutti noi cittadini capiremmo se si decidesse di rinviare la sua esecuzione al nuovo anno, quando le condizioni meteo primaverili o estive saranno sicuramente più clementi.
Ci preoccupa, inoltre, che proseguendo nella stagione oltre alle piogge si potrebbe presentare il problema della nebbia, che non sarà di ostacolo al rifacimento dell’asfalto, ma diventerebbe un disagio nell’utilizzo delle altre strade locali, ma soprattutto dell’autostrada, sono ancora a memoria di tutti le totali chiusure a inizio anno.
Molti cittadini segnalano che anche le rampe di accesso al ponte, in particolare lato Bagnolo San Vito, avrebbero bisogno di una nuova asfaltatura, per questo motivo, se si rimandasse l’operazione, si potrebbe cogliere l’occasione di intervenire in tutto il tratto.
Certi della vostra attenzione, porgiamo cordiali saluti
Richiesta d'incontro agli 8 Neodeputati Mantovani
Pregiatissimi
Deputato Andrea Dara
Deputata Antonella Forattini
Deputato Bruno Tabacci
Deputato Carlo Maccari
Deputata Elena Bonetti
Deputata Valentina Barzotti
Senatore Andrea Paganella
Senatrice Paola Mancini
San Benedetto Po, 19 ottobre 2022
Oggetto: il ponte sul Po tra i comuni di Bagnolo San Vito e di San Benedetto Po sulla S.P. ex S.S. n° 413 “Romana”
richiesta incontro
Pregiatissimi,
abbiamo appreso con piacere il sollecito interesse della neo Deputata Antonella Forattini, che dovrebbe avervi contattato per cercare di attuare un fronte comune sulla vicenda. Per noi sarebbe importantissima questa sinergia, crediamo che un’azione collettiva possa aiutare per sbloccare questo “infinito” ponte, è indispensabile arrivare alla fine in tempi ragionevoli visto che quest’anno sono ormai 35 anni che continuiamo a rincorrere questo sogno di vedere finalmente il territorio del Basso Mantovano liberato da una limitazione alla circolazione che così potrà finalmente tentare una meritata e auspicata ripresa economica.
Ci terremmo ad incontrarvi di persona per affrontare i problemi relativi al ponte e magari chiarirvi le varie e complicate situazioni, spiegandovi quelli che sono da sempre i nostri dubbi e le nostre preoccupazioni.
In attesa di un vostro cortese riscontro, porgiamo cordiali saluti.
COMITATO VOGLIAMO IL PONTE
Lettera inviata oggi ai nuovi parlamentari appena insediati:
Pregiatissimi
Deputato Andrea Dara
Deputata Antonella Forattini
Deputato Bruno Tabacci
Deputato Carlo Maccari
Deputata Elena Bonetti
Deputata Valentina Barzotti
Senatore Andrea Paganella
Senatrice Paola Mancini
San Benedetto Po, 15 ottobre 2022
Oggetto: Il ponte sul Po tra i comuni di Bagnolo San Vito e di San Benedetto Po sulla S.P. ex S.S. n° 413 “Romana”
Pregiatissimi,
congratulandoci per il Vostro insediamento, siamo a chiederVi un interessamento ed intervento nella situazione ormai drammatica ed infinita del nostro ponte sul Po tra i comuni di Bagnolo San Vito e di San Benedetto Po sulla S.P. ex S.S. n° 413 “Romana” la cui storia è riportata negli allegati.
Il cantiere è ormai fermo da 8 mesi attualmente siamo in attesa che ANAC si esprima sulla possibilità di affidare oltre i limiti d’importo della variante d’appalto all’attuale ditta esecutrice i lavori per la realizzazione della mancante parte di golena, in caso di parere negativo, sarà necessario un nuovo bando di gara che richiederà anni.
Sarebbe fondamentale che il parere di ANAC arrivasse quanto prima per capire il destino dell’opera e per questo, se possibile, un vostro sollecito sarebbe importate.
Confindustria dal 2012 ad oggi ha stimato, in situazione di circolazione limitata, danni all’economia pari a 30 milioni annui, ai cui vanno aggiunti ulteriori 1,3 milioni al mese in situazione di chiusura totale. Parliamo di oltre 360 milioni di Euro e non sono stati considerati i costi sostenuti dai privati cittadini e i danni dal 1987 al 2012.
Il territorio della bassa mantovana è indebolito, molteplici attività hanno chiuso, il turismo è diminuito e si è registrato un calo demografico per emigrazione.
Sentiamo tanto parlare che le infrastrutture sono importati per la ripresa dell’economia e ci chiediamo come mai una delle più importati opere della viabilità mantovana non abbia un’attenzione diversa e ormai sia l’emblema del degrado, della pessima gestione degli appalti e dello spreco di denaro pubblico.
Dal sisma sono passati 10 anni e tanti fondi pubblici riteniamo siano stati spesi in perizie, relazioni, pareri, per non arrivare a nulla e più tempo passa più i costi aumentano e più il vecchio ponte si degrada.
Si parla di realizzare una deviazione provvisoria sul nuovo ponte intanto che verrà finito il nuovo, ma questa situazione provvisoria, ci chiediamo, quanto potrà durare? Sarà solo un placebo che anticipa una chiusura totale?
Nei momenti di totale chiusura al traffico il territorio è letteralmente isolato non è né facile né veloce raggiungerlo per i mezzi di soccorso provenienti dalla città, i veicoli sono costretti ad utilizzare strade alternative, si allungano i percorsi, aumentano i costi e si intasano e congestiono altre arterie stradali, aumenta l’inquinamento.
Più volte per il nostro ponte abbiamo chiesto la nomina di un commissario straordinario, a luglio 2022 erano stati presentati 3 emendamenti al Decreto Infrastrutture, purtroppo allora dichiarati inammissibili, noi siamo a chiederlo nuovamente, perché crediamo sia l’unica soluzione, sia che ANAC dia un parere positivo alla continuazione dell’opera da parte dell’attuale ditta appaltatrice, ma soprattutto se si dovrà andare a gara.
È necessario fare qualcosa per evitare gli errori del passato.
Certi di un vostro interessamento per il bene del territorio che rappresentate, porgiamo cordiali saluti
COMITATO VOGLIAMO IL PONTE

Pregiatissimo
Prefetto Gerlando
Iorio
e-mail: prefetto.pref_mantova@interno.it
prefettura.mantova@interno.it
San
Benedetto Po, 23 luglio 2022
Oggetto: Il ponte sul Po tra i comuni di
Bagnolo San Vito e di San Benedetto Po sulla S.P. ex S.S. n° 413 “Romana”
Con la presente siamo a chiederle un incontro sull’infinita vicenda del ponte
di San Benedetto Po.
La situazione di stallo del cantiere, ma soprattutto i continui problemi
fanno temere che quanto realizzato diventi una cattedrale nel deserto.
Pur capendo l’esigenza di deviare il traffico sulla nuova parte in alveo,
temiamo che si tratti di un palliativo e che nel momento della realizzazione
della parte in golena i tempi di chiusura siano ben più lunghi dei preventivati
100 giorni, gli organi di stampa stanno già ventilando questa ipotesi
Questo ponte serve all’intera Provincia di Mantova e la circolazione
ridotta crea e continuerà a creare problemi a tutta la viabilità del
territorio.
Il deterioramento del vecchio ponte è evidente e comporta nei cittadini
uno stato di costante paura per un’improvvisa chiusura totale al traffico
sinonimo di isolamento.
Il territorio non può permettersi di attendere troppi ulteriori anni per
vedere ultimata l’opera perché sta già pagando un prezzo altissimo e così
invece aumenteranno solo i danni e i disagi.
I continui problemi all’appalto, i rinvii, i ritardi hanno purtroppo portato
i cittadini ad avere sfiducia verso le istituzioni e la politica.
Ringraziando anticipatamente per il tempo che vorrà dedicarci, porgiamo
cordiali saluti
COMITATO VOGLIAMO IL PONTE
Gentilissimo
Ministro per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti
e-mail: segreteriamin.bonetti@governo.it
ufficiostampa.bonetti@governo.it
San Benedetto Po, 4 luglio 2022
Oggetto: Il ponte sul Po tra i comuni di Bagnolo San Vito e di San Benedetto Po sulla S.P. ex S.S. n° 413 “Romana”
Con la presente siamo a portare alla sua attenzione l’infinita vicenda del ponte di San Benedetto.
