Fonte Gazzetta di Mantova del 6 giugno 2020
«Condivisibili i timori del comitato. Cittadini e territorio vanno tutelati»
Martedì vertice con l'assessore Terzi per concordare un incontro allargato
Ponte, il caso arriva in Regione
La Cappellari scrive a Fontana
San Benedetto Po - Le forti preoccupazioni del comitato "Vogliamo il ponte", delle amministrazioni locali, del mondo delle imprese sul prosieguo dei lavori di riqualificazione del ponte sul Po non sono rimaste lettera morta. A fronte della richiesta di intervento, la Regione si è mossa. Il consigliere mantovano di maggioranza, Alessandra Cappellari, ha preso carta e penna ed ha scritto al governatore Attilio Fontana ed all'assessore alle Infrastrutture Claudia Maria Terzi. «Ho informato della situazione che si sta vivendo - spiega la stessa consigliera leghista - aggiungendo di condividere personalmente le preoccupazioni in merito ai rapporti tesi fra la stazione appaltante Provincia e l'esecutore del cantiere, la Toto costruzioni, che rischiano di avere ricadute fortemente negative per il territorio, i cittadini, le imprese. E aggiungendo che la Regione ha in più interesse a tutelare questo cantiere, avendolo finanziato con 30 milioni». La Cappellari incontrerà martedì l'assessore Terzi. Dal vertice dovrebbe uscire la proposta concreta di un tavolo con istituzioni e parti economiche del territorio per fare il punto sulla situazione, che vede da un lato il cantiere di ristrutturazione appaltato 5 anni fa, e già fortemente in ritardo, desolatamente fermo a fronte della ripresa di tutte le altre opere pubbliche gestite dalla Provincia, e dall'altro il contenzioso fra Toto e amministrazione provinciale giunto al punto di svolta. Il colosso delle costruzioni, a fronte di continui richiami e sanzioni, ha tirato fuori dal cassetto atti considerati come inadempienze contrattuali da parte di Palazzo di Bagno. In particolare il valore della caserma dei carabinieri di via Chiassi a Mantova (3,8 milioni), immobile che la Provincia intende consegnare alla Toto a fine lavori come forma di saldo e la ripartenza post Covid. In entrambe i casi per la Toto vi sarebbe stata violazione del contratto. L'azienda ha chiesto in sostanza di trovare un'intesa e ripartire con i lavori prima che sia invece un giudice a dover dirimere il contenzioso.
Francesco Romani©