20 Novembre 2019 da Gazzetta di Mantova
Da amministratori e commercianti della zona rabbia e incredulità dopo il "no" della Provincia al bypass per il ponte
«Siamo amareggiati, mancano certezze»
san benedetto po. Amarezza. È il sentimento comune espresso dall'amministrazione, dal Comitato Civico "Vogliamo il ponte" e dai rappresentanti di categoria all'indomani della decisione della Provincia di bocciare il bypass e di riconfermare la chiusura del ponte sul Po per tre mesi al fine di consentire i lavori sulla parte golenale. È il sindaco Roberto Lasagna che dà voce alle ansie e alle domande di tanti cittadini, chiedendosi chi e quando riaprirà il ponte qualora si presentassero intoppi tecnici o burocratici a fermare o rallentare i lavori. «Siamo ancora nel campo delle ipotesi - esordisce Lasagna - ma i dati oggettivi non ci fanno ben sperare. Per questo credo che si sarebbe potuto fare qualche studio in più sul bypass per dare una viabilità alternativa ai cittadini. Invece la sensazione è che il bypass sia stato bocciato fin da subito. Vedremo il come, il quando e la durata della chiusura, perché ad oggi tutto è stato disatteso. Rischia di essere vanificato tutto quello che, con grande fatica, abbiamo messo in campo per dare impulso al paese. Le attività lungo l'ex statale Romana vedranno dall'oggi al domani una forte riduzione del fatturato. Non è certo con piccoli incentivi che si può alleviare la penalizzazione completa di un territorio». Calca la mano il sindacao di Quistello, Luca Malavasi: «La ditta esecutrice dei lavori sino ad oggi non ha rispettato una tempistica tra tutte quelle promesse; in una situazione normale sarebbe già stata mandata a casa, nel nostro caso invece, le affidiamo ulteriori lavori senza gara per non far scattare le penali!». Aggiungendo: «I 50mila euro per le attività commerciali sono la più grossa presa in giro! Pensate al benzinaio, al bar, alle attività lungo la statale... quella somma realmente basta appena per loro! Tutti gli altri... a bocca asciutta! Alla fine si darà un contentino a tanti che non accontenta nessuno!»Da parte sua Lorenzo Capelli presidente di Confartigianato Mantova afferma: «Non entro in questioni tecniche, ma non possiamo permettere che la chiusura superi giugno. Da troppo tempo le imprese sono in sofferenza. L'unica nota positiva è che la Provincia si è espressa, speriamo mantenga quanto promesso». «Accettiamo la decisione a malincuore - gli fa eco Dino Barbi di Confcommercio - Quando ci sarà la chiusura vogliamo garanzie concrete per la riapertura entro i tre mesi». Anche Paolo Lavagnini del Comitato "Vogliamo il ponte" si dichiara totalmente amareggiato da questa decisione della Provincia. «Non ci sarà da parte nostra - spiega - alcuna mossa ostativa alla decisione. Però dispiace constatare come, di fronte a 3000 firme dei cittadini, la Provincia non ci abbia mai convocato. Pure noi abbiamo saputo le decisioni dalla stampa». Per informare la cittadinanza il Comitato intende organizzare un'assemblea pubblica per l'inizio di dicembre.
Oriana Caleffi