A inizio anno pensavamo veramente, dopo trent’anni d’attesa, di avere una data di fine lavori, invece un nuovo stallo ha bloccato il cantiere e minato il rapporto tra la Provincia di Mantova e Ditta Appaltatrice Toto Costruzioni.
Allegata alla presente trasmettiamo per conoscenza la nostra richiesta inviata in data 22 giugno 2022 al Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, perché venga nominato un commissario straordinario, che crediamo ormai sia l’unica figura che possa occuparsi dell’appalto e portare a termine la realizzazione del nuovo ponte.
Siamo consapevoli che il suo Ministero non ha competenze su questa materia, ma siamo a chiederle, se fosse possibile, un suo interessamento col Ministro Giovannini perché venga presa in considerazione e discussa la nostra richiesta.
Questo ponte serve all’intera Provincia di Mantova e la circolazione ridotta crea e continuerà a creare problemi a tutta la viabilità del territorio.
Il deterioramento del vecchio ponte è evidente e comporta nei cittadini uno stato di costante paura per un’improvvisa chiusura totale al traffico sinonimo di isolamento.
Il territorio non può permettersi di attendere ulteriori 4/5 anni per vedere ultimata l’opera perché sta già pagando un prezzo altissimo e così invece aumenteranno solo i danni e i disagi.
I continui problemi all’appalto, i rinvii, i ritardi hanno purtroppo portato i cittadini ad avere sfiducia verso le istituzioni e la politica.
Ringraziando anticipatamente per il tempo che vorrà dedicarci, porgiamo cordiali saluti
COMITATO VOGLIAMO IL PONTE
Allegati:
- Richiesta di nomina Commissario straordinario inviata al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini
- Dossier ponte
- Relazioni lavori di golena Studio Polaris
- Relazione 2013 Ing. Siviero
Lettera
aperta
A tutti i
Parlamentari Mantovani
San Benedetto Po, 2 luglio 2022
Finalmente notiamo un crescente interesse verso il ponte di San Benedetto e un riconoscimento da più parti della necessità di un intervento di un commissario dotato di ampi poteri per la straordinaria amministrazione che possa agire in deroga e completare la realizzazione della nuova opera in tempi brevi
Con questa lettera vi chiediamo di fare fronte comune ed appoggiare e sostenere la nostra richiesta per il commissario inviata in data 22 giugno 2022 al Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili.
Questo ponte è di tutti serve all’intera Provincia di Mantova e la circolazione ridotta crea e continuerà a creare problemi a tutta la viabilità del territorio.
Il deterioramento del vecchio ponte è evidente e comporta nei cittadini uno stato di costante paura per un’improvvisa chiusura totale al traffico sinonimo di isolamento.
Il territorio non può permettersi di attendere altri 4/5 anni per vedere ultimata l’opera perché sta già pagando un prezzo altissimo e così invece aumenteranno solo i danni e i disagi.
Ulteriori ritardi temiamo possano far lievitare i costi dell’opera, ricordiamoci che la prima stima per la realizzazione della parte di golena totalmente antisismica fatta nel 2019 prevedeva lavori per circa 9,3 milioni che oggi sono diventati quasi 16 milioni, a cui, secondo noi, vanno aggiunti anche i costi annuali di controllo del vecchio ponte.
Le tante promesse disattese hanno inoltre portato i cittadini ad avere sfiducia verso le istituzioni e la politica, perché la percezione è di inattività, tanti proclami a cui non seguono azioni concrete.
Vi chiediamo di unirvi ed evitare un’ennesima cattedrale nel deserto.
Pubblichiamo la lettera inviata questa mattina al Ministero per la richiesta di Commissariamento dell'appalto.
San Benedetto Po, 22 giugno 2022
Oggetto: Il ponte sul Po tra i comuni di Bagnolo San Vito e di San Benedetto Po sulla S.P. ex S.S. n° 413 “Romana”
Richiesta nomina commissario straordinario
lo scorso 18 gennaio 2022 siamo stati ascoltati dalla VIII COMMISSIONE AMBIENTE CAMERA DEI DEPUTATI per parlare della situazione drammatica del nostro ponte sul Po tra i comuni di Bagnolo San Vito e di San Benedetto Po sulla S.P. ex S.S. n° 413 “Romana”.
Questo Ponte è fondamentale per il Mantovano per la sua collocazione strategica perché rappresenta il punto di passaggio praticamente obbligato per l’intera zona sud est della Provincia fondamentale via di collegamento con le province confinanti dell’Emilia Romagna e verso il casello autostradale di Mantova Sud dell’A22.
L’attuale ponte fu realizzato a metà degli anni 60 dall’ANAS in sostituzione del precedente in barche in questo specifico punto dove il fiume Po ha la larghezza minore e il fondale più profondo fino a 14 m
Purtroppo, già nel 1987 sono iniziati i primi problemi strutturali, mentre a ottobre 1993 la prima chiusura totale al traffico, a causa della grossa piena che ne danneggia fortemente la stabilità. A dicembre dello stesso anno il ponte viene riaperto ma con barriere che bloccano il passaggio dei mezzi pensanti.
Dal 1993 al 2012 si susseguono diversi periodi di chiusura totale e limitazione al traffico che creano danni ingenti al territorio.
Gli interventi di manutenzione eseguiti negli anni hanno avuto il solo effetto di appesantire la struttura e causare l’abbassamento di alcune campate.
Nel 2010 Il Ponte passa da ANAS alla Provincia
Il sisma del 2012 ha indebolito irrimediabilmente un ponte già ammalorato, inevitabile il nuovo blocco del traffico pesante regolato tramite strettoie agli accessi, queste limitazioni sono tutt’ora presenti.
Il ponte ha una lunghezza totale di 615 mt divisi tra 330 mt di parte in alveo e 285 mt di parte in golena, la struttura è inserita nel catasto ponti della Provincia di Mantova e tenuta sotto monitoraggio tramite sensori.
Nel settembre 2013 la Provincia di Mantova inizia gli studi del progetto per il nuovo Ponte per i soli 330 mt della parte in alveo, ad aprile 2017 avviene la consegna del cantiere all’appaltatore, fine lavori prevista per inizio 2019.
Dopo 5 anni ci troviamo ad avere solo metà ponte, in posizione “provvisoria” perché la gara d’appalto prevedeva il rifacimento della sola parte in alveo, pur essendo anche la parte in golena ammalorata e deteriorata.
Ma la cosa peggiore è che per i lavori in golena anziché andare in variante al contratto d’appalto originale, come da delibera della Commissione Tecnica, incaricata a settembre 2021 per dirime alcune controversie sul primo appalto, si decide, solo oggi, giugno 2022 di indire una nuova gara.
Una nuova gara d’appalto comporta almeno ulteriori 4/5 anni prima di vedere l’opera finita, sempre che non vada deserta, questo tempo l’attuale ponte e il territorio, non ce l’hanno. La cosa per noi inaccettabile è che questa ultima situazione arriva dopo mesi e mesi di cambi di decisioni da parte della stazione appaltante Provincia di Mantova, ma quello che crediamo grave, nonostante diverse relazioni tecniche che già dal 2013 dicessero che anche la golena andava completamente rifatta.
Per noi è rimasto inspiegabile che, nonostante fosse chiaro già dal 2014 che anche la parte di golena fosse completamente da rifare al 100% antisismica, solo a fine 2018 si inizia a pensare al progetto, perché con il solo intervento sulla parte in alveo, l’opera risulta “zoppa” e le attuali strettoie che limitano il traffico rimangono come i disagi.
La viabilità ridotta da oltre trent’anni sta causando innumerevoli danni, ritardi e/o ulteriori chiusure rischiano di affossare definitivamente il basso mantovano.
Il ponte serve 53.000 abitanti pari al 13% della popolazione della Provincia di Mantova, un’area economica che conta quasi 5.000 imprese tra industrie, artigiani e attività commerciali
Nell’attuale situazione di transito interdetto ai mezzi pesanti è usato da 9.000 mezzi circa al giorno
Confindustria dal 2012 ad oggi ha stimato, in situazione di circolazione limitata, danni all’economia pari a 30 milioni annui, ai cui vanno aggiunti ulteriori 1,3 milioni al mese in situazione di chiusura totali. Parliamo di oltre 360 milioni di Euro e non sono stati considerati i costi sostenuti dai privati cittadini e i danni dal 1987 al 2012.
