Dalla Gazzetta di Mantova del 26 novembre 2019
Dopo Torre d'Oglio e Calvatone, stop a San Benedetto Po. La prefettura: oggi off limits Dosolo e Viadana
Passa la piena, chiudono i ponti
La provincia è tagliata in due
BASSO MANTOVANO. È stato di massima allerta per la eccezionale piena del Po in transito nel Mantovano. Da ieri alle 13 è stata disposta precauzionalmente la chiusura del ponte di San Benedetto Po. Per questo resterà aperto lo svincolo di Mantova Sud dell'A22 che doveva essere sbarrato per lavori. Già operativa invece la chiusura del ponte in barche di Torre d'Oglio e di quello in ferro di Calvatone, sempre sull'Oglio. Interdette al transito anche tutte le strade golenali con i residenti raggiunti da ordine di evacuazione. La prefettura di Reggio Emilia ieri ha dato indicazioni di chiudere per oggi anche il ponte di Guastalla-Dosolo e di verificare, sempre nella giornata di oggi, lo stop a quello di Boretto-Viadana. La chiusura dovrebbe avvenire in due fasi: la prima riguarderà i tir, la seconda anche le auto. Chiusa, infine, la strada arginale Brescello-Luzzara.La lunga giornata che ha dato il via alle misure di emergenza è iniziata ieri mattina quando si è riunito in prefettura il centro di coordinamento soccorsi provinciale. Il Ccs ha esaminato la situazione e in serata ha fatto nuovamente il punto, sempre con il coordinamento del prefetto Carolina Bellantoni per aggiornare i livelli e le contromisure da intraprendere. Diverse le misure adottate. Tra le più importanti l'apertura dello stato di emergenza in concomitanza con il superamento del terzo livello di piena ("livello rosso") nella nostra provincia che si è verificato a partire dalle prime ore della notte scorsa. Oggi e domani sarà per questo aperta la sala operativa in prefettura per coordinare operatori ed enti che stanno lavorando all'emergenza piena. D'intesa con la prefettura di Reggio Emilia, oggi sarà disposta la chiusura del ponte di Dosolo, i cui lavori di sistemazione da cinque milioni di euro non sono ancora partiti, e forse lo stesso avverrà per quello di Viadana. «La condizione è che all'idrometro di Boretto si superino i sette metri e mezzo» spiega il presidente della Provincia di Mantova, Beniamino Morselli.Da ieri sera sono operative tutte le squadre di protezione civile dei Comuni sull'asta del Po e degli affluenti. Si farà servizio di vigilanza operativa 24 ore al giorno. Aperti anche i Centri operativi comunali (Coc) dei principali Comuni, da Viadana a Suzzara, a San Benedetto Po. Tutti pronti a scattare per il passaggio del colmo di piena che transiterà nella nostra provincia fra oggi e domani. La previsione è che si arrivi a una quota attorno agli otto metri e mezzo a Borgoforte, un livello raggiunto solo una decina di volte nel corso degli ultimi cento anni e con una frequenza sempre più ravvicinata negli ultimi decenni (2000, 2002, 2009, 2014, 2019). La piena del Po ha conseguenze immediate anche sui lavori di realizzazione del nuovo ponte di San Benedetto. Da ieri mattina è stato disposto che l'impresa appaltatrice, il raggruppamento temporaneo Toto costruzioni generali - Vezzola spa, sospenda tutte le lavorazioni che prevedono attività nelle golene, provvedendo all'immediato allontanamento del personale e delle attrezzature che possono essere rapidamente mobilitate. Sgomberate le golene aperte con ordinanze dei sindaci. In particolare tutte le attività, come i tipici ristoranti, che si trovano nell'alveo del fiume hanno ricevuto l'ordine di evacuazione. Per i residenti, alcune amministrazioni hanno già emesso ordinanze, come Viadana e Dosolo. Altri, come Bagnolo San Vito e San Benedetto Po (area del cosiddetto Fortino), attendono l'evoluzione dei livelli del fiume. Oggi sarà la sala operativa a coordinare tutte le misure di prevenzione.La forte pressione derivante dall'aumento dei volumi d'acqua nel Po è forse all'origine di un trafilamento d'acqua avvenuto nel garage interrato di un condominio in via Villa Santa Maria a Viadana. Per svuotare l'invaso sotterraneo sono dovuti intervenire i vigili del fuoco. Nella zona di Pomponesco si è intervenuti su alcuni pozzi di irrigazione dai quali usciva acqua in pressione.
Francesco Romani
Livelli analoghi a quelli del 2014, golene tutte allagate
Fra oggi e domani il colmo transiterà sul tratto mantovano
Fra i primi dieci eventi negli ultimi cento anni
mantova. Una piena eccezionale, fra le prime dieci negli ultimi cento anni. Quella che fra oggi e domani passerà nel tratto mantovano del Po si preannuncia come un'ondata di notevole portata e con caratteristiche in parte anomale. Il Grande fiume è salito a ritmi notevoli, inconsueti per una stagione come questa, quando generalmente sulle Alpi nevica e quindi le ondate di maltempo sono attenuate nella loro portata sui fiumi. Le alte temperature hanno invece trasformato tutte le precipitazioni in pioggia che si è riversata con tempi accelerati nel fiume a causa dei terreni ormai pieni d'acqua e incapaci di assorbirne altra. Terre trasformate in superfici impermeabili, in pratica, dove l'acqua in eccesso non è penetrata nel terreno, ma arrivata subito a fossi e canali. Una dinamica che gli esperti dell'Aipo, l'Agenzia interregionale per il Po, conoscono bene. Non a caso la preallerta era stata data per tempo. Guardando i pluviometri impazziti nei giorni scorsi in Piemonte, e conoscendo la situazione del bacino padano, avevano previsto una forte ondata di piena, che puntualmente si è formata iniziando a scendere dal Piemonte. «Stiamo parlando di una portata di 8.600 metri cubi d'acqua che ogni secondo transitano nel tratto mantovano del Po» spiega Marcello Moretti, responsabile dell'Aipo di Mantova.È lui che coordina la macchina tecnico operativa che garantisce la sicurezza idraulica delle nostre zone. Un compito non facile, poiché proprio il Mantovano è la chiusura della Val Padana, una sorta di imbuto dove si esercita la pressione idraulica dell'intero bacino del Po, oltre 70mila chilometri quadrati. Da San Benedetto Po al mare, il fiume è in pratica un fiume pensile che riceve solo le acque del Panaro. «Stimiamo sarà una piena analoga a quella del 2014 - prosegue Moretti -. Allora a Borgoforte i nostri idrometri hanno registrato una quota massima di otto metri e 82 centimetri. Nei prossimi giorni crediamo si starà leggermente al di sotto perché le portate di 5 anni fa erano superiori ai 9mila metri cubi al secondo, un po' di più di ora». Ma il fiume non è un orologio. Ogni piena fa storia a sé e se anche oggi i programmi che simulano l'andamento dell'onda sono sempre più sofisticati e precisi, l'esperienza insegna che le variabili possono incidere e di molto. Il fattore più importante sono le laminazioni, ovvero il fiume che si espande pian piano alzandosi di livello poiché entra in golene prima asciutte. Il fiume tende ad allargarsi e la sua crescita in altezza frena. Ma l'altra incognita sono le precipitazioni. «Dovrebbe piovere nuovamente mercoledì (domani per chi legge ndr) - conclude Moretti - vedremo che ripercussioni avrà sul fiume e sull'andamento della piena in atto»
Fr.R.