lunedì 13 luglio 2020

Fonte Gazzetta di Mantova del 11 luglio 2020
Toto rilancia: pronti a ripartire se si risolve il nodo caserma
La proposta alla Provincia: finiamo il ponte e accettiamo super penali per i ritardi
Il comitato: una soluzione ragionevole. La Regione convoca le parti per martedì

SAN BENEDETTO PO - L'intenzione, messa nero su bianco, dalla Toto è quella di completare la riqualificazione del ponte di San Benedetto Po. Sul piatto della trattativa, oggi bloccata con i lavori fermi da mesi, il colosso abruzzese delle costruzioni, vincitore dell'appalto, è disposto a mettere il ritiro della citazione in giudizio contro Palazzo di Bagno (che a sua volta ha chiesto al tribunale di far tornare la Toto sul cantiere), una garanzia fidejussoria di 2 milioni e l'accettazione di una superpenale di 37.500 euro al giorno se sforerà il nuovo termine di fine lavori. Elementi a supporto della dichiarata volontà di finire il tribolato cantiere. In cambio, la richiesta è quella di risolvere consensualmente il contestato contratto preliminare di compravendita con il quale la Provincia si era impegnata a cedere alla Toto l'edificio della caserma provinciale dei carabinieri di via Chiassi come parte del pagamento dell'appalto in aggiunta ai 30 milioni dati dalla Regione. Un immobile il cui valore, sulla carta, è stato stimato in 3,8 milioni, ma che per Toto oggi è molto meno poiché la Provincia non ha rinnovato il contratto di locazione con il ministero dell'Interno. Mancanza che per la Toto significa inadempienza contrattuale. Al posto della caserma, Toto chiede il corrispettivo in soldi. È questa la sostanza della proposta transattiva con la quale Toto ha formalizzato alla Provincia la disponibilità a ritornare sul cantiere e terminare le opere con la fissazione di un nuovo termine dei lavori e la rinuncia da parte della Provincia a irrogare le penali maturate. Proposta che è stata resa nota ieri anche ai sindaci, alla Regione e al Comitato Vogliamo il ponte. Che dice: «Chiudere intanto i lavori sembra una soluzione ragionevole». Toto ha rilanciato, ritenendo impraticabile la proposta della Provincia che prevedeva, invece, a fronte del ritiro della citazione in giudizio e del ritorno sul cantiere della Toto, la stipula di un "patto di retrovendita" della caserma. Toto avrebbe dovuto comunque accettare come pagamento l'immobile, e rivenderlo poi alla Provincia in cambio dei soldi spettanti per i lavori. Una complessa procedura che per i legali della Toto si presta facilmente a nullità. Se proposta e controproposta riguardano il ponte in alveo, resta il dubbio su quello in golena, non ancora appaltato. La Provincia non sembra intenzionata ad affidarlo a Toto, che ha sempre posto seri dubbi sulla scelta di sviluppare solo operazioni di rinforzo (meno costose) senza far raggiungere a quella parte di ponte gli stessi coefficienti di sicurezza sismica del tratto in alveo, con il risultato di avere due distinte sezioni di un unico ponte con risposte sismiche diverse. Intanto la Regione ha convocato, come promesso dall'assessore alla Mobilità Claudia Maria Terzi, Provincia e Toto per la prossima settimana, già martedì, per cercare di appianare i contrasti e far ripartire il cantiere fermo ormai da cinque mesi.
Francesco Romani©

confcommercio
«Ok la mediazione della Regione e i tempi rapidi»

«Una delle nostre richieste, un soggetto terzo in grado di mediatore e trovare un accordo tra le parti sbloccando finalmente il cantiere del nuovo ponte sul Po, è stata accolta». A dichiararlo il presidente di Confcommercio Mantova, Ercole Montanari, e il suo rappresentante a San Benedetto Dino Barbi. «L'incontro Toto, Provincia e Regione avverrà già la prossima settimana. Questo ci conforta».