Questa situazione ha indebolito il territorio della bassa mantovana, molteplici attività hanno chiuso, il turismo è diminuito e si è registrato un calo demografico per emigrazione.
Altro grave problema nei momenti di totale chiusura al traffico è che il territorio è letteralmente isolato non è né facile né veloce raggiungerlo per i mezzi di soccorso provenienti dalla città, i veicoli sono costretti ad utilizzare strade alternative, si allungano i percorsi, aumentano i costi e si intasano e congestiono altre arterie stradali, aumenta l’inquinamento.
Per questi motivi, davanti al rischio di ulteriori 4/5 anni minimi necessari per finire l’opera, sempre se la vedremo mai finita, perché tra noi cittadini lo sconforto è tanto, temiamo diventi una cattedrale nel deserto, siamo a chiedere il vostro intervento per risolvere la situazione tra le parti, Provincia e ditta appaltatrice.
Più volte per il nostro ponte abbiamo chiesto la nomina di un commissario, ma purtroppo non è avvenuto, siamo a chiederlo nuovamente, perché crediamo sia l’unica soluzione.
Dal sisma sono passati 10 anni e tanti fondi pubblici riteniamo siano stati sprecati in perizie, relazioni, pareri, per non arrivare a nulla, ulteriore tempo, porterà solo ad ulteriori sperperi.
È necessario fare qualcosa per evitare gli errori del passato.
Abbiamo bisogno di un Commissario Straordinario per la gestione dell’appalto
Il territorio ha bisogno di ponti sicuri e duraturi nel tempo, interventi continui, ma non risolutivi rappresentano solo una pezza costosa e non la soluzione al problema.
COMITATO VOGLIAMO IL PONTE
- Relazioni lavori di golena Studio Polaris
- Relazione 2013 Ing. Siviero





15 maggio 2022
A tutti i Sindaci dell'Oltrepo Mantovano
Pregiatissimi,
a dicembre 2020 grazie al vostro fondamentale intervento, 5.4 milioni di Euro destinati al cratere terremoto sono stati convogliati al Ponte di San Benedetto Po per renderlo totalmente antisismico, con il vostro gesto avete rimarcato l’importanza di questa arteria stradale per tutto il Mantovano.
Oggi, purtroppo, a distanza di oltre un anno, il contratto per la realizzazione del tratto di golena non è ancora stato firmato e i motivi sono difficilmente capibili visto che a ottobre 2021 la Provincia comunicava l’imminente sigla dell’accordo.
Lo scenario internazionale ha complicato ulteriormente la situazione, portando al noto rincaro dei prezzi del materiale, ma ci chiediamo, se il contratto fosse stato firmato per tempo, oggi avremmo questo problema?
La soluzione, secondo la Provincia, per arrivare alla firma sembra l’eliminazione dei costi della passerella (Euro 1.375.000) per rientrare nella normativa di variante al contratto originario, normativa del 2006, superata dal codice degli appalti del 2016.
Non realizzare la passerella comporterebbe un’interruzione al traffico da 30 gg ad almeno 100 gg, perché usiamo il termine “almeno”, perché l’unica certezza sarà la data di chiusura del vecchio ponte! E, purtroppo, durante il varo delle due arcate abbiamo già visto come gli imprevisti abbiano cambiato i tempi e programmi.
La chiusura non solo sarà un danno ai cittadini, imprese e territorio, ma significherà isolamento totale, anche ai mezzi di soccorso.
Per compensare i danni, si parla di gratuità del tratto autostradale Pegognaga – Mantova Sud ma sappiamo benissimo che questo non sarebbero vero aiuto, perché non considera che gran parte dell’utenza esce a Mantova Nord, e se tutti uscissero a Mantova Sud si andrebbero ad intasare vie già congestionate dal traffico, pensiamo che il beneficio della gratuità del tratto verrebbe annullata da tempi di percorrenza più lunghi e dalla maggior spesa per il carburante, inoltre ci chiediamo con che metodo si potrà attivare la gratuità del tratto per riuscire a riconoscerlo a tutti i cittadini?
Per quanto riguarda le attività commerciali ed imprese è nostra opinione che la perdita di clienti non sarà mai ripagabile in alcun modo.
La passarella crediamo sia l’unica soluzione per ridurre al minimo i danni della chiusura.
Come il vostro intervento è stato importante nel 2020, vorremmo vi faceste anche oggi portavoce di questa necessità e chiedeste a Provincia, Regione e Toto Costruzioni di lavorare insieme per trovare la soluzione normativa per realizzare il progetto come studiato lo scorso anno.
Certi di un vostro intervento per il bene del territorio e dei cittadini, porgiamo cordiali saluti.
7 maggio 2022
Riteniamo fondamentale, come già espresso ieri sera durante la conferenza, un incontro con tutte le parti coinvolte, prima di qualsiasi decisione, così da poter analizzare i problemi attuali e quelli che deriveranno dalla chiusura totale.
"Pregiatissimi,
preoccupati dei problemi e danni ai cittadini e al territorio che una chiusura di almeno 100 gg, durante i lavori per la realizzazione del tratto in golena del ponte di San Benedetto Po, potrebbe causare, con la presente siamo a richiedere un incontro con tutti Voi per valutare e affrontare tutte le soluzioni auspicabili e possibili per ridurre al minimo i disagi e problemi prima della firma dell’accordo definitivo.
E’ fondamentale evitare o almeno ridurre al minimo l’isolamento totale, anche ai mezzi di soccorso, del territorio, perché l’unica certezza sarà la data di chiusura alla viabilità del vecchio ponte, e, purtroppo, durante il varo delle due arcate abbiamo già visto come degli imprevisti abbiano cambiato i tempi e “pronostici”.
Certi di un vostro riscontro porgiamo cordiali saluti"
Risposte
17 settembre 2020
20 luglio 2020
19 luglio 2020
Pregiatissimi,
in riferimento all'articolo pubblicato questa mattina sulla Gazzetta di Mantova che alleghiamo e di seguito riportiamo per esteso:
"Fonte Gazzetta di Mantova del 19 agosto 2020
Nuovo ponte in stallo
Il Tar pronto a decidere
San benedetto po - Se il contenzioso tra l'amministrazione provinciale e la Toto costruzioni non sembra destinato a risolversi a breve, potrebbe esserlo invece la ripartenza dei lavori di ristrutturazione del ponte sul Po, bloccati da mesi. Ieri al Tribunale amministrativo regionale si è svolta la prima udienza relativa al ricorso d'urgenza avanzato dalla Provincia contro il colosso abruzzese delle costruzioni perché il giudice imponga la ripresa immediata dei lavori, motivata dalle condizioni precarie del ponte, vecchio e privo delle necessarie caratteristiche di sicurezza. Il giudice, sentite le parti, si è preso qualche giorno di tempo per ragionare sulla complessa questione e quindi decidere. Come avvicinare le posizioni della Provincia, ente appaltatore, e dell'esecutore dei lavori di riqualificazione del ponte, la Toto costruzioni? L'impresa ha sempre affermato di essere disponibile a completare l'opera, interrotta a un terzo della sua realizzazione, se si risolve il nodo della caserma dei carabinieri di via Chiassi, immobile che da contratto verrebbe concesso a saldo delle opere aggiungendosi ai 30 milioni di finanziamento regionale. Ma il valore effettivo, secondo la Toto, sarebbe diverso dai 3,8 milioni stipulati a contratto. Di qui l'istanza di citazione a giudizio che l'impresa appaltante ha presentato nei confronti della Provincia, la quale ha risposto al fuoco rivolgendosi al Tar per costringere la Toto a rimettere in moto il cantiere.L'azienda abruzzese, in forte ritardo sul cronoprogramma dei lavori, ha contestato alla Provincia una presunta violazione del contratto firmato nel 2016. Questo perché parte del pagamento (3,8 milioni su 34) non sarebbe certo: riguarda la cessione del palazzo sede della caserma provinciale dei carabinieri, il cui valore non sarebbe più quello scritto sul contratto quattro anni fa."
vorremmo chiedere una vostra precisazione sulla parte:
"ricorso d'urgenza avanzato dalla Provincia contro il colosso abruzzese delle costruzioni perché il giudice imponga la ripresa immediata dei lavori, motivata dalle condizioni precarie del ponte, vecchio e privo delle necessarie caratteristiche di sicurezza"
perchè le persone si sono ovviamente allarmate leggendo le parole "privo delle necessarie caratteristiche di sicurezza".
