martedì 8 ottobre 2019

Da Voce di Mantova 8 ottobre 2019
San Benedetto, no a lunghe chiusure, sì a eventuali progetti a “ponte aperto”
La richiesta arriva dai sindaci e dal Comitato, si attende la fine di ottobre per sapere quale intervento sarà fatto sul viadotto in golena

IERI LA RIUNIONE A PALAZZO DI BAGNO
SAN BENEDETTO PO - Sì a qualunque progetto preveda chiusure il più ridotte possibili del manufatto se non addirittura, qualora fosse possibile, nessuna chiusura: questo quanto ribadito ieri nella riunione di Palazzo di Bagno sul ponte di San Benedetto dai sindaci del territorio e dagli esponenti del comitato “Vogliamo il Ponte”, all’amministrazione provinciale. Va precisato - e su questo punto è stato categorico il presidente della Provincia Beniamino Morselli - che a fine ottobre si capirà qualcosa di più sugli sviluppi del cantiere per il nuovo ponte, e soprattutto verrà presa la scelta progettuale sul cosiddetto viadotto golenale: una scelta, hanno ribadito il sindaco di San Benedetto Po Roberto Lasagna e gli altri primi cittadini, insieme agli esponenti del Comitato, che comunque deve prevedere il minor tempo possibile di chiusura del ponte se non addirittura la “non chiusura”. Va da sè, a questo punto, che la soluzione più probabile sia quella di un miglioramento sismico del viadotto golenale, soluzione per la quale - ha spiegato il presidente della Provincia Beniamino Morselli - esiste già uno stanziamento certo di 2,5 milioni e una progettazione in corso; la soluzione del viadotto totalmente antisismico, oltre a rappresentare un esborso quadruplicato (occorrerebbero 10 milioni) non ha al momento una progettazione in corso. Senza contare, ma questo si è intuito da qualche rumors che è filtrato alla fine della riunione, che se la raccolta fondi e la progettazione in tempi celeri rappresentano due punti estremamente difficili ma non impossibili da realizzare, qualora si decidesse di optare per la totale antisismicità del viadotto ci si troverebbe in una sorta di “cul de sac”, in cui sarebbe praticamente impossibile realizzare questo intervento - si tratterebbe, peraltro, del primo intervento di questo genere in Italia - senza lunghi periodi di chiusura. Ovvero quello che sicuramente i sindaci del territorio non vogliono per non decapitare la viabilità nel territorio e di fronte al quale anche la Provincia, con un progetto di adeguamento quasi pronto, avrebbe non poche perplessità. Non si è comunque solo discusso del viadotto golenale nel corso della riunione di ieri in cui, a dimostrazione dell’importanza di questo cantiere, hanno partecipato i deputati Andrea Dara (Lega), Anna Lisa Baroni (Forza Italia) e Matteo Colaninno (Italia Viva) oltre ai consiglieri regionali Antonella Forattini (Pd) e Andrea Fiasconaro( Movimento Cinque Stelle): i sindaci - in testa Lasagna e il collega di Bagnolo San Vito Roberto Penna hanno espresso l’auspicio che il cantiere del nuovo ponte in alveo prosegua senza interruzioni e si concluda quanto prima.
Nicola Antonietti