lunedì 11 novembre 2019

Dalla Gazzetta di Mantova del 11 novembre 2019
Le minoranze firmano un documento congiunto: nel mirino il no al bypass
«Vogliamo vedere le delibere d'incarico e le relazioni tecniche dei consulenti»

Il ponte diventa caso politico
Interrogazione in Provincia

Non solo i sindaci della zona, il comitato civico "Vogliamo il ponte", singoli cittadini, partiti, associazioni di categoria. Ora anche le minoranze consiliari in Provincia pongono sotto accusa il parere con il quale Palazzo di Bagno ha bocciato l'ipotesi di bypass, una strada di raccordo che avrebbe consentito di non chiudere al traffico il ponte sul Po durante i lavori di demolizione e ricostruzione. Un'interrogazione congiunta è stata presentata dai gruppi "Cambiare Insieme" e "La Provincia dei Comuni". Unite, dunque, le opposizioni nel chiedere chiarezza, ma anche nel porre seri dubbi sulle procedure seguite sino ad oggi dalla Provincia.Il ponte danneggiato dal sisma del 2012 e chiuso al traffico pesante è stato oggetto di un appalto di riqualificazione indetto dall'amministrazione provinciale grazie a 30 milioni messi a disposizione dalla Regione. L'appalto da 33,4 milioni ha riguardato solo il tratto in alveo (sul letto del fiume) ed è stato affidato alla Toto costruzioni (capofila). Mentre i lavori di costruzione del nuovo tratto in alveo sono in esecuzione (termine previsto estate 2020), si è parallelamente proceduto ad avviare l'iter di un secondo lavoro, per riqualificare anche il tratto di 270 metri in golena dal lato di San Benedetto Po. «Lo studio su questo tratto era già in atto nel 2017 - spiega Stefano Meneghelli, sindaco di Guidizzolo, primo firmatario della interrogazione - perché ad oggi, dopo due anni, non c'è ancora il progetto esecutivo? Se c'è un'alternativa fra un adeguamento sismico al 100% ed uno al 60% ci pare logico tenere aperte le due soluzioni e provare a privilegiare la prima».Ma i dubbi più forti sono relativi al parere consegnato solo pochi giorni fa ai sindaci con il quale l'area Lavori pubblici della Provincia, integrata da tre ingegneri esperti, boccia il bypass, la soluzione individuata dalla Toto costruzioni che avrebbe evitato la temuta chiusura totale al traffico per mesi (dai 3 ai 5 mesi per la sistemazione sismica; da un anno a due per l'adeguamento al 100% antisismico). «Tutti gli enti interessati hanno espresso il loro apprezzamento per il bypass - prosegue Meneghelli - i sindaci lo sostengono. Nonostante questo l'Aipo, l'agenzia che si occupa della sicurezza idraulica, non è stata contattata dalla Provincia per avere il proprio importante parere. Non solo. Noi chiediamo di sapere sulla base di quale incarico e delibera siano stati coinvolti tre tecnici esterni e che ci sia consegnato il verbale dell'incontro in Provincia con la relazione tecnica. Sinora nessuno le ha viste. Ma non si può tenere nascosta ai cittadini, che avranno i disagi per la chiusura del ponte, una cosa di tale importanza».
Francesco Romani