Crediamo che come da voi scritto in più occasioni avreste interrotto il transito se ci fossero criticità che mettano a rischio la sicurezza, per questo vi chiediamo di fare un comunicato per rassicurare i cittadini sullo stato del ponte.
Distinti saluti

23 luglio 2020
27 giugno 2020
25 giugno 2020 Lettera al Viceministro Giovanni Carlo Cancelleri

Gentile Viceministro,
abbiamo potuto ascoltare la sua intervista a Radio24 del 22 giugno inerente al viadotto Himera
che a causa di un dissesto idrogeologico ha tagliato la Sicilia in due, chiuso dal 2015 solo adesso grazie al suo intervento sono ripresi i lavori. Durante il servizio giustamente diceva che il nostro paese, ora più che mai, ha bisogno di ripartire e che queste situazioni scandalose non devono più esistere, inoltre ha menzionato i ponti in Lombardia, gentile Viceministro sappia il nostro ponte sul Po in provincia di Mantova è a viabilità ridotta da ormai trent’anni e a breve verrà chiuso al traffico per ulteriori lavori, isolando completamente il territorio.
Abbiamo già scritto alla Ministra Paola De Micheli e a tanti altri, perchè è una vicenda che dura da oltre 30 anni e ora il manufatto presenta evidenti problemi strutturali riconoscibili anche da non addetti ai lavori e, per quanto sia monitorato, siamo preoccupati.
Questo Ponte è fondamentale per il Mantovano per la sua collocazione strategica rappresenta un punto di passaggio praticamente obbligato per l’intera zona sud est della Provincia via di collegamento con le province confinanti di Modena e Ferrara, se si arrivasse alla chiusura del tratto il Basso Mantovano verrebbe isolato. La Provincia di Mantova per il rifacimento della parte in alveo del Ponte nel 2015 indice un bando CUPG41B13000840002 - CIG 62295080A1, costo intervento € 33.800.000,00, finanziato per € 30.000.000,00 da Regione Lombardia e per € 3.800.000,00 con cessione dell’immobile di proprietà della Provincia (Caserma dei Carabinieri in Mantova Via Chiassi. Il bando viene aggiudicato a maggio 2016 alla cordata R.T.I. TOTO S.p.A. Costruzioni Generali – VEZZOLA S.p.A.. Ad aprile 2017 avviene la consegna del cantiere, data di fine lavori dicembre 2018 con soli 18 giorni di chiusura al
traffico. A oggi questo nuovo Ponte è lontano dall’essere ultimato, il contratto tra Provincia di Mantova e Toto, dopo innumerevoli proroghe è scaduto il 31/12/2019 ed è notizia recente che Toto Costruzioni ha citato in giudizio la Provincia di Mantova per la mancata trasmissione del piano di sicurezza
Covid e per il valore non congruo dell’immobile che da bando dovrà essere ceduto a saldo opera.
Purtroppo a tutto questo si aggiunge un’altra vicenda, attualmente il Ponte ha una viabilità ridotta, i mezzi pesanti non possono passare, restrizione resa necessaria dopo il terremoto per non indebolire ulteriormente la struttura, il bando non comprende il rifacimento della parte del Ponte in golena indispensabile perché il tratto sia agibile da tutti i mezzi, la Provincia di Mantova doveva siglare con Toto una variante d’appalto perché venissero effettuati anche questi lavori, ma anche questo si è bloccato.
L’economia locale già messa a dura prova dal terremoto, dalla crisi economica e ora dall’emergenza sanitaria deve scontrarsi quotidianamente con le attuali limitazioni al traffico, questo ha comportato la “fuga” o la chiusura di molte aziende. L’incertezza sul futuro del Ponte comporta la mancanza di investimenti da parte di nuove imprese che spostano il loro interesse altrove.
Il territorio si sta svuotando di attività e di persone, negli ultimi anni si è potuto osservare un lento e
costante aumento dell’emigrazione verso altri Comuni.
Nuove infrastrutture rischiano di diventare “cattedrali nel deserto” non potendo essere sfruttate a causa dalle viabilità ridotta del ponte.
Non ultimi i cittadini sono anch’essi provati economicamente e moralmente da questa continua situazione d’incertezza sul futuro.La stazione appaltante Provincia di Mantova, secondo noi ha dimostrato di non essere in grado di gestire l’appalto, alleghiamo un resoconto con evidenziati i punti che dal nostro punto di vista avvallano la nostra affermazione.
Il nuovo Ponte è fondamentale per il rilancio socio-economico del Mantovano è stato perso già troppo tempo, per questo chiediamo il suo intervento urgente per sbloccare questa situazione, crediamo che un commissario straordinario nell’appalto possa snellire questa burocrazia che si trascina da decenni e che causa solo danni al territorio e ai cittadini
Confidando in un suo interessamento, porgiamo distinti saluti
24 giugno 2020 Risposta all'articolo della Gazzetta di Mantova del 22 giugno 2020
Lusingati di essere inopportuni
Gentilissimi,
Ci sembra doveroso rispondere al Consigliere Regionale Forattini e vi ringraziamo per l’attenzione e lo spazio che state dando a questa vicenda
Siamo lusingati di essere inopportuni, perché da quando siamo “inopportuni” improvvisamente sembra esserci interesse sulla vicenda.
Ognuno ha il proprio punto di vista, per noi sarebbe più corretto definire “inopportuni”, termine anche troppo buono:
- i danni all’economia e ai cittadini,
- il calo demografico della zona,
- le aziende che chiudono,
- gli studenti costretti ad alzarsi alle 5.30 del mattino per andare a scuola,
- il ritardo dei lavori,
- non avere un ponte completamente antisismico;
- non studiare un bypass che avrebbe permesso di non chiudere al traffico una arteria stradale fondamentale.
Domanda nessuno ha pensato che se questo problema si fosse presentato a ponte chiuso per i lavori in golena, il territorio si troverebbe isolato “a tempo indeterminato”?
Gli aggiornamenti sul cantiere arrivano dai giornali, si parla di uno stato avanzamento del 33%, mentre sulla pagina ufficiale della Provincia il dato è indicato è del 25%, ma soprattutto abbiamo una data di fine lavori, aprile 2021, considerando che andiamo verso l’autunno e ogni anno in tale periodo il cantiere si è bloccato per una ragione o un’altra, chissà se dobbiamo crederci o è solo l’ennesima data.
Abbiamo scritto a Toto perché già da tempo avremmo voluto incontrarli, noi siamo sempre in attesa del tavolo, proposto ancora il 19 luglio 2019 dal Presidente della Regione Fontana durante la visita a Quistello, dove tutte le parti coinvolte (Regione, Provincia, Toto, Sindaci, Associazioni di Categoria, Comitato) avrebbero dovuto trattare tutti i problemi dell’appalto.
Noi stiamo cercando sempre una risposta alle nostre domande che a oggi rimangono lì, cadute nel vuoto.
Due su tutte:
1) 17 dicembre 2018 Viene approvata la procedura e relativi allegati ed affidamento diretto del servizio finalizzato alla redazione del Progetto Definitivo e del Progetto Esecutivo, unitamente al Piano di Sicurezza e Coordinamento, nell'ambito dei lavori della S.P. EX S.S. n.413 "Romana" - Interventi di risanamento conservativo e miglioramento strutturale del tratto di ponte sul Po in area golenale nel Comune di San Benedetto. Alla ditta Polaris CUP G17H15000650002 - CIG Z5E25D8CC7. (allegato 1)
a. Come mai se già nella Conferenza dei Servizi del 2014 si parla di dover intervenire con dei lavori nella parte in golena e la Giunta Provinciale con delibera n° 78 del 31.07.2015 approva un progetto preliminare e a maggio 2017 quando La Regione comunica l’inizio lavori e parla di Ulteriori finanziamenti regionali già destinati agli interventi di risanamento conservativo del tratto di ponte in area golenale nel comune di San Benedetto Po per altri 270 metri, il cui inizio è fissato per maggio 2018 si attende solo dicembre 2018 per affidare lo studio del progetto? Se il lavori in alveo non avessero avuto ritardi sarebbero stati in fase di ultimazione.
b. perché si sceglie un adeguamento sismico al 60% e non al 100% secondo la normativa del D.M. 2018, visto che lo studio del progetto in golena inizia il 17.12.2018
c. Perché il 06.12.2019 Viene approvata una nuova procedura e affidamento diretto del servizio di ingegneria finalizzato alla redazione del Progetto Esecutivo – incluso il Piano di Sicurezza e Coordinamento – nell’ambito dei lavori relativi al risanamento conservativo e miglioramento strutturale del tratto di ponte sul Po in area golenale nel Comune di San Benedetto lungo la S.P. EX S.S. n.413 “Romana”. CUP G17H15000650002 - CIG ZB32AD75A3 ING. RAFFAELE POLUZZI, perché al progetto di Polaris non viene dato seguito.
