domenica 31 maggio 2020

Fonte Gazzetta di Mantova del 31 maggio 2020
San Benedetto. Il comitato: «Basta ritardi e scarsa trasparenza: prefetto e Regione vigilino, i cittadini sono esasperati»
«Ponte, va commissariata la Provincia»
Il comitato esterna le sue preoccupazioni: dalle ripercussioni sull’economia locale alla tenuta stessa dell’attuale manufatto
San Benedetto Po - Il Comitato perde la pazienza. Di fronte alle ultime vicende che riguardano il tribolato cantiere di riqualificazione del ponte sul Po e le nuove incertezze sulla prosecuzione dei lavori, i rappresentanti dei cittadini esasperati dai ritardi chiedono a prefetto e Regione di intervenire. «La Provincia si è dimostrata incapace di gestire il cantiere - attaccano - chiediamo un Commissario straordinario che sappia portare a termine l'opera come si conviene. Il forte appello è stato illustrato ieri nel corso di una conferenza stampa che il Comitato ha voluto tenere all'aperto, proprio accanto al manufatto che dal 2015 doveva essere riqualificato dopo i danni subiti dal tempo, da lavori non a regola d'arte e, in ultimo dagli eventi sismici del 2012. La chiusura al traffico pesante da quell'anno ha prodotto perdite stimate fra l'1,3 ed il 2% del valore aggiunto prodotto nell'area interessata (53mila abitanti con oltre mille aziende). Il calcolo è fra 20 e 30 milioni di danno l'anno, cioè attorno ai 200 milioni di perdita complessiva. Il ponte doveva essere rimesso a nuovo entro la fine del 2018. Termine poi posticipato più volte. Al momento i lavori sono sospesi e non si sa con certezza quando ripartiranno poiché vi è un contenzioso fra la stazione appaltante, la Provincia di Mantova, citata in giudizio per presunte inadempienze contrattuali dalla ditta esecutrice dei lavori, la Toto costruzioni generali.«Siamo veramente stanchi - attacca Paolo Lavagnini - non più tardi di qualche settimane fa, all'ultimo dei nostri solleciti, la Provincia ci aveva risposto che i lavori sarebbero ripartiti ai primi di giugno. Invece scopriamo che c'è un contenzioso. Che tutto rischia di rimanere bloccato. È l'ennesima prova di scarsa trasparenza della Provincia, di mancanza di collegamento con i territori. Dov'è la guida politica della Provincia? Esiste ancora? Abbiamo portato le foto delle proteste del 1993. Dopo quasi trent'anni siamo ancora qui e sono ancora i cittadini che devono sollecitare le istituzioni che si mostrano sorde. La volontà del Comitato è quella di smuovere ancora l'opinione pubblica perché di fronte all'ennesima difficoltà non abbassi la guardia, ma reagisca facendo squadra.«I fatti dicono che la Provincia non si è mostrata capace di gestire in modo adeguato questo cantiere - prosegue Sandro Cavazzoli - Ì ritardi sono sotto gli occhi di tutti, i disagi e i danni pure. Per questo chiediamo che la Regione, che ha pagato la gran parte del cantiere e il prefetto, che ha un ruolo importantissimo per noi cittadini, vigilino su quello che sta succedendo. E se necessario si proceda a nominare un Commissario straordinario che sappia portare a termine i lavori».Una richiesta forte, che si abbina alla valutazione di una azione legale collettiva. «Le istituzioni le abbiamo incontrate - aggiunge Manuela Braghiroli -. Nel luglio scorso il governatore lombardo Attilio Fontana ci aveva promesso un tavolo di confronto con istituzioni, forze economiche e sociali. Stiamo ancora aspettando. Intanto il nostro Comune ha perso mille abitanti, le iniziative imprenditoriali si spegnono o vanno altrove. Il Comune partecipa a bandi per attrarre le imprese, ma senza la certezza di una viabilità adeguata , quale imprenditore vorrà investire»?Nel frattempo le spese per consulenze, tecnici, avvocati aumentano mentre l'opera resta al palo. «Il ponte è strategico per una vasta area - conclude Lavagnini -. Lo scriveva la Provincia proprio nel bando d'appalto del 2015. Allora perché tutti i cantieri provinciali sono ripartiti salvo questo? Perché proprio qui, se è vero quanto lamenta l'azienda Toto, non inviare la documentazione corretta per ripartire dopo la fase di sospensione Covid»? Per il Comitato sono domande che lasciano l'amaro in bocca e la sgradevole sensazione che su questo ponte si siano giocate partite che hanno poco a che fare con l'interesse dei cittadini. 
Francesco Romani©