Fonte Gazzetta di Mantova del 30 giugno 2020
Processo Pd a Morselli: la Provincia accetta di rivolgersi al ministero
Il presidente contestato per la comunicazione carente con gli amministratori locali sugli affanni con la Toto
Passa la linea di Carra
SAN BENEDETTO PO - Se non un processo, metafora minacciosa che evoca riti polverosi del partito che fu, un confronto aspro tra il Partito democratico e il "suo" presidente della Provincia, Beniamino Morselli, colpevole di una comunicazione carente sul pasticciaccio del ponte di San Benedetto Po. Pasticciaccio finito in tribunale (quello vero) a cinque anni dall'aggiudicazione dell'appalto, con l'azienda Toto che accusa Palazzo di Bagno d'inadempienza sul fronte contrattuale, mentre il cantiere è ancora ostinatamente fermo nonostante il lockdown sia un (brutto) ricordo. Alla fine, nel Pd passa la linea dell'ex deputato Marco Carra, che da settimane va ripetendo la necessità di coinvolgere il ministero delle Infrastrutture, l'unico in grado di comporre gli interessi in ballo. Purché sollecitato ufficialmente a tentare la mediazione (questa la risposta all'abboccamento dello stesso Carra). E così Morselli, al termine del confronto aspro di cui sopra, si sarebbe incaricato di fare i passi formali perché si tenti di sciogliere a Roma i nodi con la Toto. Una ventina, tra amministratori e dirigenti, i democratici presenti alla riunione di ieri, convocata strategicamente a San Benedetto, dalla quale filtrano la consapevolezza di una vertenza difficile, con un'azienda tosta, e il timore che la Regione se ne stia alla finestra in attesa di poter intervenire in "sostituzione", per mettere il cappello politico sull'opera. Dal canto suo, Morselli avrebbe incassato le critiche sugli affanni del ponte, ribadendo le ragioni della Provincia. Il clima? Di amarezza per una vicenda che si trascina ormai da cinque anni, mentre la scia di disagi continua ad allungarsi.
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Processo Pd a Morselli: la Provincia accetta di rivolgersi al ministero
Il presidente contestato per la comunicazione carente con gli amministratori locali sugli affanni con la Toto
Passa la linea di Carra
SAN BENEDETTO PO - Se non un processo, metafora minacciosa che evoca riti polverosi del partito che fu, un confronto aspro tra il Partito democratico e il "suo" presidente della Provincia, Beniamino Morselli, colpevole di una comunicazione carente sul pasticciaccio del ponte di San Benedetto Po. Pasticciaccio finito in tribunale (quello vero) a cinque anni dall'aggiudicazione dell'appalto, con l'azienda Toto che accusa Palazzo di Bagno d'inadempienza sul fronte contrattuale, mentre il cantiere è ancora ostinatamente fermo nonostante il lockdown sia un (brutto) ricordo. Alla fine, nel Pd passa la linea dell'ex deputato Marco Carra, che da settimane va ripetendo la necessità di coinvolgere il ministero delle Infrastrutture, l'unico in grado di comporre gli interessi in ballo. Purché sollecitato ufficialmente a tentare la mediazione (questa la risposta all'abboccamento dello stesso Carra). E così Morselli, al termine del confronto aspro di cui sopra, si sarebbe incaricato di fare i passi formali perché si tenti di sciogliere a Roma i nodi con la Toto. Una ventina, tra amministratori e dirigenti, i democratici presenti alla riunione di ieri, convocata strategicamente a San Benedetto, dalla quale filtrano la consapevolezza di una vertenza difficile, con un'azienda tosta, e il timore che la Regione se ne stia alla finestra in attesa di poter intervenire in "sostituzione", per mettere il cappello politico sull'opera. Dal canto suo, Morselli avrebbe incassato le critiche sugli affanni del ponte, ribadendo le ragioni della Provincia. Il clima? Di amarezza per una vicenda che si trascina ormai da cinque anni, mentre la scia di disagi continua ad allungarsi.
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