2) Sulla Bocciatura del Bypass l’Ing. Ballio rilascia alla Gazzetta di Mantova le seguenti dichiarazioni (copia articolo Gazzetta di Mantova del 03.12.2019) Contattato telefonicamente, il professor Francesco Ballio, docente di idraulica al Politecnico di Milano, uno dei tre consulenti ai quali la Provincia ha chiesto un parere, spiega: «Se dimostriamo che quella zona fluviale ha bassissima possibilità di essere allagata e che, con determinati sistemi, possiamo gestire quello che tecnicamente si chiama un guado, si può fare. Ma bisogna ragionare bene su questa cosa oppure costruirlo in maniera diversa». Ma allora perché bocciare il progetto? «In realtà non mi è stato sottoposto un progetto - prosegue il docente - Fondamentalmente mi hanno detto che l'idea era costruire una strada a quota di alveo fluviale e la risposta è no. Dopodiché, se a questo progetto viene allegata una relazione di gestione, se siamo tutti d'accordo, se la protezione civile è d'accordo, se sappiamo come chiudere in caso di pericolo, allora va bene. Precisando chi ha la responsabilità di fare e cosa. Le cose si possono fare in tanti modi, basta ci sia la procedura giusta. Non si può fare uno svincolo dentro un alveo, anche se viene allagato raramente. Ma stiamo parlando di un'opera provvisoria, non definitiva». Per Ballio, dunque, se ne può parlare, aprendo un tavolo: «I pareri a noi chiesti sono stati gestiti in estrema urgenza. Forse nessuno ha avuto il tempo di presentare quello che doveva. E non so perché ci fosse questa urgenza. Non entro nel merito amministrativo della questione, ma sono del parere che la popolazione debba avere il massimo beneficio da tutte le strutture possibili. E la chiusura totale del ponte è un grosso problema. Dobbiamo evitarla capendo come fare. Se succede qualcosa, di chi è la responsabilità? Il progetto non lo precisava. Non possiamo creare un'opera che si allaga e nessuno viene avvisato». E la conclusione è chiara: «Io non ritengo il bypass impossibile. Quella è una zona in cui si può anche fare, ne abbiamo parlato con la Provincia. Ma per come è stato presentata l'idea, non c'erano le condizioni per poterla mettere in pratica».
Il Prof. Ballio avrebbe contestato l’articolo con una lettera inviata alla Provincia, la lettera è stata pubblicata solo per poche ore sulla pagina Facebook della Provincia e poi è stata rimossa. Non sono arrivate smentite e mezzo stampa.
Sembra che il bypass si stato bocciato senza la visione di documenti, abbiamo chiesto con un accesso agli atti copia dei documenti serviti per la valutazione, ma non ci sono stati trasmessi.
Perché non è stato chiesto un parere sulla fattibilità del Bypass all’Ing. Corradini della Polaris a cui è stato affidato lo studio della parte in golena, che fa parte della commissione di monitoraggio incaricata in data 11.06.2019 e che ha partecipato al progetto in alveo e perché Non è stato chiesto neanche il parere ad AIPO che era presente in tutti i tavoli tecnici anche nella commissione di aggiudicazione del bando per la parte in alveo a Toto?
Noi non ci fermiamo e continueremo a essere “inopportuni” fino a quando l’opera non sarà ultimata.
21 giugno 2020 Email ai Consiglieri Regione Lombardia di Mantova
20 GIUGNO 2020 Richiesta incontro alla Toto SpA
Egregio
ci
rivolgiamo a Voi perché siamo preoccupati per l’andamento dei lavori relativi
alla ristrutturazione/rifacimento del ponte in alveo e golena sul fiume Po, per
il territorio del Basso Mantovano questa struttura sicuramente capirete quanto
sia fondamentale per la viabilità e il rilancio economico della zona.
Con la
presente siamo a chiedervi un incontro in quanto a oggi non c’è stata ancora
l’occasione per un confronto, vorremmo capire quali siano per Voi gli
impedimenti che portano ai ritardi dell’opera e all’attuale blocco dei lavori, ci
piacerebbe sentire anche il Vostro punto di vista.
Ringraziando
anticipatamente per l’attenzione che vorrete dedicarci, porgiamo distinti
saluti.
19 GIUGNO 2020 Accesso agli atti Consigliere Regionale Cappellari
15 GIUGNO 2020 Risposta del Consiglieri Regione Lombardia Andrea Fiasconaro
15 GIUGNO 2020 Risposta del Consiglieri Regione Lombardia Antonella Forattini
15 GIUGNO 2020 Lettera ai Consiglieri Regione Lombardia di Mantova

Gentilissimi,
ci
rivolgiamo a Voi perché siamo preoccupati per l’attuale situazione di stallo dell’appalto
per il rifacimento del Ponte, la Provincia di Mantova, purtroppo, sta dando
quotidiana prova di incapacità a gestire l’opera con la conseguenza che la
ditta esecutrice dei lavori è libera di fare il “bello e cattivo tempo”. E’
incomprensibile come, davanti a una evidente mal gestione, non sia possibile
intervenire cambiando la regia, tra i cittadini si sta diffondendo la
sensazione che chi governa non riesca a controllare, ancora peggio se dovesse
intervenire la Magistratura per derimere pratiche ammnistrative che un Ente non
sa portare a termine.
Il Ponte
serve al territorio, è un’infrastruttura primaria e non vorremmo diventi un’arma
politica, perché nell’attuale stato di cose la brutta figura è di tutti, tutti
hanno colpe, anche la Regione, che pur avendo finanziato l’opera con 30 milioni
di Euro non ha “sorvegliato” dando l’impressione di disinteresse.
Il
territorio, le imprese e i cittadini non possono più attendere, i danni
economici sono ormai noti ed è risaputo che senza il Ponte è difficile vedere
un rilancio della zona, nelle persone sta crescendo sempre più il malcontento e
la sensazione di abbandono.
Per queste
ragioni siamo a chiedervi, in qualità di rappresentanti del territorio
Mantovano, fatti concreti, le parole ormai non bastano, che portino a sbloccare
il contratto in alveo e a definire i lavori per il tratto in golena riprendendo
in considerazione la realizzazione del bypass (se questo intoppo si fosse
verificato col ponte chiuso la zona sarebbe isolata a “tempo indeterminato”).
Non c’è più
tempo, questa vicenda dura da oltre 30 anni, il Ponte presenta evidenti
problemi strutturali riconoscibili anche da non addetti ai lavori e per quanto
sia monitorato, temiamo che la mancanza di manutenzione sospesa per la
realizzazione della nuova struttura o un qualsiasi nuovo evento lo possa
danneggiare irrimediabilmente.
Certi che vorrete
accogliere la nostra richiesta, porgiamo distinti saluti.
12 GIUGNO 2020 Lettera ai Sindaci e Associazioni di Categoria

In data
odierna a San Benedetto Po presso il Chiostro dei Secolari si è svolto un
incontro tra il Comitato, i Sindaci e le Associazioni di categoria. Il
confronto è stato proposto dal Comitato a seguito delle ultime notizie apprese
dalla stampa sui lavori per il rifacimento del ponte per studiare azioni comuni
e coordinate nei confronti della Provincia di Mantova e Toto Costruzioni allo
scopo di sbloccare la situazione che si è venuta a creare che sta creando danni
ingenti al territorio ormai noti a tutti
Il Comitato ritiene,
alla luce delle ultime vicende, la Provincia di Mantova non più idonea alla
gestione dell’appalto e propone di inviare una richiesta congiunta a Regione
Lombardia e al Ministero delle Infrastrutture perché la supervisione dei lavori
del ponte passi ad altro Ente. La Regione Lombardia avendo finanziato l’opera con
30 milioni di Euro potrebbe essere l’Ente idoneo ipotizzando d’intervenire
tramite il Commissario Straordinario per il sisma. (Il rifacimento del ponte si
è reso necessario proprio a seguito dei gravi danni subiti dal terremoto)
Potrebbe
essere utile consultare anche un avvocato per valutare eventuali azioni legali visti
i danni che territorio, imprese e cittadini stanno subendo.
