Fonte Gazzetta di Mantova del 7 luglio 2020
Tra Provincia e Toto resta il nulla di fatto
Delusione dei sindaci
Morselli rinvia tutto all'incontro di giovedì con la Regione
Lasagna: solito copione, adesso sperano nel ministero
SAN BENEDETTO PO - Lettera morta le decine di incontri, uno dopo l'altro, per trovare la quadra. Nulla di nuovo per il ponte di San Benedetto. Il braccio di ferro tra la Toto e Palazzo di Bagno non ha avuto piegamenti. Tutto fermo.La sintesi, al termine dell'incontro con i sindaci dell'Oltrepò su cui la Provincia ha imposto il no comment, la fa, senza mezzi termini, Roberto Lasagna, sindaco di San Benedetto: «La cassa da morto è pronta, si sta solo aspettando di chiuderla». Non è pessimismo cosmico, il suo, ma buona memoria: «Siamo al punto dell'anno scorso, proprio in luglio. Non c'è la capacità di cambiare le cose. Stiamo ancora qui a rinviare tutto all'incontro con la Regione di giovedì. La differenza è che stavolta saremo in videocall, almeno sto in ufficio e non mi prendo l'afa».Non nutre tante speranze nemmeno nel coinvolgimento del ministero, «se non c'è un vero cambio di passo è la sconfitta della politica». Lo hanno detto chiaro, i sindaci, al presidente della Provincia Beniamino Morselli, «che ha fatto la cronistoria di tutti gli incontri, come se fossero serviti a qualcosa. E a cosa serviranno i 33 milioni già stanziati dalla Regione? Se penso a Maroni nel 2017 che posa la prima pietra mi viene male». La Toto, vincitrice di una gara a cui aveva partecipato soltanto un'altra ditta, oggi ko, sembra un gigante con i piedi d'argilla. Come sussurra un sindaco che suggerisce di contare tutte le opere ferme della ditta in giro per l'Italia. A dispetto dello spot sul ponte mantovano sulla home page del sito: "Due archi sul Po: prende forma il ponte mantovano". All'ispirazione non è seguito il lavoro di braccia.Soldi insufficienti? In questo caso non si spiegherebbe perché dai vertici di Chieti non siano mai arrivate contestazioni sul denaro a disposizione, né sulle condizioni dell'appalto. Qualcuno, off records, punta il sito sulla "stranezza" di una gara a cui parteciparono soltanto due ditte, nonostante la portata dell'intervento.Se le risorse non erano adeguate, perché il problema non è mai stato sollevato? È secco il commento di Luca Malavasi, il sindaco di Quistello: «O vanno avanti a lavorare, oppure dimostrano di essere una ditta poco seria. I contratti si rispettano». Il suo è un giudizio morale lapidario, «se vinco un appalto, ho il dovere di finirlo. Punto». Oggi scindere il contratto e cambiare ditta sarebbe un suicidio, «rifare tutto richiederebbe molti mesi, a danno dei cittadini. E ci guadagnerebbe solo la Toto».
Rossella Canadè©
Tra Provincia e Toto resta il nulla di fatto
Delusione dei sindaci
Morselli rinvia tutto all'incontro di giovedì con la Regione
Lasagna: solito copione, adesso sperano nel ministero
SAN BENEDETTO PO - Lettera morta le decine di incontri, uno dopo l'altro, per trovare la quadra. Nulla di nuovo per il ponte di San Benedetto. Il braccio di ferro tra la Toto e Palazzo di Bagno non ha avuto piegamenti. Tutto fermo.La sintesi, al termine dell'incontro con i sindaci dell'Oltrepò su cui la Provincia ha imposto il no comment, la fa, senza mezzi termini, Roberto Lasagna, sindaco di San Benedetto: «La cassa da morto è pronta, si sta solo aspettando di chiuderla». Non è pessimismo cosmico, il suo, ma buona memoria: «Siamo al punto dell'anno scorso, proprio in luglio. Non c'è la capacità di cambiare le cose. Stiamo ancora qui a rinviare tutto all'incontro con la Regione di giovedì. La differenza è che stavolta saremo in videocall, almeno sto in ufficio e non mi prendo l'afa».Non nutre tante speranze nemmeno nel coinvolgimento del ministero, «se non c'è un vero cambio di passo è la sconfitta della politica». Lo hanno detto chiaro, i sindaci, al presidente della Provincia Beniamino Morselli, «che ha fatto la cronistoria di tutti gli incontri, come se fossero serviti a qualcosa. E a cosa serviranno i 33 milioni già stanziati dalla Regione? Se penso a Maroni nel 2017 che posa la prima pietra mi viene male». La Toto, vincitrice di una gara a cui aveva partecipato soltanto un'altra ditta, oggi ko, sembra un gigante con i piedi d'argilla. Come sussurra un sindaco che suggerisce di contare tutte le opere ferme della ditta in giro per l'Italia. A dispetto dello spot sul ponte mantovano sulla home page del sito: "Due archi sul Po: prende forma il ponte mantovano". All'ispirazione non è seguito il lavoro di braccia.Soldi insufficienti? In questo caso non si spiegherebbe perché dai vertici di Chieti non siano mai arrivate contestazioni sul denaro a disposizione, né sulle condizioni dell'appalto. Qualcuno, off records, punta il sito sulla "stranezza" di una gara a cui parteciparono soltanto due ditte, nonostante la portata dell'intervento.Se le risorse non erano adeguate, perché il problema non è mai stato sollevato? È secco il commento di Luca Malavasi, il sindaco di Quistello: «O vanno avanti a lavorare, oppure dimostrano di essere una ditta poco seria. I contratti si rispettano». Il suo è un giudizio morale lapidario, «se vinco un appalto, ho il dovere di finirlo. Punto». Oggi scindere il contratto e cambiare ditta sarebbe un suicidio, «rifare tutto richiederebbe molti mesi, a danno dei cittadini. E ci guadagnerebbe solo la Toto».
Rossella Canadè©