Fonte Gazzetta di Mantova del 20 dicembre 2020
Il futuro del ponte di San Benedetto è nelle mani dei sindaci del sisma
Martedì dovranno decidere se destinare al viadotto l’intero rimborso da 5,4 milioni della Regione
Più concreta l’ipotesi della passerella anti-chiusura, dalla sommità arginale alla parte già costruita
Non solo i 2,375 milioni già svincolati venerdì dalla Regione. Al futuro cantiere del tratto golenale del ponte di San Benedetto potrebbe essere destinata l’intera cifra di 5,4 milioni, rimborso dei danni da terremoto accertati sulla struttura. La decisione sarà presa martedì dai sindaci del sisma convocati dalla struttura commissariale. E intanto si fa sempre più concreta l’ipotesi di una passerella per evitare il lungo periodo di chiusura totale al traffico derivante dal prosieguo dei lavori di riqualificazione del manufatto. La soluzione sarebbe stata trovata dalla Provincia e consisterebbe in un passaggio provvisorio “in quota” (senza cioè scendere di altezza) per collegare la sommità arginale al troncone del nuovo ponte, una volta che sarà costruito e posato al centro del fiume a valle dell’esistente. Le due novità stanno viaggiando parallele e, se andranno entrambe a buon fine, rappresenterebbero il lieto fine di una vicenda, quella del cantiere di riqualificazione del ponte da quasi 34 milioni, gestito dalla Provincia e affidato alla ditta Toto, che in questi anni ha visto qualche luce e tante ombre. La più importante delle ombre è quella economica, che aveva fermato sinora i progetti di riqualificazione del tratto in golena, naturale prosecuzione di quello in alveo, per il quale la ditta Toto, dopo i tanti ritardi, ora sta accelerando. Il completamento dovrebbe essere in estate. Mancherà a quel punto il rifacimento del tratto fra l’alveo e l’argine di San Benedetto. Opera necessaria, ma non compresa nell’appalto del 2006. La Provincia ha individuato nel proprio bilancio 2,375 milioni e fatto redigere un progetto minimo che prevede la sistemazione sismica al 60%, trovando però l’opposizione dei sindaci della zona e della stessa Toto, che l’ha ritenuto inadeguato. La chiusura totale al traffico per questa ipotesi è stimata in tre mesi, ma occorre bandire una gara per trovare un nuovo esecutore. Per aumentare la risposta sismica al 100%, cantiere che la Toto è disposta a prendersi in carico, servono però 8 milioni circa. La pressione di enti locali, Comitato civico Vogliamo il ponte, Associazioni di categoria e l’azione intrapresa dal consigliere regionale Alessandra Cappellari ha sortito una soluzione: l’accertamento degli ulteriori danni subiti dal ponte dal sisma del 2012. Di questa cifra, 5,4 milioni, la Regione ne ha già svincolati 2,375, a copertura delle spese per l’eventuale sistemazione sismica minima. Ora i sindaci del sisma, martedì dovranno decidere se destinare al ponte anche il rimanente. Una decisione politico amministrativa importante per il territorio che, nel caso
dello svincolo totale, potrà alla fine beneficiare del ponte interamente antisismico. In questo caso, il prolungamento del cantiere a otto mesi di durata potrebbe non rappresentare un disagio. La Provincia è alle battute finali dell’ipotesi “passerella” per la quale è stata contattata la ditta emiliana specializzata Fagioli. Se così sarà, il Natale 2020 sarà un po’ più gioioso per i 50mila residenti della zona.
Francesco Romani_