E’ inoltre
per noi fondamentale chiedere che venga rivalutata la fattibilità del bypass
che permetterebbe la circolazione anche qualora si presentassero degli
imprevisti durante i lavori in golena.
Confidiamo nella
vostra adesione, attendiamo un cortese riscontro entro e non oltre il 19 giugno
2020, trascorso detto termine noi procederemo anche autonomamente a portare
avanti la richiesta.
Porgiamo
cordiali saluti
6 GIUGNO 2020 Lettera ai Sindaci e Associazioni di Categoria



Pregiatissimi,
alla luce degli ultimi avvenimenti appresi dalla stampa per quanto riguarda i rapporti tra Provincia di Mantova e Toto Costruzioni in relazione alla costruzione del nuovo ponte sul Po tra i comuni di San Benedetto e Bagnolo San Vito, unitamente al Sindaco del Comune di San Benedetto Po Roberto Lasagna giovedì 11 giugno 2020 alle ore 19.30 a San Benedetto Po, presso il Chiostro dei Secolari (Sala Consigliare) vogliamo invitarvi a un incontro in cui far emergere i problemi del territorio, economici e non solo, ma soprattutto dove definire una linea comune d’azione per cercare di sbloccare questa situazione diventata ormai insostenibile.
Questa vicenda dura da oltre 30 anni, il Ponte presenta evidenti problemi strutturali riconoscibili anche da non addetti ai lavori e per quanto sia monitorato, siamo preoccupati perché temiamo che la mancanza di manutenzione sospesa per la realizzazione della nuova struttura o un qualsiasi nuovo evento lo possa danneggiare irrimediabilmente comportando l’inevitabile chiusura ed isolamento totale del territorio.
Tutti ricordiamo quanto accaduto lo scorso novembre con la chiusura temporanea del tratto, i mezzi si sono riversati sulle altre arterie stradali causando numerosi incidenti, code e disagi in tutta la Provincia di Mantova. La chiusura comporta l’inevitabile isolamento anche per i mezzi di soccorso provenienti da Mantova.
L’economia locale già messa a dura prova dal terremoto, dalla crisi economica e ora dall’emergenza sanitaria deve scontrarsi quotidianamente con le attuali limitazioni al traffico, questo ha comportato la “fuga” di molte aziende o peggio la chiusura. L’incertezza sul futuro del Ponte comporta la mancanza di investimenti da parte di nuove imprese che rivolgono il loro interesse altrove.
Il territorio si sta svuotando di attività e di persone, perché negli ultimi anni si è potuto osservare un lento e costante aumento dell’emigrazione verso altri Comuni.
Nuove infrastrutture rischiano di diventare “cattedrali nel deserto” non potendo essere sfruttate a causa dalle viabilità ridotta del ponte, un esempio su tutte il Porto Fluviale di San Benedetto Po che giace ormai abbandonato da decenni.
Non ultimi abbiamo i cittadini anch’essi provati economicamente e moralmente da questa continua situazione d’incertezza.
Il nuovo Ponte è fondamentale per il rilancio socio-economico del Mantovano per la sua collocazione strategica rappresenta un punto di passaggio praticamente obbligato per l’intera zona sud est della Provincia perchè collegamento con le province confinanti di Modena e Ferrara,
è stato perso già troppo tempo, riteniamo sia arrivato il momento di lavorare uniti per il bene del territorio, dei suoi cittadini e delle attività economiche.
Certi di un vostro riscontro, porgiamo distinti saluti.
6 GIUGNO 2020 Lettera al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti



Gentile Ministra,
vorremmo portare alla sua attenzione la situazione in cui versa il Ponte sul fiume Po tra i comuni di Bagnolo San Vito (Mn) e di San Benedetto Po (Mn) sulla S.P. ex S.S. n° 413 “Romana”, è una vicenda che dura da oltre 30 anni, ora il manufatto presenta evidenti problemi strutturali riconoscibili anche da non addetti ai lavori e, per quanto sia monitorato, siamo preoccupati. Questo Ponte è fondamentale per il Mantovano per la sua collocazione strategica rappresenta un punto di passaggio praticamente obbligato per l’intera zona sud est della Provincia via di collegamento con le province confinanti di Modena e Ferrara, se si arrivasse alla chiusura del tratto il Basso Mantovano verrebbe isolato.
La Provincia di Mantova per il rifacimento della parte in alveo del Ponte nel 2015 indice un bando CUPG41B13000840002 - CIG 62295080A1, costo intervento € 33.800.000,00, finanziato per € 30.000.000,00 da Regione Lombardia e per € 3.800.000,00 con cessione dell’immobile di
proprietà della Provincia (Caserma dei Carabinieri in Mantova Via Chiassi. Il bando viene aggiudicato a maggio 2016 alla cordata R.T.I. TOTO S.p.A. Costruzioni Generali – VEZZOLA S.p.A.. Ad aprile 2017 avviene la consegna del cantiere, data di fine lavori dicembre 2018 con soli 18
giorni di chiusura al traffico. A oggi questo nuovo Ponte è lontano dall’essere ultimato, il contratto tra Provincia di Mantova e Toto, dopo innumerevoli proroghe è scaduto il 31/12/2019 ed è notizia recente che Toto Costruzioni ha citato in giudizio la Provincia di Mantova per la mancata trasmissione del piano di sicurezza Covid e per il valore non congruo dell’immobile che da bando dovrà essere ceduto a saldo opera.
Purtroppo a tutto questo si aggiunge un’altra vicenda, attualmente il Ponte ha una viabilità ridotta, i mezzi pesanti non possono passare, restrizione resa necessaria dopo il terremoto per non indebolire ulteriormente la struttura, il bando non comprende il rifacimento della parte
del Ponte in golena indispensabile perché il tratto sia agibile da tutti i mezzi, la Provincia di Mantova doveva siglare con Toto una variante d’appalto perché venissero effettuati anche questi lavori, ma anche questo si è bloccato.
L’economia locale già messa a dura prova dal terremoto, dalla crisi economica e ora dall’emergenza sanitaria deve scontrarsi quotidianamente con le attuali limitazioni al traffico, questo ha comportato la “fuga” o la chiusura di molte aziende. L’incertezza sul futuro del Ponte comporta
la mancanza di investimenti da parte di nuove imprese che spostano il loro interesse altrove.
Il territorio si sta svuotando di attività e di persone, negli ultimi anni si è potuto osservare un lento e costante aumento dell’emigrazione verso altri Comuni.
Nuove infrastrutture rischiano di diventare “cattedrali nel deserto” non potendo essere sfruttate a causa dalle viabilità ridotta del ponte.
Non ultimi i cittadini sono anch’essi provati economicamente e moralmente da questa continua situazione d’incertezza sul futuro.
Il nuovo Ponte è fondamentale per il rilancio socio-economico del Mantovano è stato perso già troppo tempo, per questo chiediamo il suo intervento per sbloccare questa situazione, crediamo che l’intervento di un commissario straordinario nell’appalto potrebbe snellire questa burocrazia che si trascina da decenni e che causa solo danni al territorio e ai cittadini
Confidando in un suo interessamento, porgiamo distinti saluti
4 GIUGNO 2020 RISPOSTA CONSIGLIERE REGIONALE CAPPELLARI
3 GIUGNO 2020 Lettera alla Regione Lombardia


Pregiatissimi,
alla luce
degli ultimi avvenimenti appresi dalla stampa per quanto riguarda i rapporti
tra Provincia di Mantova e Toto
Costruzioni in relazione alla costruzione del nuovo ponte sul Po tra i comuni
di San Benedetto e Bagnolo San Vito sollecitiamo con urgenza un incontro al
quale chiediamo la partecipazione di tutti i sindaci della zona e dei
presidenti o rappresentanti delle associazioni di categoria presenti sul nostro
territorio (Artigiani, Commercianti ,Agricoltura, Industria, ecc..)
Vorremmo che
emergessero i problemi riscontrati dai settori produttivi, riteniamo
assolutamente prioritario decidere una linea comune per risolvere il problema e
far ripartire immediatamente i lavori, crediamo fortemente che non si possa
aspettare oltre visto il danno economico subito dal territorio e data la
situazione strutturale del vecchio manufatto.
