6 dicembre 2019 da Voce di Mantova
“Tutto il territorio a rischio Speriamo nella Prefettura”
L’appello del sindaco Lasagna: “Gli enti e la Provincia ci mettano nelle condizioni di valutare il bypass del ponte. Siamo alla frutta”
SAN BENEDETTO PO - La convocazione del tavolo da parte della Prefettura per discutere delle questioni future e attuali legate al ponte sul Po, viene accolta in Comune con speranza e, anche, con un certo sollievo. Con la speranza, da parte del sindaco Roberto Lasagna, che la questione del bypass possa venire ripresa in mano e analizzata da parte di tutti gli attori coinvolti. Attori che saranno numerosi: oltre al Comune, anche la Provincia, la Regione, la Soprintendenza, Aipo e il comitato Vogliamo il ponte, che da tempo si batte perché gli interventi sul manufatto tra Bagnolo e San Benedetto si concludano quanto prima e, ultimamente, anche perché venga realizzato il bypass sostitutivo della chiusura del viadotto per tre mesi. Non sarà invece presente Toto Costruzioni, la società abruzzese che sta eseguendo i lavori di costruzione del nuovo ponte sul Po. «Speriamo davvero - afferma Lasagna - che il tavolo permanente convocato dalla Prefettura possa portare a qualche risultato. Vorrei che quello fosse il contesto giusto per cercare di spronare la Provincia ad aprire un dialogo sulla possibilità di realizzare il bypass. Dal canto nostro, come Comune, siamo disposti e disponibili ad attivarci in prima persona anche realizzando uno studio di fattibilità. Certo però la Provincia ci deve mettere nelle condizioni di poterlo fare e magari, in tal senso, sarebbe gradito un aiuto economico. Proprio sul versante economico - prosegue Lasagna - si potrebbe coinvolgere anche la Regione, che potrebbe dare concretamente una mano ad evitare che il nostro territorio diventi un deserto. Perché qui è di questo che stiamo parlando: è bastata la chiusura del ponte per otto giorni (in occasione della piena del Po della settimana scorsa, ndr), per trovarci nel bel mezzo di una situazione molto difficile. Per creare tale situazione sono bastati otto giorni. Figuriamoci con una chiusura di tre mesi consecutivi: rischiamo davvero la desertificazione del nostro territorio. E vorrei anche aggiungere - conclude Lasagna - che i tre mesi, per quanto ci riguarda, sono solo ipotetici. Perché finora tutti i cronoprogrammi sono stati disattesi e di conseguenza non possiamo di certo essere sicuri che alla fine si tratterà di realmente di tre mesi. Qui ne va di tutto il territorio: speriamo nella Prefettura». Nel frattempo ieri un camion è rimasto incastrato all’imbocco del ponte, ristretto dai guard rail dopo i danni del terremoto 2012. Disagi per il traffico e carabinieri sul posto per risolvere la situazione. L’ultimo caso di un camion in tali condizioni risale solo a l’altroieri: due volte in due giorni.