martedì 21 luglio 2020

Fonte Gazzetta di Mantova del 22 luglio 2020
«Cambiare il contratto del 2016 apre la strada a possibili contenziosi»
L'azienda ha mandato la sua proposta. Oggi forse il secondo faccia a faccia
La Provincia avverte la Toto: no ad accordi a rischio cause
San Benedetto Po - La consegna è quella del silenzio, perché la posta in gioco è altissima. Ma mentre la Regione sta difficilmente cercando una mediazione (il secondo faccia a faccia potrebbe essere già oggi), filtrano le posizioni di Toto e Provincia in merito all'interruzione del cantiere di riqualificazione del ponte e alla strada per far ripartire i lavori. La fotografia dello stallo è questa. L'azienda abruzzese, in forte ritardo sul cronoprogramma dei lavori, ha recentemente contestato all'appaltatore del lavoro, la Provincia, una presunta violazione del contratto firmato nel 2016. Questo perché parte del pagamento (3,8 milioni su circa 34) non sarebbe certo, essendo costituito dalla cessione dell'immobile sede della caserma provinciale dei carabinieri di via Chiassi a Mantova, il cui valore reale non sarebbe oggi quello scritto sul contratto quattro anni fa.Per uscire dall'impasse, la Toto ha presentato una proposta transattiva. Ovvero un accordo «con il quale - dicono ambienti della Provincia - si mette una pietra sopra al passato, si ritirano le denunce e si riparte. I nostri legali sono al lavoro per valutare cosa è concedibile e cosa no dal punto di vista tecnico e giuridico. Tenendo presente che siamo tuttora nell'ambito di un contratto regolarmente stipulato nel 2016 e che le contestazioni della Toto emergono solo nel 2020». Quattro anni dopo, dunque «quando - sottolineano dalla Provincia - è stato raggiunto appena il 33% dei lavori e le contestazioni si potevano fare senza sospendere il cantiere. Eppure abbiamo dimostrato con i fatti la nostra volontà di raggiungere comunque l'obiettivo di realizzare il ponte. Supportando l'azienda nelle sue difficoltà, malgrado 13 ordini di servizio dei quali 11 sul mancato rispetto del cronoprogramma. Reperendo in proprio e grazie ai fondi del sisma le risorse per ristrutturare il viadotto in golena sino al 60% dell'adeguamento sismico; aiutando la Toto ad avere i fondi che le doveva il ministero delle Infrastrutture». A fronte di tutto questo, Toto chiede, in sostanza, di risolvere la questione caserma. Ma questo significherebbe probabilmente cambiare le condizioni che furono scritte nel bando del 2015. Aprendo la strada a possibili contenziosi delle ditte (sette) che hanno rinunciato a presentare la propria offerta una volta visto cosa conteneva. «Nessun tentativo è e sarà mai trascurato da noi per trovare la soluzione possibile per i cittadini - filtra ancora dagli ambienti della Provincia - ma è bene ricordare che l'interesse pubblico deve comprendere la certezza giuridica delle opere e il rispetto e la garanzia degli interessi tanto dei cittadini, quanto delle società che operano negli appalti pubblici».Come dire, sì a una transazione, ma senza che questa si trasformi in un boomerang giuridico aprendo il fronte di nuovi contenziosi.
Francesco Romani©