Questa
vicenda dura da oltre 30 anni, il Ponte presenta evidenti problemi strutturali riconoscibili
anche da non addetti ai lavori e per quanto sia monitorato, siamo preoccupati
perché temiamo che la mancanza di manutenzione sospesa per la realizzazione
della nuova struttura o un qualsiasi nuovo evento lo possa danneggiare
irrimediabilmente comportando l’inevitabile chiusura ed isolamento totale del
territorio del basso mantovano.
Tutti
ricordiamo quanto accaduto lo scorso novembre con la chiusura temporanea del
tratto, i mezzi si sono riversati sulle altre arterie stradali causando
numerosi incidenti, code e disagi in tutta la Provincia di Mantova. La chiusura
inoltre comporta l’inevitabile isolamento anche per i mezzi di soccorso
provenienti da Mantova.
L’economia
locale già messa a dura prova dal terremoto, dalla crisi economica e ora
dall’emergenza sanitaria Covid19 deve scontrarsi quotidianamente con le attuali
limitazioni al traffico, questo ha comportato la “fuga” di molte aziende o
peggio la chiusura di alcune di esse. L’incertezza sul futuro del Ponte comporta
la mancanza di investimenti da parte di nuove imprese che il loro interesse
altrove.
Il
territorio si sta svuotando di attività e di persone, perché negli ultimi si è
potuto osservare anche un lento e costante aumento dell’emigrazione verso altri
Comuni.
Nuove
infrastrutture rischiano di diventare “cattedrali nel deserto” non potendo essere
sfruttate a causa dalle viabilità ridotta del ponte, un esempio su tutte il
Porto Fluviale di San Benedetto Po che giace ormai abbandonato da decenni.
Non ultimi
abbiamo i cittadini anch’essi provati economicamente e moralmente da questa continua
situazione d’incertezza.
Il nuovo
Ponte è fondamentale per il rilancio socio-economico del Mantovano per la sua
collocazione strategica rappresenta un punto di passaggio praticamente
obbligato per l’intera zona sud est della Provincia perchè collegamento con le
province confinanti di Modena e Ferrara, è stato perso già troppo tempo,
riteniamo sia arrivato il momento di lavorare uniti per il bene del territorio,
dei suoi cittadini e delle attività economiche.
Certi di un vostro
riscontro, porgiamo distinti saluti.
12 MAGGIO 2020 Risposta Provincia di Mantova
11 MAGGIO 2020 Email alla Provincia di Mantova
24 FEBBRAIO 2020 Risposta Provincia di Mantova
20 FEBBRAIO 2020 Email Provincia di Mantova
6 FEBBRAIO 2020 Risposta alla Provincia di Mantova
5 FEBBRAIO 2020 Lettera alla Provincia di Mantova
2 GENNAIO 2020 RISPOSTA PROVINCIA DI MANTOVA A INVITO A CONFERENZA
31 DICEMBRE 2019 RISPOSTA ACCESSO AGLI ATTI DELLA PROVINCIA DI MANTOVA
30 DICEMBRE 2019 Lettera alla Provincia di Mantova
Pregiatissimi,
la presente
per richiederVi un incontro per avere aggiornamenti sul ponte sul Po tra i comuni
di Bagnolo San Vito e di San Benedetto Po sulla S.P. ex S.S. n° 413 “Romana” in
particolare vorremmo notizie su:
- lo stato
avanzamento dei lavori della parte in alveo,
- il
progetto della parte in golena,
- gli
indennizzi previsti durante la chiusura totale al traffico.
Cogliamo l’occasione per
inviarvi l’invito a partecipare e intervenire alla conferenza pubblica che si
terrà in data 9 gennaio 2020 alle ore 20.30 presso la Biblioteca Monastica
all’interno Museo Civico Polironiano di San Benedetto Po, potrebbe essere
l’occasione per illustrare alla cittadinanza lo stato attuale dei lavori e
l’evoluzione nei prossimi mesi.
Ringraziando
anticipatamente e restando a disposizione per ogni eventuale chiarimento,
porgiamo cordiali saluti.
7 DICEMBRE 2019 ACCESSO AGLI ATTI
2 DICEMBRE 2019 RISPOSTA PREFETTO DI MANTOVA
29 NOVEMBRE 2019 Richiesta incontro al Prefetto
12 NOVEMBRE 2019 RISPOSTA Regione Lombardia
9 NOVEMBRE 2019 Lettera alla Regione Lombardia


Egregio
Presidente
ci
rivolgiamo a Voi per chiedere un incontro perché seriamente preoccupati per le
ultime dichiarazioni della Provincia di Mantova su come effettuare la
ristrutturazione del ponte sul fiume Po tra i comuni di Bagnolo San Vito e di
San Benedetto Po sulla S.P. ex S.S. n° 413 “Romana”, ma soprattutto sulla
decisione di chiudere completamente al traffico la strada durante l’intervento.
Ci sono
tanti punti che non ci spieghiamo:
1) perché la
Provincia non sembra voler far vedere il progetto per la parte in golena dello
Studio Polaris (Affidamento diretto Proposta n. 51/ 2018/233 Determinazione n°
1027 del 17/12/2018 CUP G17H15000650002
- CIG Z5E25D8CC7)?
2) perché nella
commissione di valutazione del progetto della Toto non è presente l'Ing.
Corradini che da sempre segue il cantiere tant'è che è stato di supporto anche
per lo studio della parte in alveo? In considerazione anche che con l’Ing.
Ballio, l’Ing. Colleselli e l’Ing. Poluzzi gli è stato affidato in data
11/06/2019 il servizio di controllo e monitoraggio del ponte nell'ambito della
Commissione tecnico-scientifica istituita con determinazione dirigenziale n.
254/2019. CIG: Z0528C7710?
3) perché
dalla stessa commissione è stato escluso AIPO che ha sempre fatto parte di
tutti i tavoli di lavoro (anche quello di valutazione di aggiudicazione del
bando)? Come dichiarato dall'Ing. Mille a loro spetterebbe comunque l'ultima
valutazione del progetto.
Sinceramente
fatichiamo a capire come un pool di esperti e professionisti non riesca a
studiare una soluzione alternativa che permetta di non isolare un territorio di
53.000 abitati (13% popolazione della Provincia di Mantova) e mettere
ulteriormente in ginocchio 5.000 imprese già in difficoltà. La stessa Provincia
di Mantova nell’affidamento diretto del progetto allo Studio Polaris (CUP
G17H15000650002 - CIG Z5E25D8CC) definisce il ponte:
“Il ponte
sul Po, posto a scavalco del fiume tra i comuni di Bagnolo San Vito (in
sponda sinistra) e di San Benedetto Po (in sponda destra), appartiene al
percorso della S.P. ex S.S. n° 413 “Romana” e costituisce uno dei
manufatti più importanti dell’intero patrimonio della Provincia di Mantova,
soprattutto in considerazione della sua collocazione strategica, rappresentando
un punto di passaggio praticamente obbligato per l’intera zona sud est della
Provincia. Infatti l’arteria stradale alla quale il ponte appartiene collega
sinistra Secchia (nonché le limitrofe aree delle province confinanti di Modena
e Ferrara), con il casello autostradale di Mantova Sud dell’A22 e quindi è
interessata da un ingentissimo flusso veicolare, con un’alta percentuale di
traffico pesante.”
In una
valutazione dei costi dell'opera come non si può tenere conto che l'attuale
situazione comporta al territorio una perdita annua di 30 milioni di Euro e che
la chiusura totale si stima comporti una perdita di ulteriori 1,3 milioni di
Euro mensili circa (stime fatte da Confindustria e associazioni di categoria).
Non si vorrebbe
realizzare il bypass per motivi di sicurezza, ma senza ponte ambulanze, vigili
del fuoco e forze dell'ordine per arrivare da Mantova nel Basso Mantovano dovranno
fare l'autostrada o una strada d'argine (Borgoforte)... Se una persona deve essere
portata d'urgenza in terapia intensiva a Mantova, come si fa... a volte i
minuti fanno la differenza.
Ogni
abitante di San Benedetto lo può confermare, la zona dove dovrebbe essere
realizzato il bypass è stata lambita dall'acqua solo nel 2000 in occasione
della piena eccezionale che da dati AIPO si verifica all’incirca ogni 50 anni.
