sabato 22 agosto 2020

Fonte Gazzetta di Mantova del 22 agosto 2020

Vittoria legale della Provincia. Riconosciuta l'urgenza di ripristinare l'opera. L'azienda: «Rispettiamo la decisione»
Nuovo ponte, il giudice sblocca lo stallo
Ordinata alla Toto la ripresa del cantiere

San Benedetto Po - Il Tribunale delle imprese di Brescia ha ordinato alla Toto la ripresa del cantiere al ponte di San Benedetto Po, i cui lavori sono di fatto interrotti da mesi. Il termine imposto per ricominciare le opere di riqualificazione è quello del 14 settembre, scaduto il quale la ditta sarà costretta a pagare una penale di 5mila euro al giorno. La Toto, in un comunicato, ha fatto sapere di voler adempiere al provvedimento del giudice.È questa la svolta nella tribolata vicenda della riqualificazione del ponte a scavalco del Po fra Bagnolo e San benedetto. Un manufatto nato già con problemi strutturali, aggravatisi per il terremoto del 2012, quando è stato declassato al transito dei soli mezzi leggeri. Nel 2016, grazie a 30 milioni di fondi sisma girati dalla Regione, la Provincia ha predisposto un progetto di rifacimento della parte in alveo. L'appalto è stato vinto dalla Toto costruzioni di Pescara con la bresciana Vezzola. Il cantiere ha vissuto alterne vicende e ha accumulato un forte ritardo sul cronoprogramma che inizialmente prevedeva la riapertura nell'autunno scorso. Fra l'appaltatore Provincia e l'esecutore Toto sono sorti alcuni contenziosi che si sono acuiti nel tempo sino alla citazione in giudizio che l'azienda ha fatto nei confronti della Provincia la primavera scorsa, contestando principalmente il fatto che il valore della parte finale del pagamento, costituito dalla cessione dell'immobile che ospita la caserma provinciale dei carabinieri, valutato in 3,8 milioni, non corrispondeva alla reale stima economica. Da qui la richiesta al Tribunale delle Imprese di Brescia di accertare il presunto inadempimento contrattuale della Provincia.L'amministrazione di Palazzo di Bagno, costituendosi in questo procedimento, ha chiesto invece di condannare la Toto a riprendere i lavori, ritenendo non giustificata l'interruzione del cantiere. L'udienza di merito si terrà il 12 novembre.Ritenendo, però, urgente far riprendere i lavori per i disagi arrecati alla popolazione, i danni economici derivanti dalle restrizioni al traffico, il pericolo di chiusure al traffico in caso di piene eccezionali o altro, la Provincia ha anche avviato un ricorso d'urgenza al tribunale.L'ordinanza depositata ieri dà sostanziale ragione alla Provincia spiegando che l'urgenza è meritevole di tutela, trattandosi di un'opera di interesse pubblico e, motivando le ragioni sostenute dalla Provincia, ordina alla Toto di riprendere i lavori in attesa della sentenza di merito di novembre.«Le sentenze e le decisioni della magistratura non si commentano. Non ne conosciamo ancora i contenuti e le motivazioni ma rispettiamo la decisione presa dal giudice - è la nota emessa in serata dalla Toto -. Si tratta tuttavia di un provvedimento d'urgenza, attenderemo con fiducia il giudizio di merito. Infatti, le questioni di sostanza e di diritto da noi sollevate in altri procedimenti restano in piedi. Un passaggio che, purtroppo, non avvicina i tempi della realizzazione del ponte. Proprio per cercare di trovare una strada negoziale, abbiamo avanzato da tempo alla Provincia una proposta transattiva, che puntava a superare lo stallo in cui la vicenda del nuovo ponte si è incagliata. A distanza di due mesi non abbiamo ancora avuto alcun cenno di riscontro alla nostra proposta ufficialmente inviata alla Provincia, positivo o negativo che dir si voglia».
Francesco Romani©

la situazione
Opere ferme da mesi: piazzali invasi dalle erbacce

Le strutture già costruite del futuro ponte rappresentano circa il 33% delle opere. Oltre ai piloni di appoggio in alveo, sui piazzali giacciono le parti metalliche saldate del manufatto. Ma le erbacce hanno ormai invaso le aree di lavoro.

Il Sindaco invita alla cautela: «Non cantiamo vittoria ora»

San Benedetto Po - Commenti improntati alla cautela quelli dei protagonisti locali. Per il sindaco Roberto Lasagna non si può al momento ancora cantare vittoria: «Serve cautela. Un atteggiamento che in questi anni ci ha salvaguardato dai facili ottimismi. Tante promesse sono state disattese e sinceramente non me la sento di cantare vittoria, anche se è evidente che il pronunciamento del tribunale è importante. Ma il timore è che se i nodi da sciogliere restano immutati, è evidente che un ponte non lo può costruire un tribunale». Forte cautela anche da parte del Comitato Vogliamo il ponte, gruppo apolitico di cittadini che da mesi preme per il prosieguo dei lavori. «L'intervento del tribunale è comunque una sconfitta - dice Paolo Lavagnini - perché la vera vittoria è la risoluzione dei problemi intercorsi fra appaltante ed esecutore. Sino a che non ci sarà questo atto che sancisce un ritrovato accordo, ma è un ente terzo a intervenire, non possiamo dirci tranquilli perché i problemi irrisolti prima o poi si ripresenteranno».
Fr.R.©