Premessa non
siamo tecnici, ma, sinceramente, ci preoccupa la scelta fatta dalla Provincia
di Mantova di come eseguire i lavori in golena ... adeguamento antisismico al
60%... diciamo una pezza? Temiamo che questa soluzione possa comportare ulteriori
lavori e costi fra non molti anni.
Rimaniamo in
attesa di fissare un incontro unitamente ai sindaci disponibili, associazioni
di categoria, per capire come risolvere la questione.
Certi di un
Vostro interessamento e ringraziando anticipatamente per l’attenzione che ci vorrà
dedicare.
Distinti saluti.
8 NOVEMBRE 2019 Lettera alla Provincia di Mantova - Dirigente Giovanni Urbani


Pregiatissimo
Dr Urbani,
vorremmo
ringraziaVi per aver dedicato attenzione alla nostra lettera.
Ci sembra
doveroso rispondere e chiarire:
-
la linea
temporale è stata realizzata per sintetizzare la storia del Ponte dal 1965 ad
oggi con tutti i fatti più importanti, lo scopo non è di attribuire colpe, ma è
la semplice e oggettiva cronistoria degli eventi.
-
ci scusiamo
per l’inesattezza sulla didascalia al 12.04.2019 abbiamo provveduto alla
correzione, alleghiamo nuova copia;
-
per quanto
riguarda la didascalia del 11.06.2019 non riteniamo invece di dover modifica
nulla, il territorio ha appreso dei lavori solo in quel momento, lasciamo a voi
chiarire chi abbia mancato nell’avvisare la popolazione, in qualsiasi caso anche
se la notizia fosse stata data il 04.12.2018 sarebbe stata comunque uno shock.
Per l’indicazione dei 5 mesi alleghiamo articolo della Gazzetta di Mantova utilizzata
come fonte, abbiamo verificato anche altri organi di stampa e la notizia è la
medesima;
-
in data
01.08.2019 si è svolta l’assemblea pubblica a San Benedetto Po (alleghiamo
articolo) alla quale è intervenuto il Presidente della Provincia di Mantova
Beniamino Morselli, durante la serata il Presidente ha detto che entro metà
settembre sarebbero stati presentati due progetti per valutare come effettuare i
lavori in golena, confido perdonerà la nostra ingenuità nel fidarci di queste
dichiarazioni.
Siamo
consapevoli di quanto la Provincia di Mantova consideri importante questo Ponte
infatti nell’affidamento dello studio del progetto (CUP G17H15000650002 - CIG
Z5E25D8CC) lo definite:
“Il ponte
sul Po, posto a scavalco del fiume tra i comuni di Bagnolo San Vito (in
sponda sinistra) e di San Benedetto Po (in sponda destra), appartiene al
percorso della S.P. ex S.S. n° 413 “Romana” e costituisce uno dei manufatti
più importanti dell’intero patrimonio della Provincia di Mantova, soprattutto
in considerazione della sua collocazione strategica, rappresentando un punto di
passaggio praticamente obbligato per l’intera zona sud est della Provincia.
Infatti l’arteria stradale alla quale il ponte appartiene collega sinistra
Secchia (nonché le limitrofe aree delle province confinanti di Modena e
Ferrara), con il casello autostradale di Mantova Sud dell’A22 e quindi è
interessata da un ingentissimo flusso veicolare, con un’alta percentuale di
traffico pesante.”
Vorremmo
organizzare a breve una conferenza pubblica per spiegare e far chiarezza
sull’attuale stato “dell’opera ponte”, per questo vorremmo invitarVi ad
intervenire, potrebbe essere l’occasione per presentare il progetto per la
parte in golena, spiegare perché il pool di esperti ha dato esito negativo per
il bypass e perché non è stato necessario il parere di AIPO.
Riteniamo
Voi siate la persona più competente su questo argomento, ma soprattutto ci
rendiamo conto di non poter a rispondere ad alcune domande che il territorio si
pone:
-
la consegna
del cantiere per la parte in alveo è avvenuta a fine aprile 2017, i giorni lavorativi
necessari per costruire il ponte 630 (dato da sito Pontepo.it), ad oggi siamo
lontani dalla ultimazione del tratto, visti questi ritardi come possiamo
fidarci che la chiusura per sistemare la parte in golena di indicativi 3 mesi
sia veritiera e non subisca gli stessi ritardi?
-
con tutte le
nuove tecnologie odierne com’è possibile che un pool di esperti e
professionisti non riesca a studiare una soluzione alternativa che permetta di
non isolare un territorio di 53.000 abitati (13% popolazione della Provincia di
Mantova) e mettere ulteriormente in ginocchio 5.000 imprese già in difficoltà;
-
In una
valutazione dei costi dell'opera si è tenuto conto che l'attuale situazione
comporta al territorio una perdita annua di 30 milioni di Euro e che la
chiusura totale si stima porti una perdita ulteriore 1,3 milioni di Euro
mensili circa (stime fatte da Confindustria e associazioni di categoria).
-
In chiave di
sicurezza si è tenuto conto di come ambulanze, vigili del fuoco e forze
dell'ordine in caso di necessità da Mantova possano arrivare tempestivamente
nel Basso Mantovano? dovranno fare l'autostrada o una strada d'argine esempio Borgoforte?
Facciamo un esempio se una persona deve essere portata d'urgenza in terapia
intensiva a Mantova, come si farà... a volte i minuti fanno la differenza.
Certi di una
collaborazione costruttiva per arrivare a risolvere questa situazione cara a
tutti, porgiamo distinti saluti.
7 NOVEMBRE 2019 RISPOSTA DIRIGENTE GIOVANNI URBANI
25 OTTOBRE 2019 Lettera alla Regione Lombardia
Egregio
Presidente
ci
rivolgiamo a Voi perché siamo preoccupati per l’andamento dei lavori relativi
alla ristrutturazione/rifacimento del ponte sul fiume Po tra i comuni di
Bagnolo San Vito e di San Benedetto Po sulla S.P. ex S.S. n° 413 “Romana”.
Quasi
certamente i nuovi ritardi sui lavori in alveo faranno slittare la consegna forse
al giugno 2020, ma i nostri timori sono maggiori per il progetto del
rifacimento/ristrutturazione della parte in golena perché ad oggi non è ancora
chiaro che tipo d’intervento verrà fatto e con che modalità e tempi.
Come abbiamo
potuto spiegare in occasione della Vostra visita in Quistello (Mn) il 19 luglio
2019, il ponte rappresenta una delle più importanti arterie stradali mantovane,
il territorio è già enormemente provato da trent’anni di viabilità limitata e,
come già segnalato nei mesi scorsi dalle Associazioni di Categoria e dai
cittadini, una chiusura totale al traffico per effettuare i lavori in golena metterebbe
definitivamente in ginocchio il territorio. Ci permettiamo allegare un
documento che ripercorre tutta la storia del ponte.
Ringraziando
anticipatamente per l’attenzione che vorrà dedicare a questa annosa questione,
porgiamo distinti saluti.
25 OTTOBRE 2019 Lettera alla Provincia di Mantova


Egregio
Presidente
con la
presente siamo a sollecitare la presentazione dei progetti relativi alla ristrutturazione/rifacimento
della parte in golena del fiume Po tra i comuni di Bagnolo San Vito e di San
Benedetto Po sulla S.P. ex S.S. n° 413 “Romana”, presentazione che, in base
alle vostre dichiarazioni durante l’assemblea pubblica del 1 agosto 2019, doveva
avvenire a metà settembre.
Confidiamo
che il ritardo sia dovuto allo studio di una soluzione che permetta la
realizzazione di un by pass nella parte golenare destra indispensabile per non
isolare il Basso Mantovano già enormemente provato da trent’anni di viabilità
limitata, come già segnalato nei mesi scorsi dalle Associazioni di Categoria e dai
cittadini, una chiusura totale al traffico metterebbe definitivamente in
ginocchio il territorio.
Cogliamo
inoltre l’occasione per chiedere un aggiornamento sullo Stato Avanzamento
Lavori della parte in alveo visto le recenti notizie comparse sui giornali.
Distinti saluti.
IL DOSSIER E LA LINEA DEL TEMPO DEL PONTE E' STATO INVIATO A:
- Striscia della Notizia
- Le Iene
- RAI
- Enrico Mentana
- Massimo Giletti
- Il Fatto Quotidiano
- Paolo Del Debbio
- Marco Giordano
- Pablo Trincia